Sei un pirata australiano? Ti processano negli USA

Le lobby delle major mettono a segno un colpo decisivo: trionfa il principio del copyright globale con una estradizione che suscita perplessità tra gli addetti ai lavori e rabbia in rete
8 maggio 2007
Luca Annunziata (Punto Informatico)
Roma - Il 44enne Hew Raymond "Bandido" Griffiths, residente in Australia ma cittadino del Regno Unito, è stato estradato lo scorso febbraio negli Stati Uniti, dove dovrà rispondere dei suoi crimini.

Accusato di aver violato le leggi americane sul copyright per la sua militanza nella celebre crew DrinkOrDie, rischia una condanna fino 10 anni di reclusione nelle prigioni statunitensi (la pena massima in Australia per un reato come la violenza sessuale è di poco inferiore ai sette anni).

In carcere sin dal 2003 a causa di un mandato di cattura richiesto direttamente dal ministro della giustizia del suo paese (dietro input del Dipartimento di Giustizia USA), a Hew in questi tre anni è stata negata persino la cauzione: ha soggiornato nelle galere australiane mentre vedeva esaurire i suoi appelli, e ora dovrà affrontare un processo in cui rischia anche una multa da mezzo milione di dollari.

Inutile il tentativo dei legali di farlo dichiarare colpevole per subire un processo in Australia: per Griffiths sarà il primo viaggio della vita negli Stati Uniti, ma molto difficilmente potrà godere delle bellezze nazionali. Molti notano come Griffiths non abbia tratto alcun beneficio economico dalla sua attività (mentre il danno per le major di cui è ritenuto responsabile è stato stimato in circa 50 milioni di dollari), e fino al momento del suo arresto viveva assieme ai suoi genitori, senza un lavoro fisso.

La notizia è stata accolta con nervosismo dai media australiani. iTWire arriva ad affermare che il suo governo avrebbe "venduto" Griffiths agli americani, e tira in ballo la vicenda che coinvolge David Hicks (un cittadino australiano detenuto a Guantanamo, dichiaratosi colpevole di supporto al terrorismo e condannato da una corte USA).

Reazioni analoghe nella blogosfera: tanta rabbia e parole grosse, ma anche qualche lucida considerazione riguardo l'opportunità di applicare le leggi americane al di fuori del suolo USA. Nel frattempo qualcuno pensa ad un appello per mobilitare l'opinione pubblica, affinché Griffiths possa almeno essere giudicato da un tribunale australiano.

L'arresto e la trasposizione di Bandido davanti ad una corte della Virginia, sarebbe stato reso possibile, tra l'altro, dal patto di libero commercio firmato nel 2004 da Stati Uniti ed Australia (AUSFTA): alcune clausole del documento riguarderebbero specificamente la protezione dei diritti d'autore sul software nei rispettivi paesi, estendendo la giurisdizione delle due nazioni oltre gli abituali limiti del diritto internazionale.

Questo tipo di accordi, molto diffuso negli ultimi anni, cambierebbe quindi le norme che fino ad ora regolavano la sovranità nazionale: secondo i giudici australiani, i crimini di Griffiths sarebbero avvenuti sul territorio americano, e richiederebbero l'applicazione delle severissime leggi della Virginia in materia.

Preoccupazione in tal senso è stata espressa però proprio da un magistrato australiano, Peter Young, secondo cui l'estradizione di Griffiths potrebbe creare un pericoloso precedente, esponendo cittadini del suo paese a questo tipo di procedure anche per reati minori. "Le violazioni del copyright internazionale sono un grande problema", ha detto Young in un recente articolo su l'Australian Law Journal: "Tuttavia, bisogna anche considerare che un paese debba proteggere i suoi cittadini dall'espatrio forzoso a causa soltanto degli interessi commerciali di un'altra nazione (...)".

Altri membri di DrinkOrDie risiedenti nel Regno Unito non hanno subito lo stesso trattamento, e saranno giudicati da un tribunale nel loro paese. Sempre secondo il giudice Young, sarebbe "bizzarra" la scelta di estradare qualcuno negli USA per rispondere di crimini che si sono svolti totalmente al di fuori del suolo americano da parte di cittadini non americani.

John Sankus Jr meglio noto come EriflleH, cittadino statunitense e ritenuto il capo di DrinkOrDie, aveva patteggiato nel 2002 una pena di quattro anni di reclusione.

Articoli correlati

  • Fame, bombe e sfollamenti forzati: queste le armi del governo israeliano contro Gaza, Libano e…
    Disarmo
    Sullo sfondo emerge il grande business della guerra

    Fame, bombe e sfollamenti forzati: queste le armi del governo israeliano contro Gaza, Libano e…

    Netanyahu ha bombardato ospedali e scuole, fatto morire di fame bambini, distrutto infrastrutture e alloggi e reso la vita invivibile a Gaza
    22 ottobre 2024 - Rossana De Simone
  • Il ruolo dei Caschi Blu dell'ONU in Libano: storia e attualità
    Conflitti
    Israele sta violando la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza ONU votata anche dagli USA

    Il ruolo dei Caschi Blu dell'ONU in Libano: storia e attualità

    Il governo israeliano "viola la risoluzione ONU", lo dice la missione ONU Unifil. E il governo Usa? Sostiene l'invasione del Libano, dopo aver dato lezioni di diritto internazionale a Putin e al mondo intero.
    1 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Il governo italiano esce dall'area della Nato
    Editoriale
    Appello ai parlamentari

    Il governo italiano esce dall'area della Nato

    Parte oggi in Australia l'esercitazione militare Pitch Black 2024 con la portaerei Cavour e gli F35 italiani. La nuova Defence Strategic Review (DSR) dell'Australia prepara le forze armate a uno scontro militare con la Cina. E l'Italia rischia di essere invischiata in una nuova guerra.
    12 luglio 2024 - Alessandro Marescotti
  • "Salvador Allende era un pacifista"
    Storia della Pace
    Le parole dello scrittore cileno Jorge Baradit Morales

    "Salvador Allende era un pacifista"

    "Era un pacifista che, nei momenti in cui trionfava la via armata, insisteva che la via era la pace e la democrazia. Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
    27 giugno 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)