Maxi inchiesta - Denunciati tre riminesi

Finiscono nei guai per truffa i "Lupin" della telematica

Sequestrati in citta' migliaia di dischetti e di impianti
14 maggio 1994
Articolo non firmato
Fonte: Il Resto del Carlino - Edizione di Rimini
Inserto cronaca locale - Prima pagina

Frode informatica. E' un nuovo articolo del codice penale che gli inquirenti pesaresi hanno appena inaugurato in una maxi inchiesta che vede coinvolte una cinquantina di persone sparse in tutta Italia. In mezzo ci sono anche tre riminesi, tra cui uno dei piu' grossi imprenditori privati del settore e due tecnici che, pero', si dicono innocenti ed hanno gia' messo al lavoro i difensori, Nicoletta Gagliani e Carlo Alberto Zaina. Tutti sono stati
denunciati a piede libero per associazione per delinquere finalizzata all'accesso abusivo a un sistema informatico e per detenzione di codici di accesso. In molte citta', compresa la nostra, sono stati sequestrati interi impianti, migliaia di dischetti, addirittura segreterie telefoniche.
Il reato piu' diffuso sarebbe quello della copiatura dei programmi per pc. Le societa' e i professionisti denunciati sono accusati infatti di essersi inseriti in maniera illegittima in alcune banche dati e da queste aver "rubato" programmi per poi copiarli e rivenderli a un quinto circa rispetto al costo originale. Il reato di associazione sarebbe invece scattato dopo il rinvenimento di prove che dimostrerebbero come fosse stato realizzato un accordo tra piu' operatori per organizzare il contrabbando. A questo si aggiungerebbe anche l'ingresso informatico in elaboratori di pubblica utilita'. L'inchiesta, tutt'ora in corso, e' partita quasi due mesi fa ed e' coordinata dalla Guardia di Finanza di Ancona. Le indagini avrebbero preso il via da una societa' di Pesaro, attorno alla quale la Guardia di Finanza aveva notato un "giro" eccessivo di clientela. Da qui, pedinamenti e intercettazioni telefoniche che hanno consentito di capire fin dove arrivasse la rete clandestina. Pare infatti che tre persone della ditta pesarese pubblicizzassero l'elenco dei programmi che erano riusciti a duplicare. Il primo atto del blitz e' scattato a Pesaro qualche giorno fa ad opera delle Fiamme Gialle travestiti da operai dell'Enel. Poi via via ha guadagnato Rimini e altre citta' italiane.

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