Un diritto d'autore al di fuori della legge
Un annuncio a suo modo storico, quello fatto da Jimmy Wales, l'ispiratore dell'enciclopedia on-line Wikipedia, durante un meeting avvenuto a San Francisco lo scorso fine settimana. Ospite d'onore il giurista Lawrence Lessig, a sua volta ispiratore della licenza Creative Commons. Wales ha infatti dato notizia dell'accordo tra Wikipedia, Creative Commons Foundation e la Free Software Foundation di Richard Stallman per rendere compatibile le licenze che consentono una protezione del diritto d'autore fortemente critica rispetto le leggi vigenti sul copyright.
Un accordo storico, visto che finora sia i Creative commons che le General public licences (Gpl) si erano evoluti seguendo percorsi paralleli, ma sempre distinti, visto che la Free Software Foundation ha sempre privilegiato una diversa regolamentazione del diritto d'autore per quanto riguarda i programmi per computer, mentre Lawrence Lessig ha puntato a regolamentare, secondo la logica del remix (ogni prodotto è figlio della produzione culturale precedente), la produzione musicale, editoriale e video. Ora è possibile che un testo scritto per Wikipedia possa usare i Creative Commons anche se il software utilizzato è sotto licenza Gpl.
Non è certo una novità che corresse buon sangue tra Lawrence Lessig e Richard Stallman, al punto che il giurista, autore di libri come Cultura libera (Apogeo) e Il futuro delle idee (Feltrinelli), ha spesso dichiarato che l'ispiratore delle sue licenze Creative commons per la produzione musicale, video e editoriale sia sempre stato proprio Richard Stallman. Un feeling ricambiato, al punto che nel 2002 la Free Software Foundation ha premiato Lessig per la sua opera di denuncia dell'«estremismo della proprietà intellettuale» espresso dalle multinazionali dell'intrattenimento.
Soltanto che le due strade hanno seguito percorsi distinti, creando un pochi problemi. In particolare, rispetto i manuali che spiegano il funzionamento di alcuni programmi per computer, che sono stati rilasciati con licenze ritenute spesso «deboli» a differenza di quelle Creative Commons. L'accordo di San francisco pone fine a questa situazione. Va anche detto che uno degli effetti immediati è il rafforzamento della «filosofia» del copyleft , cioè di chi ritiene di dover tutelare il diritto d'autore in quanto diritto individuale e non un diritto proprietario delle imprese. Inoltre, viene consolidata la concezione della produzione di software e culturale come produzione sociale, riconoscendo il diritto di rielaborare, migliorare manufatti culturali già esistenti.
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