Il file bestiale
Conosciamo Google. Il sostantivo diventato verbo. Il motore di ricerca più usato al mondo, la società il cui motto è: “Non essere cattivo”.
Google processa un miliardo di ricerche al giorno con i suoi 450.000 server. Ma è molto più di un semplice motore di ricerca.
L’Amministratore Delegato dell'Intel, Andy Grove, ha definito Google, che ha un valore di mercato stimato in 200 miliardi di dollari: “Una società di steroidi con un dito in ogni settore”.
Google ha acquisito altre 30 società negli ultimi 9 anni e ha prodotto 187 brevetti. L’anno scorso ha acquisito un finanziamento per investire in software, energie pulite, biotecnologie, sanità e senza dubbio, in altri settori di cui non siamo ancora a conoscenza.
Ecco altre cose che Google vuole possedere: il tuo telefonino, la tua mail, il tuo computer e tutta la tua vita digitale.
Qualsiasi cosa tu voglia fare online, Google vuole essere la tua unica fermata. Vuole inoltre possedere le linee che forniscono l'accesso all’internet e l’energia elettrica che lo alimenta. Google vuole anche fornirti il tuo intrattenimento e le tue notizie, e costruire la più grande libreria che si sia mai vista.
Questo progetto è attualmente l’argomento di un'udienza intentata dagli stessi editori e autori. Vuole sapere dove si trova ogni cosa, dal tuo giardino davanti casa fino strada verso Marte. Google vuole tracciarti, memorizzare tutto quello che guardi nella rete in 18 mesi. Vuole anche avere l’accesso completo ai tuoi dati sanitari e al tuo DNA, con due dei suoi più recenti investimenti in aziende di ricerche genetiche.
Questo è un altro argomento per un’ulteriore udienza, e non è la prima volta che la privacy ne è l’oggetto principale: Google Maps e Google Earth sono stati criticati per includere foto di bambini nudi, persone che vomitano e escono dai sexy-shop. Due mesi fa, l’amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, ha detto sui problemi della privacy: “Se hai qualcosa che non vuoi che altri sappiano, forse in primo luogo non dovresti farlo sapere”.
Perché Google vuole sapere cosi tanto cose su di te? Eric Schmidt dice: “siamo nel settore pubblicitario e il 97% delle nostre entrate provengono dalle pubblicità”.
Google... sta costruendo un impero sulla tua strada, nel tuo telefonino, nel tuo DNA, cercando fortemente di “non essere cattivo”.
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