Cosa fa Fido?

Parla Franco Mulato, presidente dell'Associazione Fidonet Italia.
6 luglio 1994
Gianluca Neri
Fonte: Bit, Luglio '94
- Qual'è la posizione dell'A.F.I.  rispetto al Crackdown?

- Noi riteniamo che il magistrato abbia agito  nel  rispetto
della  legge, e che sia giusto e lecito avviare un'inchiesta
per verificare se e come sono state commesse infrazioni alla
legge.  Quello  che  non  ci  spieghiamo  è  perch' il P.M.,
malgrado una sentenza  del  tribunale  della  libert.  fosse
favorevole   al  dissequestro  di  alcuni  computers,  abbia
bloccato la  procedura.   Non  vorrei  che  si  trattasse di
accanimento, di reazione alle critiche della stampa.

- Lei crede che siano in ballo interessi economici?

-  No,  assolutamente.   Mi  rifiuto  di  pensare   che   un
magistrato    possa    essere   manovrato   direttamente   o
indirettamente.    Come   ho   già   detto,   l'inchiesta  è
sacrosanta, ci sarebbe da ridire sul modo,  magari,  ma  non
per  questo  devo credere che ci sia sotto qualcosa.  Magari
solo un po' di disorganizzazione...

-  Qualche  sysop  Fidonet   si  è  lamentato  dello  scarso
interesse della vicenda dimostrato dall'A.F.I.

- Il fatto è che, a livello organizzativo, in  Fidonet  vige
l'anarchia.   

- Anarchia?

- Si, nell'ambito  dell'organizzazione...   Di tutti i sysop
soltanto una trentina sono iscritti all'A.F.I.,  e  malgrado
tutto abbiamo organizzato una riunione a Bologna subito dopo
i   primi   sequestri,   contattato   avvocati   e  messo  a
disposizione i nostri fondi.

-  C'è  stata  anche qualche rimostranza dovuta al fatto che
Fidonet   abbia    deciso    di    non   supportare   l'area
"users.italia", comune a tutti i net  italiani,  e  dedicata
alla  ricerca  di  metodi di sensibilizzazione dell'opinione
pubblica riguardo all'inchiesta che ha colpito le bbs...

- Vede, Fido ha  già  tante  aree.   Non  credo che serva la
discussione, e neanche la  distribuzione  attraverso  quella
via  delle  notizie,  perché le notizie, comunque, girano in
fretta.  Si tratta di  fare  in  modo  che la telematica non
venga demonizzata da chi è a digiuno di informatica, modem e
computers, la stampa, ad esempio, che in un  primo  tempo  è
uscita  con articoli al riguardo scritti evidentemente senza
cognizione di causa.

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