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Si è costituito a Napoli il Coordinamento Regionale per la Smilitarizzazione del territorio

25 marzo 2005
Coordinamento Regionale per la Smilitirizzazione del territorio/Napoli (comitatonowarna@tiscali.it)

Questa struttura di movimento, articolazione del comitato napoletano contro la guerra che ha portato avanti iniziative e mobilitazioni negli ultimi anni nella nostra città, unita ad altre realtà e soggetti sociali, si è formata per l'esigenza di identificare percorsi di mobilitazione e iniziative che, andando ad incidere sui meccanismi dei dispositivi militari, potessero dare nuovo vigore all'opposizione alla guerra globale permanente, necessità avvertita nell'ultimo periodo nel più generale movimento contro la guerra portato avanti dai forum nazionali e da quelli internazionali anche a partire dal SMF di Mombay.
Gli eventi che ci hanno spinto all'iniziativa sono diversi: il
trasferimento del quartier generale delle forze navali USA da Londra a
Napoli; l'operatività, dal Luglio 2004 del NFR (Forza di risposta rapida
della NATO), con 17 mila uomini pronti ad essere dispiegati in qualsiasi
parte del mondo in una vasta gamma di missioni; la trasformazione del nuovo
comando NATO (oggi JFGN), attualmente con sede a Napoli-Bagnoli, e suo
allargamento e nuova localizzazione c/o il comune di Giugliano in Campania;
inoltre la presenza del porto di Napoli e Castellamare catalogati come
porti ad attracco e transito di natanti militari a propulsione nucleare,
strutture militari conosciute e semisconosciute ma ben presenti su tutto il
territorio regionale come aereoporti, centri di telecomunicazioni, arsenali
con probabili ordigni nucleari, poligoni di tiro e perfino la presenza
(Napoli-Bagnoli) di una struttura di coordinamento di scuole militari
presenti in Europa, per la formazione di quadri destinati all'addestramento
di truppe per lo scenario Iracheno e mediorientale; fattore,quest'ultimo
all'ordine del giorno in riferimento alla visita di Bush in Europa ( basta
citare frasi quali "partenariato strategico USA/UE" - Chirac - oppure il
"rafforzare le attività di addestramento" - Schroder).
Tutto ciò ci spinge a denunciare e combattere le logiche di morte e di
sopraffazione, la militarizzazione del territorio e la sua ricaduta sulla
repressione e sul controllo sociale, il rischio sempre più crescente per le
popolazioni locali e sull'ambiente, l'assurdo spreco di risorse comuni nei
confronti di tecnologie di morte e di distruzione a discapito degli
investimenti per servizi sociali.
Nella fase attuale stiamo preparando un dossier sulle servitù militari in
Campania, una mappatura del territorio. Abbiamo in atto una interrogazione
al Prefetto di Napoli sulla questione del porto militare, ci stiamo
organizzando per la raccolta di dati e la verifica circa l'impatto degli
insediamenti militari sulla salute delle popolazioni e sul tessuto sociale
e la preparazione di un convegno.
Siamo convinti, inoltre che l'andamento di un percorso nazionale di
movimento è inevitabile e necessario, ciò anche perchè l'obbiettivo di una
campagna contro le basi militari deve incidere meccanismi di carattere
nazionale se non internazionale. Pertanto siamo decisi a coordinarci con
tutte le reti che sul territorio italiano si muovono su questo versante
allo scopo di coordinare iniziative, confronti e reciproci arricchimenti
informativi.
Infine, nell'inviarvi il suddetto messaggio, comunicandovi che
probabilmente non potremo assicurare la presenza di un nostro
rappresentente alla Vs. assemblea,
vi auguriamo buon lavoro e restiamo in attesa di un resoconto e di
ulteriori contatti.

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