Pasticcio all'italiana
Leggo su ZeusNews.it [1] del botta e risposta tra Pietro Folena, presidente Commissione Cultura alla Camera, e Fiorello Cortiana della Consulta per la Governance su Internet.
Il primo intervento è di Cortiana che dopo aver sottolineato l’inutilità e la pericolosità della modifica all’art.70 della legge 633/41 [2] sul diritto d’autore con l’introduzione del comma 1-bis, così conclude:
ma dove vivono? E’ questa la capacità di futuro che offriamo ai giovani del nostro Paese? Non bastava la Legge “Urbani” che ci eravamo impegnati a cambiare in campagna elettorale? Steve Jobs piuttosto che David Byrne non insegnano nulla ai nostri latifondisti del copyright?
Risponde dal suo blog l’on. Folena:
il nuovo comma 1-bis estende - e sottolineo questo aspetto - la possibilità di pubblicazioni “libere” sia pure solo per siti didattici e scientifici all’intera opera (immagine o musica), anche se degradata.
Avevo già sottolineato in un commento [3] lasciato all’articolo in questione un paio di punti sui quali non ero d’accordo, ma il proseguire del dibattito tra Cortiana e Folena mi lascia ancor più perplesso.
Risponde infatti Cortiana
Al fine di rimediare il pasticcio legislativo e il prevedibile arcobaleno giurisprudenziale conseguente, è utile e necessario fare entrare aria fresca all’interno della piccola-piccolissima isola murata del degrado a bassa risoluzione, attraverso un processo partecipato da tutti gli stakeholder e con l’approvazione di un articolo che nella chiara definizione del dolo e della contraffazione armonizzi e coordini lo scombinato panorama legislativo che si sta venendo a creare.
a cui risponde Folena
Sono stati auditi quei soggetti perché la legge riguardava la Siae, non il diritto d’autore. Siamo stati noi a premere per introdurre la piccola norma a favore dei blog didattici, scontrandoci con alcuni dei soggetti citati.
ma se la legge riguardava la Siae, perchè intervenire in modo così posticcio sul diritto d’autore? Perchè non fare due interventi distinti, uno per aggiornare leggi ormai vetuste come la 633/41 e l’altro per meglio regolamentare la Siae?
Con un nuovo articolo [4] sul suo blog l’ on. Folena aggiunge poi alla discussione alcune considerazioni portate da esperti e da bloggers, come Elvira Berlingieri per Apogeo [5], o Daniele Minotti [6] e Marco Scialdone [7] sui rispettivi blogs. L’on. Folena sembra soddisfatto di questi (ed altri che non sto qui a citare) interventi a lui favorevoli, a suo dire.
Personalmente, tutta questa positività io non la vedo: dall’articolo di Berlingieri io traggo un termine, “eccezioni”. Cioè, la norma resta la stessa (l’attuale legge sul diritto d’autore), a cui si può derogare in qualche caso per qualche motivo.
Minotti credo metta il dito nella piaga quando scrive
Vittoria dei diritti, dunque? No, non proprio, ma per motivi un po’ diversi da quelli letti in giro. Rimane, infatti, un problema non da poco: che ci sara’ qualcuno che tentera’ di fissare definizioni assurde (e tecnicamente non accettabili) di “bassa risoluzione” e “degrado”. Vedremo.
E con i precedenti che abbiamo sotto gli occhi sul piano politico-legislativo (Urbani ha giurato e spergiurato che gli “errori” nel suo decreto sarebbero stati corretti, e sono ancora là; anche Gentiloni ha assicurato che il cosiddetto DDL Levi sarebbe stato rivisto, ed è tutto come prima), c’è poco da star sicuri.
E Scialdone sostiene un punto interessante
La legge sul diritto d’autore vigente è piena zeppa di cose a cui il senso comune si ribellerebbe.
Questa piccola norma non ha operato alcun furto di cultura digitale, non più di quanto facciano molte delle altre vigenti disposizioni in materia di diritto d’autore che, grazie a Dio, nessuno conosce e nessuno rispetta.
Ovvero, fatta la legge, trovato l’inganno.
Insomma, si ragioni pure sulle eccezioni, poi si troverà un arzigogolo tecnico per renderle del tutto vane (mentre i politici ci rassicureranno che “saranno presto introdotti gli opportuni correttivi”) , ma intanto la legge sul diritto d’autore quella è e quella resta, e gli italiani continueranno bellamente a non rispettarla, almeno fin quando non arriveranno salatissime multe a casa per aver scaricato un file musicale, o per aver messo su un blog una fotografia.
E c’è da cantar vittoria?
[1] http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=6674&numero=999
[2] http://www.interlex.it/Testi/l41_633.htm
[3] http://www.pietrofolena.net/blog/?p=292
[4] http://www.pietrofolena.net/blog/?p=294
[5] http://www.apogeonline.com/webzine/2008/01/10/19/200801101901
[6] http://www.minotti.net/fair-use/pietro-folena/e-se-folena-avesse-ragione.htm
[7] http://scialdone.blogspot.com/2008/01/nessuno-ha-rubato-nulla-era-cultura.html
RASSEGNA STAMPA
Copyright su internet, quel comma che ha fatto infuriare la blogosfera
Consente la pubblicazione di un’opera intera. Musiche o immagini “a assa risoluzione o degradate”. Ma solo su siti senza scopo di lucro. Folena spiega: “E’ un equivoco. E’ il primo spazio online libero dalle pastoie del vecchio diritto d’autore”. E qualcuno ci ripensa
di ALESSANDRO LONGO - La Repubblica, 11 gennaio 2007
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/diritti-web/autore-non-profit/autore-non-profit.html
Diritto d’autore, la parola alla Commissione Cultura
(PI - Interviste) Dopo le proteste per l’introduzione del concetto di degradazione web delle opere, PI intervista Pietro Folena, presidente ella Commissione Cultura, su diritto d’autore, libertà di panorama, codice Urbani e riforma SIAE
Punto Informatico, 10 gennaio 2008
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2155649
Degradarte, ovvero il copyright Siae su Internet: Appello a Napolitano
Anna Masera - La Stampa, 9 gennaio 2008
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=2&ID_articolo=631&ID_sezione=3&sezione=Web%20Notes
Le immagini e la musica sui blog? Ora saranno «libere». Ma solo se scadenti
Un emendamento, firmato anche da Folena e Vladimir Luxuria, alla riforma della Siae. L’opinione di chi ha elaborato il testo e la protesta della rete
Stefano Bocconetti - Liberazione, 9 gennaio 2008
http://www.liberazione.it/giornale_articolo.php?id_pagina=35707&pagina=7&versione=sfogliabile&zoom=no&id_articolo=289235
Roma s’inventa le immagini degradate
(PI - News) Le opere dell’ingegno potranno essere pubblicate integralmente solo in forma degradata per finalità scientifiche e didattiche. E’ il regalino di Natale 2007, approvato in via definitiva. Assieme
alla riforma della SIAE
Punto Informatico, 8 gennaio 2008
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2153091
Immagini sul web solo a bassa risoluzione, per legge
Approvata in via definitiva una norma che trasforma la SIAE in ente pubblico economico e disciplina la pubblicazione di immagini sul web, ammettendo solo la bassa risoluzione.
ZeusNews, 7 gennaio 2008
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=6644&numero=999
Una norma “degradata” nella forma e nella sostanza
InterLex, M.C. 07.01.08
http://www.interlex.it/copyright/degradata.htm
La Siae ipoteca il diritto d’autore sul web
La modifica di un articolo della legge sul diritto d’autore sembra voler regolamentare il principio di fair use su internet. E tuttavia lo vincola all’uso di materiali (immagini e musiche) a bassa risoluzione e degradati. La critica di Fiorello Cortiana.
Di Fiorello Cortiana visionpost.it 07/01/2008
http://www.visionpost.it/index.asp?C=9&I=2774
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