Vietnam sotto processo per Internet

Amnesty International sostiene che premere Invio nel paese equivale ad esporsi, a mettere a rischio la propria libertà e sicurezza nonché quella della propria famiglia. La denuncia in un rapporto che non stupisce nessuno
27 novembre 2003
Punto Informatico
Hanoi (Vietnam) - Cade pesante sul Vietnam che si atteggia a paese che ha scoperto l'innovazione tecnologia la scure di una nuova denuncia da parte di Amnesty International, secondo cui le forze dell'ordine sfruttano la rete per individuare gli scontenti, che in Vietnam sono considerati dissidenti.

Secondo Amnesty il continuo richiamo alla sicurezza nazionale consente al governo di Hanoi di giustificare una pesantissima repressione, al punto che l'associazione per i diritti umani ritiene che oggi "premere Invio in Vietnam significa esporsi, rischiando conseguenze pesanti, come anni di prigione o sorveglianza 24 ore su 24 di famiglia e amici".

L'associazione ha denunciato lo stato delle cose in un rapporto di 34 pagine reso pubblico proprio nel giorno dei colloqui tra Unione Europea e Vietnam sulla questione dei diritti umani.

Nel suo rapporto Amnesty ricorda i numerosi casi di censura che si sono registrati nel paese e sottolinea che solo negli ultimi due anni almeno cinque persone sono state condannate a pene detentive, talvolta anche piuttosto lunghe, per aver espresso proprie idee in rete o inviato email con contenuti ritenuti pericolosi per la sicurezza dello stato. Altri sono ancora in attesa di giudizio.

Amnesty sottolinea anche il caso di Le Chi Quang (vedi foto), arrestato nel febbraio 2002 in un internet café. Giovane laureato ed insegnante di informatica, Le Chi è da allora in galera. Secondo il verbale della polizia, "è stato preso con le mani nel sacco mentre stava inviando email all'estero". Condannato a quattro anni di carcere, Le Chi ora rischia la vita soffrendo di una malattia cronica difficilmente affrontabile in prigione.

"Questi arresti - spiega il rapporto dell'associazione - fanno capire il senso di paranoia della leadership del governo che si sente sotto minaccia e teme una evoluzione pacifica che potrebbe mettere in crisi la supremazia attuale del Partito Comunista del Vietnam".

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