La nostra Libertà non si tocca
L'Unac da tempo ha voluto denunciare all'opinione pubblica le nefandezze nascoste che si commettono ambito Arma e dintorni. Dalle presunte tangenti pagate dai nostri carabinieri per essere assegnati alle missioni estere, alle vergogne sulle contaminazioni dei nostri carabinieri da uranio impoverito chedà il cancro, dalle foto inedite sulle torture a nassirya, a quelle sui concorsi truccati.
Un punto di unione tra i Carabinieri e la società civile, una informazione libera checertamente non piaceva ai Signori Generali. Allora un Colonnello di Bari vede una di queste ed avvisa la Polizia Giudiziaria, che a nome di un ex del Cobar ( sic) informa Il Procuratore che da tempo riteniamo ci stia perseguitando, che emette un sequestro preventivo di tutto il sito PER UNA SOLA NEWS RITENUTA DIFFAMATORIA!
L'Unac attraverso il proprio ufficio legale ormai potentissimo enazionale, presenta subito istanza di riesame al Tribunale per la restituzione del sito.Il tutto per legge deve svolgersi entro 15 giorni, penala decadenza del sequestro e la restituzione agli aventi diritto. Sapete cosa è successo? Il Tribunale non può fissare l'udienza e quindi ridarci il nostro sito primario perchè lo stesso PM non gli passa il fascicolo processuale che per legge 321 bis c.3 cpp deve essere passato entro 5 giorni.
Pensiamo che sia arrivata l'ora di una profonda revisione del sistema giustizia a partire dalle Procure. Riteniamo e ci difenderemo ovunque perquesto di aver subito l'ennesimo attacco ai nostri diritti Costituzionali sulla libertà di pensiero, informazione ed opinione.
NON CI FERMERANNO MAI
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