Il risparmio sarebbe enorme e il guadagno per tutti ad accezione che per le grandi compagnie telefoniche

Wireless di quartiere

Costruire una rete wireless di quartiere è facile ed economico anche se il Ministro per le telecomunicazioni sembra intralciarci la strada. Discussione non approfondita di tipo normativo e tecnico.
7 novembre 2003
Sandro Kensan
Per chi non lo sapesse le connessioni wireless sono molto diffuse nei paesi come l'India poveri di infrastrutture fisse. Gli HotSpot nel senso di punti gateway di tipo wireless utilizzanti il protocollo 802.11.b/g sono massicciamente presenti nei grandi agglomerati urbani americani come la notevole copertura fatta a Manhattan.

Un singolo hotspot viene usato per servire computer fissi o partatili in un raggio che varia dai 50 ai 300 metri, si può quindi utilizzare una sola connessione fissa a banda larga per garantire una banda più modesta a un numero consistente di amici oppure di invitati. Come si sa esistono problemi di sicurezza con la vecchia autenticazione, con la attuale la sicurezza è migliorata. Non tutti credono in un servizio fornito solo dopo autenticazione, diversi gestori di hotspot danno accesso libero alla loro connessione, lasciando che anonimi si colleghino col loro portatile wireless.

Veniamo alla situazione italiana.

Innanzitutto mi sento di affermare che la vendita del Governo delle licenza UMTS ai vari gestori ha portato alla emanazione di un restrittivo decreto Gasparri che di fatto impedisce di usare le reti wi-fi come sostitute dell'umts, la parte dolente dell'atto legislativo è la seguente:

"Il presente provvedimento fissa le condizioni per il conseguimento dell'autorizzazione generale per la fornitura, attraverso le applicazioni Radio LAN nella banda 2,4 GHz o nelle bande 5 G1-17, dell'accesso dei pubblico alle reti e ai servizi di telecomunicazioni, in locali aperti al pubblico o in aree confinate a frequentazione pubblica quali aeroporti, stazioni ferroviarie e marittime e centri commerciali"

Secondo l'opinione di molti e pure di diversi esperti, questo significa che è impedito l'uso legale di un collegamento senza fili al di fuori della proprietà in cui risiede l'hotspot. È tutta materia nuova che deve ancora reggere all'urto dei tribunali ma intanto questa sembra la volontà del ministro.

Nella pratica non è impossibile che una rete di quartiere fatta fra amici venga colpita dalla PolPost, la polizia postale e delle telecomunicazioni. La normativa è comunque nuova e poi provare che si sta servendo utenti al di fuori della propria propietà richiede la collaborazione degli utenti serviti che di norma sono degli amici.

Secondo aspetto sono le clausole che chi da il collegamento a larga banda, tipicamente ADSL, tipicamente i gestori di telefonia, possono e credo impongano. In particolare per violazioni del contratto come la condivisione della banda ADSL. In tali casi la ritorsione del gestore è l'annullamento del contratto.

Usando l'immaginazione oppure la realtà di altri paesi, si potrebbe descrivere una serie di ragazzi che mettono in piedi un personale hotspot servendo una ampia area e sostituendo l'uso di molti device come i telefonini di seconda, seconda e mezza o terza generazione. Anche le comunicazioni telefoniche potrebbero passare per le reti wi-fi. Il risparmio sarebbe enorme e la comodità e il guadagno per tutti ad accezione che per le grandi compagnie telefoniche che non potrebbero più vendere prodotti a questo punto inutili. In effetti le telecom servirebbero solo per connettere a internet gli hotspot, le altre loro attuali funzioni diventerebbero obsolete.

Un esempio pratico di Hot Spot è quello fatto dai ragazzi del progetto reLOAd descritto da Riccardo Orioles nel suo articolino intitolato "L'Isola del Wi-Fi".

Chi abbia voglia di mettere su un punto di emissione personale, un access point ovvero un hotspot, sappia che il costo è basso, si parla di pochissime centinaia di euro, mentre la scheda per ogni pc fisso o portatile che si voglia connettere ha un costo inferiore al centinaio di euro.

La portata di questi dispositivi è bassa e va dai 50 metri orizzontali per luoghi con molte mura ai 300 metri e oltre per zone aperte, senza ostacoli. Non ho avuto modo di fare nessun esperimento ma dai molti siti di produttori visitati pare che una distanza elevata comporti solo una banda ridotta.

Per esempio la ditta NetGear afferma per un proprio prodotto di tipo Access Point Netgear ME102, le distanze:

Velocità di connessione Distanza coperta in esterno Distanza coperta in interno
1 Mbps 503 m 152 m
2 Mbps 402 m 122 m
5,5 Mbps 352 m 82 m
11 Mbps 255 m 53 m

Non sono specificate le condizioni che hanno permesso il test della ditta in interno, i muri in cemento armato sono molto schermanti rispetto a murature più leggere e non si parla di quanta muratura è considerata. Le distanze verticali, i solai, danno grossi problemi e spesso anche per brevi distanze si ricorre ai ponti (Bridge) fatti in tecnologia wireless o wired. Si tenga presente che 1 megabit per secondo è comunque una velocità considerevole rispetto ai 56Kbps dei normali collegamenti con modem telefonici, si parla di velocità di 20 volte superiore.

È immaginabile che alla velocità modem si raggiungano distanze indoor di almeno 200-300 metri. Per approfondimenti e domande i ragazzi di it.comp.reti.wireless sono sicuramente preparati. Gli Hacker del progetto Reload hanno coperto un parco antistante, sarebbe interessante conoscere le caratteristiche tecniche del loro wireless, questo indica comunque la realizzabilità e il poco costo della copertura di ampie zone libere da ostacoli.

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