Niente connessione a internet per chi distribuisce mp3 pirata
ROMA - Un'alleanza tra editori, produttori e internet provider per sconfiggere la pirateria. La firmeranno domani a Sanremo i rappresentanti di 50 aziende e enti del settore alla presenza dei ministri delle Comunicazioni, dei Beni Culturali e dell'Innovazione tecnologica. Molti temono un'altra stangata, dopo quella del decreto Urbani, contro chi scarica mp3 per uso personale. Ma il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, intervistato da Repubblica Radio, garantisce: resterà chiara la differenza tra i pirati di professione e gli utenti comuni.
Il contenuto di quello che è stato già battezzato "patto di Sanremo" non è stato ancora reso pubblico. Numerose voci si rincorrono in rete, e Repubblica.it è entrata in possesso di un documento nel quale si parla esplicitamente dell'adozione, da parte dei provider, di clausole contrattuali che prevedano la sospensione delle connessioni internet usate per violare il diritto d'autore. "L'interruzione del collegamento", chiarisce Stanca, "non è pensata a livello individuale: c'è una bella differenza tra chi pratica il peer-to-peer senza scopo di lucro, che pure fa qualcosa di illegale e può essere multato, e chi invece, ricadendo nel penale, usa internet per organizzare una distribuzione illegale di contenuti". In sostanza, spiega Stanca, la collaborazione dei provider è necessaria, ma ci vuole buon senso.
Nell'intervista a Repubblica Radio, il ministro ha comunque voluto sottolineare che il patto di Sanremo non è un'iniziativa repressiva: "Ci sono aspetti che vanno regolati da norme, ma le norme da sole non bastano: bisogna comunicare, educare, informare, pensare nuovi modelli di produzione e di distribuzione". Per questo il ministro ha auspicato una mobilitazione di tutte le parti "per favorire questo nuovo modo di accedere ai contenuti digitali".
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