Internet: mezzo Senato registrato da Grauso -servono nuove norme nel ddl 1138
Interrogazione del Sen. Verde Stefano Semenzato, vicepresidente del gruppo Verdi - L'Ulivo
28 febbraio 2000
Sen. Stefano Semenzato
Internet: mezzo Senato registrato da Grauso
servono nuove norme nel ddl 1138
interrogazione del Sen. Verde Stefano Semenzato
vicepresidente del gruppo Verdi - L'Ulivo
Premesso che
- Mancino.it, Angius.it, Laloggia.it, Maceratini.it, Servello.it,
Pieroni.it, Peruzzotti.it, Petruccioli.it, Elia.it, Dipietro.it,
Andreotti.it e ancora quasi tutto il gruppo dei Verdi e moltissimi altri
senatori risultano avere il loro cognome registrato presso "l'Autorità di
registrazione", organismo abilitato a concedere l'esclusiva dell'uso di un
marchio o nel nostro caso di un cognome nell'ambito dei domini Internet
appartenenti all'Italia (.it);
- una consistente parte dei cognomi dei Senatori risulta registrata da
Luisella Garau, di Olbia, che fonti giornalistiche mettono in diretto
collegamento con l'editore Grauso che ha recentemente annunciato di aver
acquistato 500.000 domini.it;
- questa situazione si è venuta a creare dopo la cosiddetta
liberalizzazione nell'acquisto dei domini con finale .it decisa dalla
"Naming Autority", l'organismo che decide le procedure per l'accesso a
Internet, a metà dicembre del 1999. Una decisione che permette a chiunque
abbia una partita I.V.A. di acquistare un numero illimitato di domini.it;
- pur esistendo da parte dei singoli la possibilità di ricorso verso la
"Registration Autority", l'organismo che assegna i domini applicando le
direttive della "Naming Autority" per ottenere l'annullamento della
concessione, è del tutto evidente che si è creata una situazione
paradossale e, almeno, potenzialmente lesiva dei diritti di molti cittadini
dato che il codice civile tutela i singoli da qualsiasi abuso del proprio
nome (art. 6 e 7 del codice civile);
- emerge con molta evidenza l'incapacità della struttura attuale,
articolata su un livello normativo e di controllo (Naming Autority) e su
uno più propriamente operativo (Registration Autority), di regolare la
situazione contemperando le esigenze di mercato e di sviluppo di Internet
con la tutela dei diritti dei cittadini;
- tale incapacità va fatta risalire alla logica puramente mercantile degli
organismi preposti che ha portato alla indiscriminata liberalizzazione del
15 dicembre e che è riassunta dallo slogan "registra il tuo dominio prima
che lo faccia qualcun altro!", che apre la pagina Web della "Registration
Autority";
- appare decisamente sconcertante che l'Autorità per le garanzie nelle
Comunicazioni, rappresentata in seno al Comitato esecutivo della "Naming
Autority" italiana da Francesco Nonno e Sergio del Grosso, così come la
Commissione TLC del Ministero delle Comunicazioni abbiano dichiarato nella
seduta del 2 ottobre 1998 di voler avere solo ruoli di osservatori;
- lo sviluppo di Internet richiede regole di tutela degli utenti e dei
cittadini in generale;
- si rende necessario regolamentare la situazione attuale e ancor più quella futura quando si porrà il problema di assegnare i domini europei (.eu);
si chiede di sapere
- se non si ritenga opportuno intervenire legislativamente sulla materia
con norme che evitino abusi e diano garanzie sia per gli operatori e utenti
di Internet si per i cittadini tutti;
- se non si ritenga - nell'ambito della riforma del sistema delle
comunicazioni (AS 1138) in discussione al Senato della Repubblica ?
introdurre norme legislative che assegnino all'Autorità per le garanzie
nelle Comunicazioni i compiti attualmente svolti dalla "Naming Autority" e
dalla "Registration Autority", o in alternativa che si assegni all'Autorità
per le garanzie nelle Comunicazioni e al Garante per la privacy il compito
d'indirizzo e di controllo sull'attività delle strutture esistenti.
28 febbraio 2000
Sen.Stefano Semenzato
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