L'Internet degli impiccioni

Perché occorre un maggiore controllo dell'infosfera

L’attuale impossibilità di impedire al nemico l’accesso a Internet è vista come un “tallone d’Achille” per l’esercizio del potere. Il problema si pone sullo stesso piano dell’efficienza delle forze militari propriamente dette. Il controllo della Rete è un annoso problema delle Forze armate Usa.
30 ottobre 2003
Franz Gustincich
Fonte: Limes 2/2003 p.267-8 (saggio dal titolo "I cavalieri del nuovo secolo americano" )

Nell’agosto del 2000 fu pubblicato il documento “Rebuilding America’s Defenses: Strategy, Forces and Resouces for a New Century”, frutto del Pnac (Project for a New American Century), finanziato da organizzazioni della destra americana e sostenuto dall’Aei (American Enterprise Institute for Policy Research).

Esso trae ispirazione in massima parte dalle idee di Paul Wolfowitz, oggi vicesegretario alla Difesa, rese pubbliche nel 1992 e concernenti la necessità di un completo predominio americano sull’Eurasia (cfr. Internazionale 21/3/2003).

Obiettivo del Pnac è la costruzione della leadership globale Usa: “La leadership americana è buona sia per l’America che per il mondo”, sostiene William Kristol, presidente del Pnac, nell’introduzione al sito web ufficiale del Progetto http://www.newamericancentury.org

Su questo sito si può leggere: “Dobbiamo aumentare significativamente le nostra spese per la difesa se vogliamo essere all’altezza delle nostre responsabilità globali oggi e modernizzare le nostre Forze armate in futuro”.

I confini del cosiddetto “perimetro di sicurezza americano” sono troppo stretti e dovrebbero essere allargati, si legge su http://www.newamericancentury.org/RebuildingAmericasDefenses.pdf

Un allargamento, quello dei confini del “perimetro di sicurezza”, che implica un maggiore controllo. Non a caso tra gli argomenti trattati nell’ottica della costruzione di una forza militare che mantenga il predominio globale, c’è la necessità del controllo dello spazio e dell’infosfera, con particolare riferimento a Internet, senza di che non è possibile una leadership globale. Infatti: “Dall’uso di Internet da parte degli insorti zapatisti in Messico fino alla guerra del Kossovo, la comunicazione via computer ha aggiunto una nuova dimensione alla guerra”.
L’attuale impossibilità di impedire al nemico l’accesso a Internet è vista come un “tallone d’Achille” per l’esercizio del potere. Il problema si pone sullo stesso piano dell’efficienza delle forze militari propriamente dette. Il controllo della Rete è un annoso problema delle Forze armate Usa, a causa delle informazioni libere che vi possono viaggiare. Soprattutto durante una campagna militare, si possono così trasferire con facilità testimonianze non desiderate e messaggi in codice. Tuttavia, ricorda lo stesso documento, intervenire sulla Rete implica dei problemi etici e politici.

Problemi etici e politici che non sembrano sorgere laddove, come nell’elenco di priorità stilato nel documento “Rebuilding America’s Defenses”, al fine di garantire la supremazia politica americana non solo si parla di potenziamento della difesa, a partire dall’incremento del budget per le spese militari, ma viene teorizzato il concetto di “pre-emptive war”, difficilmente traducibile se non con il concetto giuridico di prelazione. Secondo questo concetto, gli Usa rivendicherebbero la possibilità di intervenire militarmente per primi e liberamente in base a un diritto di prelazione che si autoarrogherebbero.

Note: Il testo di Franz Gustincich sopra riportato è stato liberamente estrapolato da Alessandro Marescotti.

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