Una sinossi del messaggio di Papa Francesco

Intelligenza artificiale e pace: una guida in sette punti

Uno dei punti di maggiore rilievo del messaggio papale riguarda la scuola, l’università e il mondo dell’educazione. Scrive infatti: “L’immensa espansione della tecnologia deve quindi essere accompagnata da un’adeguata formazione alla responsabilità per il suo sviluppo”.
28 dicembre 2023

Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale per la Pace 2024 è dedicato alla rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale ed alle opportunità offerte per la pace e il bene comune.

Qui si tenta una sinossi per una guida alla lettura del testo.

  1. NON-NEUTRALITA’. Il Papa ricorda che il web è caratterizzato da un sovraccarico di informazioni e che l’Intelligenza Artificiale potrebbe modellare la conoscenza estratta dalla complessità secondo processi di selezione non sempre percepiti dall’utente. In buona sostanza l’uso dell’IA potrebbe indurre ad una sorta delega nella gestione della complessità, rendendo passive e acritiche le persone disorientate dalla complessità del panorama informativo. Non a caso il Papa scrive: “Dobbiamo ricordare che la ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche non sono disincarnate dalla realtà e «neutrali», ma soggette alle influenze culturali”. Il Papa rifugge alla neutralità della scienza ricordando che le direzioni prese dalle ricerche scientifiche “riflettono scelte condizionate dai valori personali, sociali e culturali di ogni epoca”.
  2. INTELLIGENZE. Il Papa preferisce parlare al plurale: intelligenze artificiali. Ossia “forme di intelligenza” che occupano aspetti settoriali dell’attività cognitiva, senza sostituirsi pienamente all’intelligenza umana nella sua globalità. Scrive che “possono solo imitare o riprodurre alcune funzioni dell’intelligenza umana”. Costituiscono una “galassia di realtà diverse”.
  3. RESPONSABILITA’. Il Papa pone in risalto l’intervento intelligente degli uomini nel governare questo processo di rivoluzione tecnoscientifica. E scrive: “Non possiamo presumere a priori che il suo sviluppo apporti un contributo benefico al futuro dell’umanità e alla pace tra i popoli”. Aggiunge: “Tale risultato positivo sarà possibile solo se ci dimostreremo capaci di agire in modo responsabile”. Proprio per avere la possibilità di influire sulla rivoluzione tecnoscientifica e tentare di “governarla” propone di  “istituire organismi incaricati di esaminare le questioni etiche emergenti”.
  4. EDUCAZIONE. Uno dei punti di maggiore rilievo del messaggio papale riguarda la scuola, l’università e il mondo dell’educazione in generale. Scrive infatti: “L’immensa espansione della tecnologia deve quindi essere accompagnata da un’adeguata formazione alla responsabilità per il suo sviluppo”. C’è un passaggio molto bello che merita di essere letto e riletto nei luoghi della formazione: “L’educazione all’uso di forme di intelligenza artificiale dovrebbe mirare soprattutto a promuovere il pensiero critico. È necessario che gli utenti di ogni età, ma soprattutto i giovani, sviluppino una capacità di discernimento nell’uso di dati e contenuti raccolti sul web o prodotti da sistemi di intelligenza artificiale. Le scuole, le università e le società scientifiche sono chiamate ad aiutare gli studenti e i professionisti a fare propri gli aspetti sociali ed etici dello sviluppo e dell’utilizzo della tecnologia”.
  5. PACE. Sia il mondo della formazione che il mondo del volontariato (di cui il pacifismo è componente importante) sono chiamati a influire sulla rivoluzione tecnoscientifica perché sia orientata alla pace e al bene comune. Il Papa lo sottolinea quando parla di “orientare la ricerca tecnico-scientifica al perseguimento della pace e del bene comune”, aggiungendo che “il progresso digitale possa avvenire nel rispetto della giustizia e contribuire alla causa della pace”. Sembra rivolgersi agli operatori di pace quando sottolinea che l’IA dovrebbe avere come stella polare “la tutela dei diritti umani fondamentali, il perseguimento della giustizia e della pace”. E fa una preziosa annotazione: “Questo processo di discernimento etico e giuridico può rivelarsi un’occasione preziosa per una riflessione condivisa sul ruolo che la tecnologia dovrebbe avere nella nostra vita individuale e comunitaria e su come il suo utilizzo possa contribuire alla creazione di un mondo più equo e umano”. 
  6. POSITIVITA’. Il Papa non disconosce l’enorme potenziale positivo dell’IA il cui impiego consente “un risparmio di fatiche, una produzione più efficiente” ma aggiunge: “L’intelligenza artificiale dovrebbe essere al servizio del migliore potenziale umano e delle nostre più alte aspirazioni, non in competizione con essi”. E ritorna comunque sulle potenzialità migliori scrivendo: “In un’ottica più positiva, se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni”. 
  7. FUTURO. In conclusione il Papa si rivolge non solo ai credenti ma agli uomini e alle donne di buona volontà allo scopo di “affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico”.

Il messaggio integrale è accessibile qui. Intelligenza artificiale e pace

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