Liberta` di modem uguale liberta` di parola
Mettetevi l'animo in pace : di certi argomenti,ormai, ne sentirete parlare tutti i giorni e con sempre maggiori particolari. Possiamo tutti vivere in una casa senza televisione o senza orologi,figuriamoci se non si puo' vivere benissimo senza il computer, senza modem e BBS .
Ma sara` come vivere fuori dal mondo. Intorno alle nuove tecnologie crescono a ritmi vertiginosi esperienze molto diverse tra loro per fini e ruoli sociali: dalle banche dati amatoriali, basate sul volontariato e gratuite, che hanno una funzione sociale e politica di primo piano, alle "reti" popolari (commerciali),alle riviste "virtuali".
Una di queste riviste e` stata presentata qualche giorno fa. Si tratta di Mc-link. Vi spieghiamo come e` fatta perche` il suo "funzionamento" aiuta a comprendere il fenomeno nel suo insieme. Ce ne sono altre,altre sorgeranno e tutte con almeno due caratteristiche: - massima liberta` per il lettore di "entrare e uscire" dal sistema informativo, scegliersi gli argomenti, le notizie, gli interlocutori; - minimo "ingombro", nel senso che non si tratta di carta ma di "schermate" video che appaiono sul vostro computer.
Per collegarsi a Mc-link occorre un computer (di qualunque marca),un modem (un piccolo apparecchio che collega il computer al telefono,puo' essere esterno o interno,prezzo variabile tra 200000 lire e il milione e oltre) e una linea telefonica.
A quel punto basta formare il numero di telefono per poter entrare in una delle aree previste. Ce ne sono molte: annunci economici e universita`, hobby e fantascienza, arti e scienze. Potete entrare in Internet (la madre di tutte le reti: solo in Europa ci sono attualmente 692000 nodi e 18000 reti attive,in Italia un incremento del 200% annuo), crearvi una casella postale elettronica,chiacchierare con altri abbonati.
Mentre Mc-link cerca nuovi spazi per il suo mercato (l'abbonamento annuale e` di 216000 lire), il mondo delle BBS si sta muovendo in nome della "Liberta` di modem" .
E` questo il titolo che riassume molto bene le questioni dibattute a Roma, alla Casa delle Culture, in un incontro presieduto da Stefano Rodota`. Hanno partecipato e parlato associazioni, singoli sysop (operatori di sistema),portavoce di reti telematiche. Pretesto della riunione: la recente "retata telematica" partita da Pesaro alcune settimane fa; vero obiettivo: la legge sul software e quella sui "computer crime". Reti politiche, pacifiste, ecologiste, libertarie; reti che si occupano di arte e di comunicazione,di sesso e di "chat" (chiacchiere), reti "popolari" e in abbonamento: per ora c'e` spazio per tutti, ognuno puo' collegarsi come e dove vuole, puo' scegliere di pagarsi un abbonamento o no .
Il problema e` come fare a mantenere questa liberta` nel momento in cui due leggi insoddisfacenti e impertinenti rischiano di fare di tutte le erbe un fascio e di accumunare chi "ruba" programmi o manomette programmi altrui , a chi gestisce una BBS o a chi vi si connette.
Sul tappeto questioni scottanti che riecheggiano discussioni di anni lontani, quando si parlava di network televisivi, di liberta` d'antenna (ricordate? e poi venne qualcuno che con il suo potere e i suoi soldi detto` le regole per tutti).
Regolamentare o no,dunque, il cyberspazio? Non ci sono, come si potrebbe credere,due posizioni ferme, si` o no. E` tutto in discussione e sara`,probabilmente,tutto il "mondo" telematico a dire la sua.
Le regole hanno molte facce: se da una parte possono garantire, dall'altra possono reprimere e sul filo di questa ambivalenza il popolo del modem dovra` confrontarsi su questa che si preannuncia come una "nuova frontiera" della democrazia. Dopo l'incontro romano se ne sta preparando uno a Milano per la fine di giugno sempre sullo stesso tema; in piu` si stanno organizzando due gruppi di studio sulle due leggi.
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