Ho pagato una bustarella
I siti web che smascherano la corruzione in Cina hanno messo in scena un ritorno tranquillo al termine di un mese di limbo a causa delle incertezze sul loro status giuridico.
Questi siti, dai nomi diversi ma che esprimono tutti la stessa idea, “Ho preso una mazzetta”, hanno ripreso tranquillamente i loro servizi online a metà luglio, dopo aver ottenuto il permesso di registrarsi presso le autorità che regolamentano Internet.
“Sono stato un po’ sorpreso quando ho saputo che la registrazione poteva essere approvata, “ ha detto Xiaoxiaosheng, fondatore di uno dei primi siti anti-corruzione, che ha sempre voluto condurre il suo sito con discrezione ed essere identificato solo con il suo nickname.
Le leggi cinesi prevedono che tutti gli Internet content provider in Cina registrino i siti web che gestiscono presso i locali uffici di gestione della comunicazione. I siti web che non riescono ad ottenere il permesso dalle autorità vengono oscurati.
Xiaoxiaosheng ha detto di non aver nutrito troppe speranze riguardo all’approvazione dopo che il sito è stato costretto alla chiusura alla fine di giugno proprio per mancanza di quella registrazione.
Al sito è stata consentita la registrazione presso l’autorità di regolamentazione il 14 luglio, quasi un mese dopo il suo lancio.
Chen Hong, fondatore di un sito web simile, ha detto che il suo sito ha ottenuto il permesso di registrazione il 24 giugno. A metà giugno, i siti “antibustarelle” sono aumentati rapidamente in Cina, quasi tutti ispirati da un sito web indiano che si chiama "I-paid-a-bribe" (Ho pagato una tangente).
Come il sito indiano, quelli cinesi forniscono uno spazio online in cui gli utenti di Internet possono condividere le loro esperienze quotidiane di corruzione.
Wu Yuliang, vice segretario del Partito Comunista della Commissione Centrale per le Ispezioni Disciplinari, ha affermato il 22 luglio che i siti web dovrebbero attenersi alla normativa che regola Internet in Cina.
Quando il suo sito è stato riaperto agli Internauti che si lamentano per la corruzione dilagante in Cina, Chen lo ha rinominato “Cina Trasparente”, e ha iniziato a cercare volontari che lo aiutassero a farlo funzionare.
Chen ha aggiunto che stava prendendo in considerazione la possibilità di una revisione del sito per prevenirne il coinvolgimento in accuse di diffamazione.
Articoli correlati
- Una iniziativa degli Statunitensi per la pace e la giustizia - Roma
Per la libertà di gridare ovunque “Fermate il genocidio! Free, free Palestine!”
I tentativi di fermare e di censurare le proteste contro il genocidio in atto a Gaza vanno contrastati con fermezza. Ecco un esempio di contrattacco riuscito.23 novembre 2024 - Patrick Boylan - Un comportamento controverso
Apple e la censura in Russia
Al gigante tecnologico statunitense Apple è stato imposto di rimuovere le app di Radio Free Europe/Radio Liberty (RFE/RL) dall'App Store russo. Questo atto ha sollevato interrogativi sul comportamento di Apple e sulla sua volontà di conformarsi alle richieste del governo russo.21 novembre 2024 - Redazione PeaceLink - In manette il fondatore di Telegram
L'arresto di Pavel Durov è un pericoloso precedente
L'inchiesta francese richiama alla mente il caso Edward Snowden, il tecnico informatico ricercato per aver rivelato come diverse multinazionali del digitale avessero collaborato con l'Agenzia per la Sicurezza Nazionale (NSA) degli Stati Uniti, consentendo l'accesso ai dati privati degli utenti.25 agosto 2024 - Alessandro Marescotti - Il presidente argentino ha tolto i sussidi destinati all’agricoltura familiare, indigena e contadina
Argentina: Milei censura l'agroecologia
All’interno dell’Instituto Nacional de Tecnología Agropecuaria, i cui vertici sono di nomina politica, è vietato utilizzare nei documenti interni i termini agroecologia, cambiamento climatico e biodiversità.16 agosto 2024 - David Lifodi