Sette ore, ai tempi della convergenza
Sette ore al giorno. Tante ne passano in media i cittadini inglesi in attività legate alla comunicazione: parlare al telefono, ascoltare musica da differenti canali, guardare la televisione nella sue ormai molteplici varianti, navigare su internet. Il dato è rivelato dall'Ofcom, l'Authority britannica delle telecomunicazioni, nel suo annuale rapporto «The communications Market 2007» che scatta una fotografia molto dettagliata delle (tele)comunicazioni del Regno Unito e mostra l'evoluzione di un mercato avanzato sotto la spinta della rivoluzione digitale e delle «convergenze» che sono un po' la chiave di lettura unificante del rapporto. Una scelta dettata - si legge nel documento dell'Authority - dall'esigenza di seguire meglio «il progresso dei servizi e dei contenuti dalla loro creazione e impacchettamento, attraverso la distribuzione su reti fisse e wireless, fino alla navigazione e all'uso da parte dei consumatori».
Ma cosa fanno i sudditi di Sua Maestà in quelle 7 ore spese a comunicare in un universo sempre più interconnesso e convergente? Per cominciare, va detto che ormai più della metà delle case britanniche dispongono di accessi a banda larga. Il che ha permesso agli operatori di offrire con successo servizi integrati. Il 40 % delle famiglie inglesi infatti riceve ormai più di un servizio di comunicazione dallo stesso fornitore (lo scorso anno non si andava oltre un terzo). Nella maggior parte dei casi le stesse connessioni a banda larga sono ormai parte di un più ampio pacchetto di servizi. Dunque comprano telefonia vocale più internet, più eventualmente comunicazione mobile, più televisione web. Il campione nazionale nell'offerta multipla si conferma l'ex monopolista Bt (British Telecom).
La diffusione dell'internet veloce e la disponibilità di tecnologie innovative per l'intrattenimento ha già mutato profondamente le abitudini dei britannici lungo tutti i tradizionali mezzi di comunicazione. A cominciare dalla musica. Secondo il rapporto, ormai il 90 % dei brani musicali singoli venduti nel paese nella prima metà del 2007 sono stati acquistati tramite lo scaricamento da internet o da reti cellulari. Il trend della digitalizzazione della distribuzione e dell'ascolto musicale tocca anche la radio. Sono ormai il 58 % gli ascoltatori che affermano di avere ascoltato il più antico dei mezzi di comunicazione di massa attraverso una piattaforma digitale (è il Dab, in Inghilterra assai diffuso). Mentre il numero di adulti in possesso di un lettore mp3 ha raggiunto il 27 %. Quanto alla televisione, il numero di abbonamenti all'alta definizione è salito a 450 mila. Mentre il 15 % degli individui afferma di possedere un videoregistratore digitale (Dvr), un dato che dovrebbe far riflettere gli inserzionisti visto che il 78 % di costoro «confessa» di utilizzare l'avanzamento veloce per saltare gli spot pubblicitari.
Le profonde trasformazioni intraprese dal mercato del tlc britannico, a cominciare dallo scorporo della rete, iniziano a dare frutti tangibili. Nel 2006, per la prima volta, la quota di mercato del traffico voce lungo linea fissa a carico di Bt, è scesa al di sotto del 50 %. Mentre i carrier che offrono questo tipo di servizi appoggiandosi a rete altrui hanno visto il proprio volume salire fino al 28 %. Il 2006 verrà anche ricordato come l'anno che ha segnato il sorpasso del mobile sul fisso. Le famiglie con una connessione mobile sono ormai il 93 %o del totale, contro il 90 % legato ancora al fisso. Nel frattempo, la telefonia mobile di terza generazione (3G) sta allargando la propria base di utenti: 7,8 milioni di abbonamenti attivati con una crescita del 70 %. A questo aumento di utenti, come è ormai noto, non corrisponde più un eguale incremento delle entrate per il settore. La spesa media per famiglia in servizi di telecomunicazione è scesa di una sterlina al mese. Mentre, per la prima volta, la spesa media per cellulare è risultata in discesa. Si usa di più il telefono ma la concorrenza e la regolazione hanno spinto i prezzi all'ingiù.
Tra le sorprese c'è anche quella che vede l'internet britannica sempre più femminile. A quanto pare, nella fascia di età che va tra i 25 e i 34 anni le donne passano un buon 20 % in più di tempo online rispetto ai coetanei maschi. E quasi un terzo del tempo passato online dai cittadini inglesi è ormai appannaggio dei cosiddetti silver surfers, i navigatori con più di 50 anni di età.
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