A partire dal 4 marzo, il regolatore dei media russo Roskomnadzor ha annunciato la limitazione di una serie di testate indipendenti, il blocco di Twitter e Facebook (che la popolazione giovane aggira servendosi del VPN). Più preoccupante è il nuovo disegno di legge firmato dal capo del Cremlino, Vladimir Putin, che minaccia fino a 15 anni di reclusione per coloro che diffondono notizie false sulle attività delle forze russe. Non è stato chiarito come le fake news vengano distinte da quelle reali. Infine, nonostante le innumerevoli strette sulla stampa indipendente, Foreign Policy ha chiarito che le capacità tecniche della Russia non sono minimamente comparabili a quelle di cui dispone la Cina. Quest’ultima è impegnata da oltre un decennio nella creazione di un servizio internet centralizzato dove è chiuso fuori il resto del mondo.
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