L'amministrazione comunale di Pescara delibera in favore del software libero

Il comune di Pescara adotterà il software libero per i suoi servizi informatici al cittadino.
6 aprile 2004
Associazione Metro Olografix
Fonte: Associazione Metro Olografix - 06 aprile 2004

Dopo dieci anni di attività di sensibilizzazione sul territorio, di
convegni, di iniziative online, proprio nell'anno preposto ai
festeggiamenti per il decennale della sua fondazione, l'associazione
culturale telematica Metro Olografix ha trovato finalmente un
interlocutore nell'amministrazione comunale di Pescara che ha saputo
raccogliere la sfida sociale, culturale, politica posta dal mondo del
free software e dell'opensource.

Nel pomeriggio di oggi, 5 aprile, i consiglieri di Rifondazione
Comunista Maurizio Acerbo e Fausto Di Nisio hanno presentato al
consiglio una delibera sull'adozione del software libero
nell'amministrazione comunale. La delibera, presentata in aula dal
consigliere Fausto Di Nisio che ha centrato la sua relazione sulla
libertà di accesso ai dati della PA da parte di tutti i cittadini e
sulla sicurezza necessaria al mantenimento dei dati, è stata approvata
con 25 voti favorevoli e 3 astenuti.

Nelle dichiarazioni di voto tutti i partiti, sia di maggioranza che di
opposizione, si sono espressi in modo favorevole con la proposta,
basando le loro scelte esattamente sulle motivazioni addotte dai
proponenti; fatto oltremodo eccezionale, quindi, perché trova
d'accordo nella sostanza entrambi gli schieramenti.

Lo stesso assessore al bilancio, D'Angelo, si è espresso in modo
particolarmente favorevole sottolineando come la nuova giunta stia
implementando ulteriormente i servizi informatici per il cittadino e
di quanto sia quindi importante, in questo momento, un simile atto
amministrativo.

L'Associazione Metro Olografix non può che rallegrarsi di un simile
evento, augurandosi che sia solo l'inizio di un lungo e proficuo
percorso di cambiamento.

Per il consiglio Direttivo
Stefano Chiccarelli, presidente
Alessio Sclocco, segretario
Loris D'Emilio, tesoriere

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[testo della delibera, disponibile anche su
http://www.olografix.org/delibera.txt ]

Oggetto: Adozione "Software Libero" nell'Amministrazione Comunale.

IL CONSIGLIO COMUNALE

- Vista la relazione allegata che costituisce parte integrante nel
provvedimento;
- Visti i pareri espressi, ai senti dell'art. 49 del Decreto
legislativo 267/00 dal Dirigente del servizio interessato e dal
Dirigente della ragioneria, nonchè il parere di legittimità espresso
dal Segretario Generale ai sensi dell'art. 55 comma 2 dello Statuto e
degli artt. 61.2 e 69.1 del regolamento del Consiglio Comunale come da
scheda allegata;
- Visto il parere espresso dalla Commissione Consiliare permanente
Bilancio - Ced - Informatizzazione in data... che si allega;
- Vista l'allegata deliberazione di Giunta Comunale n. 215 del
11.03.04;
- Visto l'art. 42 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267; - A
seguito di votazione espressa con il sistema elettronico con il
seguente risultato accertato e proclameto dal presidente con
l'assistenza degli scrutatoir peima designati: Consiglieri
presenti e votanti n. .... Voti favorevoli n. ... Voti contrari n. ...

DELIBERA

1. Di adottare il "Software Libero" nella amministrazione comunale. In
particolare l'utilizzo di software libero dovrà avvenire attraverso i
seguenti atti:

a) utilizzazione immediata di suite di "office automation" libere
basate su formati di immagazzinamento dei dati anch'essi "liberi"; b)
utilizzazione immediata di Sistemi Operativi "free" sui "server"
dell'amministrazione; c) migrazione entro 1 (uno) anno dalla data
della presente delibera di tutti i Sistemi Operativi dei "client" del
proprio network amministrativo verso sistemi operativi "desktop"
liberi; d) costituzione di un "forum" permanente con il compito di
analizzare, studiare e proporre soluzioni di promozione del "Software
Libero" tra la cittadinanza; e) attivazione di corsi di formazione del
personale amministrativo sull'utilizzo di piattaforme basate su
Sistemi Operativi liberi attraverso strumenti di "e-learning" da
realizzarsi mediante economie di spesa derivanti dall'adozione del
presente provvedimento; f) sostituzione graduale di tutte le procedure
informatiche dell'Ente con procedure "aperte" sia dal lato del codice
che da quello del formato di immagazzinamento dei dati e realizzate
con la collaborazione di altri soggetti pubblici e privati attraverso
tecniche di "collettivizzazione dello sviluppo del software"; g)
richiesta, nei bandi di gara o nei preventivi per i nuovi acquisti di
hardware, della compatibilità con sistemi operativi liberi; h)
memorizzazione e pubblicazione dei dati dell'amministrazione messi a
disposizione della cittadinanza in vari formati di cui almeno uno
"libero", i) collaborazione con tutti gli altri Enti, dislocati sul
territorio nazionale e non, che hanno già adottato procedure e formati
dei dati "liberi".

2. Di dare atto che detto provvedimento non comporta impegno di spesa.

I Consiglieri
Di Nisio Dott. Fausto
Acerbo Dott. Maurizio

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[ Relazione introduttiva del proponente dott. Fausto Di Nisio ]

Cari colleghi,

in questi mesi ho compreso che a Voi tutti questo tema sembra
rivestire un carattere prettamente tecnico, ma non è così. Si tratta,
invece, di un problema prettamente politico. Con questa mia proposta
di delibera si pone l'esigenza di salvaguardare alcune garanzie che
sono alla base di uno stato democratico e cioè: - il libero accesso ai
dati della pubblica amministrazione da parte di tutti i cittadini; -
la permanenza e la mantenibilità dei suddetti dati da parte della
pubblica amministrazione; - le garanzie di sicurezza della pubblica
amministrazione e dei suoi cittadini.

Per garantire il primo punto e quindi il libero accesso dei cittadini
all'informazione pubblica, è necessario che la forma in cui i dati
sono memorizzati dalla pubblica amministrazione non sia legata ai
fornitori di software, ma sia definita da standard pubblici e di
pubblico utilizzo, che non favoriscano nessuno dei possibili
fornitori. Per garantire il secondo punto, e cioè la permanenza e la
manutenibilità dei dati pubblici, è indispensabile che l'uso e la
manutenzione del software che li gestisce non dipendano dalla buona
volontà dei fornitori o dalle condizioni da essi imposte. Per questo
motivo la Pubblica Amministrazione deve privilegiare sistemi software
la cui evoluzione possa essere garantita grazie alla disponibilità del
codice sorgente e della possibilità di modificarlo, adattarlo,
migliorarlo, senza che questo resti appannaggio esclusivo dei
fornitori originari. Per garantire il terzo punto, la sicurezza, così
come per garantire ai cittadini la riservatezza dei dati personali e
sensibili in possesso della pubblica amministrazione, è necessario
poter fare affidamento su programmi per i quali si possa verificare
in maniera certa l'assenza di elementi che permettono il controllo a
distanza o la trasmissione indesiderata di informazioni a terze parti.
Tutto questo può avvenire solo per sistemi il cui codice sorgente sia
liberamente accessibile, e quindi esaminabile da parte della pubblica
amministrazione, dei cittadini, o di qualunque esperto indipendente.
Su questo tema sono molte le pubbliche amministrazioni che hanno
avviato iniziative volte all'adesione del Software Libero, ma in tutti
i casi si è sempre trattato di mozioni od ordine del giorno cui poco o
niente è seguito. Io penso che sia arrivato il momento di passare
dalle parole ai fatti. A questo proposito faccio autocritica. Il mio
partito, come peraltro quello dei DS e a differenza udite udite di
Forza Italia e della Margherita, utilizzano soluzioni "non libere" per
i propri servizi Internet. Non preoccupatevi, è già partita un'e-mail
all'indirizzo del mio segretario nazionale affinchè ponga
immediatamente rimedio a questa gaffe. Ma torniamo alla delibera. Da
una semplice lettura a molti potrebbe apparire come una rivoluzione,
passatemi il termine per favore, ma penso e sono convinto che così non
sia. La nostra città, qualora questa proposta di delibera venisse
approvata, può diventare, sull'esempio di molte altre amministrazioni
ed enti governativi sparsi in tutto il mondo, la prima Amministrazione
locale in Italia ad essere libera da quella forma di schiavitù
informatica che una sola multinazionale straniera in posizione di
monopolio sul mercato ha imposto a livello mondiale. Le potenzialità
e le forze per realizzare tutto quanto previsto in delibera ci sono e
trovo un errore, qualora venissero confermate le voci di corridoio che
ho sentito negli ultimi tempi, che il settore informatica del nostro
comune venisse declassato a servizio. La invito pertanto, caro
Sindaco, a tenere in debita considerazione quanto ho appena affermato
e ad apportare le opportune correzioni a questa linea. Come la
inviterei, caro Sindaco, a tenere in debita considerazione la
deliberazione adottata dal Consiglio di Circoscrizione n. 2 il 28/2 di
quest'anno che prevede un riconoscimento alla prima Associazione
Culturale telematica Italiana che ha sede nella nostra città, i cui
autorevoli rappresentanti hanno dato e danno tuttora un grande
contributo a queste tematiche a livello mondiale. Pertanto, cari
colleghi, vi invito a leggere questa delibera da un solo punto di
vista: quello della Libertà.

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