L'Europa nega i fondi così il software libero si affida ad una sottoscrizione

15 luglio 2004
ma.ca.

La Free Software Foundation Europe (Fsfe), dopo la decisione della Comunità Europea di non premiare il gruppo con sussidi pubblici, ha avviato una campagna di raccolta fondi. Per mantenere il suo attuale livello di attività la Fsfe ha bisogno di circa 10.000 euro al mese, ma il braccio europeo della Free Software Foundation, organismo creato in America nell’85 per promuovere il diritto degli utenti di computer a copiare, modificare e redistribuire i programmi, vuole anche mettere radici, con un ufficio in piena regola. La fondazione è oggi responsabile dello Gnu Project, così battezzato solo perché è divertente da pronunciare ed il suo presidente, Georg Greve, ha dichiarato a The Register che la Fsfe è già oberata di richieste di sostegno alla comunità del software libero. Ma l’organizzazione intende anche sviluppare altri progetti, come la creazione di un network aziendale di Gnu, nonostante la carenza di fondi renda tutto molto difficile. Greve sostiene che le regole del mercato sono ancorate al concetto di software proprietario, ma lo ‘Gnu Business Network’ intende cambiare le cose. “E’ stato concepito per la prima volta verso il 2001, con l’idea di promuovere l’informatica aziendale, sostenendo le compagnie di Free Software e tutti coloro i quali vanno in questa direzione”. Vogliamo creare una rete, coinvolgendo aziende, i loro clienti e gli sviluppatori, ma progetti come questi hanno bisogno del sostegno del mondo imprenditoriale, che poi raccoglierà i frutti di questo lavoro, spiega Greve. “Oggi gran parte dei nostri sostenitori sono privati, che ci incoraggiano a proseguire nel nostro lavoro” precisa, aggiungendo che è venuto il tempo che le aziende facciano la loro parte.

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