Inchiesta ''pirati'' informatica: Rifondazione Comunista milanese

25 maggio 1994
Articolo non firmato
Fonte: ANSA

ANCONA, 25 MAG - La federazione milanese di Rifondazione comunista ha diffuso una nota in cui definisce "grave attacco alla liberta delle reti telematiche amatoriali" un aspetto investigativo dell'inchiesta sui "pirati" dell'informatica (si parla di duplicazione e vendita abusiva di software e potenti virus, per un giro d'affari di centinaia di milioni di lire) avviata
dalla Procura della Repubblica di Pesaro su tutto il territorio nazionale. La magistratura, precisa l'ufficio stampa del partito, "sembra ipotizzare che il reato di vendita sia avvenuto anche tramite l'utilizzo delle reti amatoriali telematiche di base italiane" e "il primo risultato dell'operazione in corso e' stato quello di oscurare decine di tali reti e di produrre un profondo scoramento in tutti gli appassionati della telematica di base".
Rifondazione comunista, nel ribadire la "sostanziale estraneita' delle banche dati amatoriali collegate nei network al traffico dei programmi informatici sottoposti a copyright" e nel ricordare la loro importanza "come servizio di pubblica utilita' che ha aperto spazi di libertà d' informazione", giudica "questa azione non solo non adeguata ma anche profondamente ingiusta nei confronti di cittadini che, a loro spese, hanno fornito strutture aperte a tutti e trasparenti nel funzionamento".

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