La Francia segna una svolta epocale nella lotta al P2P
1789: Libertà, Uguaglianza, Fraternità.
2004: Libertà, Uguaglianza, Fraternità, ma non Condivisione.
I Ministeri francesi dell'Industria, della Cultura e delle Finanze, sentiti gli Internet Service Provider e le major dell'industria musicale, sono pronti per il varo di una legge contro il P2P illegale.
La "legalità secondo Parigi", si otterrebbe chiudendo la connessione a tutti coloro che condividono la musica illegalmente. Scoperta l'infrazione, il giudice sarà in grado in poche ore di ordinare agli ISP la chiusura della connessione incriminata.
La via francese segna una svolta nella legislazione contro il P2P illegale. In precedenza chi veniva scoperto a scaricare musica illegalmente subiva un processo penale; pene detentive fino a 3 mesi, multe fino a 300000 euro.
I francesi hanno compreso che puntare alla legalità attraverso la paura non paga quando l'illegalità non viene percepita.
E' necessario chiarire due punti importanti:
1) Scaricare un mp3 non viene percepito come illegale.
Ascoltare musica, nella cultura occidentale, non è mai rientrato nella sfera di ciò che non si doveva fare.
Alla musica viene associato un piacere percettivo, un diritto individuale, un' espressione culturale.
2) Ogni comportamento ritenuto illegale è associato ad un'autorità fisica, presente, che vigila, controlla, sancisce l'illegalità e ne determina la pena.
Quando un'autorità fisica diviene virtuale è difficile percepirne la presenza.
La via francese ci insegna che l'illegalità può essere percepita non solo attraverso la paura delle emozioni, ma anche e forse ancor più produttivamente, dalla logica dei ragionamenti.
Scarichi illegalmente? Ti chiudo la connessione.
Quando il P2P non può essere eliminato dalla paura, deve essere arginato dalla logica.
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