Cambiare social si può: da Facebook a Mastodon
"E' il momento di cambiare i social" è l'articolo di Riccardo Luna (Repubblica, 5 ottobre 2021) in relazione al blackout di Facebook, Instagram e Whatsapp. L'articolo finisce in questo modo "Nei social non scorre solo 'il male del mondo', ma anche le nostre vite, i nostri affetti, i rapporti lavorativi. Dei social abbiamo bisogno e non ne faremo a meno. Ma è venuto il momento di cambiarli davvero."
Ma non dice nulla di nulla su come. Nulla su come sostituirli, su che piattaforme usare, su come sceglierle. Identifica il problema, lo segnala, ma manca la risposta. Allora mi permetto di segnalare che le alternative esistono e non bisogna andare neanche troppo lontano per trovarle.
Al contrario di Facebook dove lo scontro, per esempio, tra fascisti e antifascisti, tra nonviolenti e guerrafondai è posto in un sistema e in una struttura in cui risulta funzionale a un modello di business, Mastodon è una grande rete libera e decentralizzata di proprietà della comunità, priva di algoritmi e pubblicità, il cui obiettivo è rimettere la rete nelle mani degli utenti.
Su Mastodon non ci sono algoritmi che decidono per voi cosa dovete vedere. Non ci sono pubblicità e non c’è alcuna profilazione. Siete davvero liberi. E non liberi nel senso “posso dire quello che voglio senza censura!” perché su Mastodon ci sono regole di convivenza molto chiare. Però sarete liberi dalla profilazione pubblicitaria e dalle Big Tech.
Cambiare si può e le alternative ci sono. Perché la libertà è un valore troppo importante per lasciarla in mano a pochi soggetti globali che non rispondono a nessuno - se non ai rispettivi proprietari - e che odiano, per questo motivo, la democrazia.
https://www.peacelink.it/peacelink/unalternativa-etica-a-facebook
"Ecco perché abbiamo fatto nascere un social network libero"
https://www.peacelink.it/cybercultura/a/48529.html
Articoli correlati
PeaceLink - Statistiche di accesso al sito 2024
Breve panoramica sull'uso del sito di PeaceLink nel 202418 gennaio 2025 - Francesco Iannuzzelli- Ilva di Taranto:
Memoria, lotta e resistenza sociale nella narrazione di Piero Mottolese
La tesi di Monia Torre, basata su un’approfondita ricerca antropologica, analizza la percezione del rischio legate all’Ilva di Taranto. Attraverso le testimonianze di operai come Piero Mottolese, attivista di PeaceLink, emergono le dinamiche tra fabbrica, ambiente e comunità.14 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink - Un percorso di collaborazione
Pax Christi e PeaceLink: rafforzare la comunicazione del movimento pacifista
Con il corso di Intelligenza artificiale generativa per la pace le due organizzazioni hanno avviato un percorso di formazione al mediattivismo per migliorare le tecniche di comunicazione e rendere più tempestiva l'informazione in contesti critici come quelli attuali.26 dicembre 2024 - Redazione PeaceLink - Cosa abbiamo realizzato nel 2024 e ciò che vogliamo fare nel 2025 con il tuo aiuto
Per Natale regaliamoci un progetto umano e solidale per il futuro
Riportiamo qui ciò che è stata l'attività di PeaceLink per la pace, la solidarietà, la sostenibilità ambientale, la cittadinanza attiva e la cultura. Ci siamo impegnati per un’informazione migliore, per un’opinione pubblica critica e consapevole. Per costruire il cambiamento che vogliamo.14 dicembre 2024 - Associazione PeaceLink
Sociale.network