BBS crackdown
Roma 11 maggio. Il mondo della vera telematica nazionale (che si contrappone al Videotel pubblico), rappresentato sin qui dalle centinaia di operatori di vari BBS appartenenti a network come Fidonet e' stato letteralmente decimato da un provvedimento emesso dal Sostituto Procuratore della Procura di Pesaro dott. Gaetano Savoldelli Pedrocchi.
A tutt'oggi non e' ancora chiara la portata complessiva dell'operazione, che avrebbe portato a oltre cento perquisizioni, seguite per quelli piu' fortunati da "sigilli" sulle apparecchiature e per decine di altri dall'effettivo sequestro di sistemi periferiche e accessori. Vista la portata dell'evento, che si e' immediatamente colorato di risvolti politico-sociali data la natura di molti BBS impegnati in attivita' di assistenza e volontariato per emarginati, ho ritenuto necessario far slittare al prossimo numero il pur importante articolo di cronaca sulla visita a Redmond (nella tana di Bill Gates) alla scoperta di Chicago (sarete ripagati da un mega servizio sulla vera Beta 1, rilasciata proprio in questi giorni e finalmente in nostro possesso).
Ritornando a Pesaro e alla catena di sequestri, posso per ora dire di avere avuto davvero un brutto rientro dal mio vaggio negli USA perche' appena arrivato in Italia, la domenica mattina, si e' scatenato il telefono: hanno chiamato amici e conoscenti per ragguagliarmi sulle ultime vicende giudiziarie. Tra una telefonata e l'altra la lettura dell'articolo di 'la Repubblica' di sabato 13 maggio [era venerdi, nota di FR :-)] mi dava ulteriori elementi
di rammarico e preoccupazione.
I commenti a caldo del mio personale campione andavano da una rara accetazione dell'ineluttabilita' di una "pulizia" del mondo telematico da certi elementi che lo inquinano (ma non e' affatto detto che si siano colpiti propri i veri grandi colpevoli visto che Fidonet e' una delle reti piu' serie da questo punto di vista, con una buona autoregolamentazione in materia di virus e copie pirata), allo sdegno fino alla dietrologia.
A quest'ultimo proposito i best-seller sono due ipotesi suggestive, ma credo e spero fantasiose, da Grande Fratello.
La prima ipotesi dietrologica vede Berlusconi, appena nominato, subito impegnato a colpire la comunicazione telematica, rea di essere troppo alternativa e d'intralcio per i futuri progetti commerciali Fininvest nel settore. L'altra ipotesi dietrologica vede invece nella Sip e piu' in generale nella Stet, il nemico interessato ad evitare la crescita di reti telematiche concorrenti al fatiscente Videotel (a proposito sara' meglio fare un inchiesta, magari giornalistica, anche su quello) e, soprattutto, impostate su un modello commerciale alternativo in cui l'informazione (inclusa la posta elettronica) e' sostanzialmente gratuita. Peggio ancora se traendo vantaggio da Windows e dalla cresciuta potenza dei personal i BBS avessero in qualche modo potuto contrastare il nuovo mega-progetto telematico di Stet: la mitica Stream, destinata a portare nelle nostre case nientemeno che la televisione on-demand, da alcuni vista come poco piu' di una riproposizione interattiva del classico media informativo monodirezionale.
Anche se queste ipotesi avessero qualcosa a che fare con la retata dell' 11 maggio (il che, sino a prova contraria, non posso credere) i signori di cui sopra avrebbero comunque fatto i conti senza l'oste, perche' proprio questo tramautico evento sta galvanizzando l'intero settore, portando a una riscoperta delle ultra-decennali radici culturali che hanno portato alla nascita dei primi BBS.
Che oggi il fenomeno, a partire dalla California, si sia travasato da Fidonet a Internet poco importa. Quel che conta e' che a livello planetario e' piu' vivo che mai, come ben dimostrano i circa 20 milioni di utenti di Internet. Proprio questo shock sta di fatto portando a una nuova presa di coscienza sociale del potenziale della telematica e giustamente ci si sta preparando a lanciare un appello per il diritto alla liberta' di espressione on-line sulle reti telematiche.
In questo ambito non posso non ricordare quando nel lontano '87 ricevetti la visita di un alto dirigente di una nota societa' a partecipazione pubblica che mi preavvisava in tono piuttosto perentorio, circa la probabile vistita dell'EscoPost (una sorta di polizia del Ministero delle Poste) nel caso in cui avessi avviato il sistema multiutente Telebit, gemello dell'america BIX, avviato a quel tempo dalla McGraw-Hill perche' "il conferencing interattivo e' commutazione", e la commutazione era soggetta a regime di monopolio pubblico. "Perche' non pensare invece a una bella joint-venture con il gestore pubblico, magari utilizzando il Videotel come contenitore?" Inutile dire che l'editore non se la senti' di rischiare e si illuse che gli altri parlassero sul serio. Dopo due anni di trattative e centinaia di pagine di businness plan il progetto fu (per mia fortuna) archiviato. In fondo e' stato meglio cosi' perche' conosco alcuni onesti information provider che fidandosi delle stime del gestore pubblico hanno lasciato sul campo congrui capitali, immolati in nome del Videotel. Alla luce della mia esperienza personale, e in vista di quello che mi accingo a fare con il network Windows-internettiano Italia Online, non posso che dare il massimo di visibilita' all'evento dell'11 maggio, augurandoni sinceramente che la magistratura agisca con sollecitudine in modo da restituire a tutti gli operatori "puliti" e alla loro nutrita utenza, la possibilita' di disporre come prima di uno strumento di diffusione delle idee indispensabile in una societa' moderna e civile. Non avendo a disposizione piu' di quattro pagine ho ritenuto di dare spazio allo scoop realizzato da Gianluca Neri (autore telematico di SottoVoce) che e' riuscito a intervistare il PM titolare dell'inchiesta e ha prontamente pubblicato il testo su vari network tra cui PeaceLink, dalla quale ho tratto parte dei materiali pubblicati su questo numero di PC Magazine, e sulla consorella Bit, dove ho potuto dare piu' spazio alle posizioni dei rappresentanti dei network.
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