Novell e SuSE: le ragioni di un’acquisizione

14 novembre 2003
Andrea Scrimieri
Ormai era una notizia che girava nell’aria da tempo. Dopo aver provato ad agosto di acquistare SuSE senza successo, questa sembra esser stata la volta buona per Novell, che ha annunciato la propria intenzione di concludere l’operazione di acquisto di SuSE entro gennaio, sulla base di una trattativa già andata in porto.

In particolare dopo l’approvazione degli azionisti e degli organi di controllo Novell sarà proprietaria di SuSE con una spesa pari a 210 milioni di dollari. Rientra nell’operazione anche IBM, che investirà 50 milioni di dollari nel capitale di Novell, che rappresenta circa il due percento del valore della società di Provo. Questa mossa rientra in una strategia ben precisa da parte dell’azienda statunitense, che ha già portato ad agosto all’acquisto di Ximian, storica società nata a supporto del progetto GNOME. E a questo punto è inevitabile pensare quanto questo possa influenzare il mondo del software libero.

Prima di tutto la presenza attiva di Novell è in grado di dare un respiro di sollievo e una scelta a coloro che vedono ancora tra le distribuzioni GNU/Linux la mancanza di una grande società di cui fidarsi: inoltre Novell sarebbe in grado di sfruttare in questo modo l’esperienza e la clientela acquisita con Netware, il proprio storico sistema operativo del quale è stata annunciata una nuova versione per il 2004, in grado - a quanto pare - di essere anche compatibile con il kernel Linux. Come già detto questa mossa rientra in una specifica strategia: già da tempo Novell aveva annunciato che avrebbe intrapreso la strada del software libero, prima utilizzando alcuni progetti, poi il supporto dei propri prodotti anche su Linux. Novell si troverà quindi nella condizione di offrire soluzioni su due sistemi operativi differenti.

Questo richiama un po’ alla mente un altro caso, finito non molto bene: SCO. Quando Caldera acquisì SCO, l’azienda ha sempre più trascurato il settore Linux, fino ad arrivare alla celebre causa contro IBM. La situazione è ovviamente differente, e Novell è più volte intervenuta a favore di Linux nella causa in questione. Restano comunque alcune perplessità su come l’azienda gestirà questa situazione: probabilmente non sarà molto conveniente continuare a puntare su Netware visto il futuro promettente di GNU/Linux. Questo potrebbe portare Novell a cercare di convincere i propri utenti a un passaggio verso Linux, a beneficio anche della comunità del software libero. Inoltre ci sarà da vedere quali saranno le decisioni in merito ad alcune soluzioni di Novell e SuSE già esistenti e proposte per scopi praticamente identici.

Un’ulteriore incognita resta UnitedLinux. Con SCO a questo punto praticamente fuori e con gli investimenti di IBM, è possibile che SuSE continui per la sua strada affidandosi al supporto e alle partnership fino ad ora acquisite, oppure decida di continuare per garantire a Linux una maggiore standardizzazione.

La scelta di Novell è caduta su SuSE per diversi motivi: prima di tutto, oltre a Red Hat, è l’unica a poter vantare il supporto e il "riconoscimento" da parte di un vastissimo numero di società del calibro di Oracle, Dell, HP, IBM, cosa che rende la distribuzione tedesca una delle più utilizzate al mondo in ambito enterprise. Inoltre viste anche le recenti affermazioni del CEO di Red Hat, sembra essere ancora l’unica tra le distribuzioni commerciali più diffuse a combattere su due fronti, quello server e quello desktop. Grazie anche all’acquisto di Ximian, Novell sarà in grado di poter proporre una soluzione desktop avanzata. Probabilmente a questo punto GNOME diventerà l’ambiente grafico utilizzato di default su SuSE, al posto di KDE. Da Ximian ha ereditato anche Mono, il progetto che ha l’ambizione di far girare su Linux anche applicazioni scritte per la piattaforma .NET.

Questa situazione porterà anche dei benefici al mondo del software libero: Linux "erediterà" una maggiore visibilità e credibilità per mezzo dei canali di Novell, quest’ultima d’altro canto sarà in grado di fornire una soluzione a basso costo a coloro che volessero investire nel software libero.

Con questa mossa Novell è stata in grado di garantirsi un posto da protagonista nella corsa di Linux sui server, riuscendo al tempo stesso ad approfittare della partecipazione di un colosso come IBM per consolidare la propria posizione di mercato. Il valore di SuSE è importante non solo per la distribuzione realizzata, visto che comunque Novell avrebbe potuto benissimo crearsene una propria basandola su una già esistente (come fece Corel qualche anno fa), ma soprattutto per la posizione di mercato della casa tedesca, in grado di aprire nuove strade a Novell anche in Europa, e di dare ai clienti Linux un interlocutore ancora più forte.

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