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Pacifisti, navigate nel Pentagono

Come è stato scoperto il sistema della flotta americana di comando e spionaggio C4I in Italia? Con il mouse e i motori di ricerca militari. Storia di uno scoop che ha costretto il governo a negare la verità trovata sul sito della Difesa Americana
8 ottobre 2000

"Taranto è diventata un nodo terminale del sistema di comando e di spionaggio del Pentagono e della Marina Militare americana. Ma il governo italiano si guarda bene dal darne informazione ai parlamentari o al sindaco e - osiamo troppo? - ai giornali e alla pubblica opinione". Con queste parole comincia un comunicato di PeaceLink che ha messo in imbarazzo il governo italiano nello scorso mese di settembre. Nella foga di smentire, il sottosegretario Marco Minniti e l'ammiraglio Paolo Mancinelli hanno negato l'esistenza della notizia stessa. "E' una fantasia che corre sul web", ha detto l'onorevole Minniti. Ma andiamo per gradi e ricostruiamo la vicenda.

Il Pentagono? E' consultabile su Internet

Il comunicato di PeaceLink (dal titolo "Ciò che gli americani già sanno e che i tarantini non possono conoscere") stava facendo il giro di Internet. E i giornali locali avevano titolato: "La base navale è una "spia" del Pentagono - clamorose rivelazioni di PeaceLink raccolte dal sito Internet della Difesa Americana" (Taranto Sera 20/9/2000 titolo di apertura della prima pagina); "Il Pentagono sbarca a Taranto - nel porto jonico un sistema C4I per la intercettazione e la gestione delle informazioni dipendente dalla California" (Il Quotidiano 21/9/2000, servizio a tutta pagina nella cronaca pugliese); "L'occhio elettronico degli Usa - una rete di controllo militare tra la California e Taranto" (La Gazzetta del Mezzogiorno 21/10/2000, servizio di apertura della cronaca di Taranto); "Taranto, snodo dello spionaggio on line - secondo PeaceLink basta navigare su Internet per leggere nel futuro militare della città" (Il Corriere del Giorno 21/9/2000).

Perché raccontiamo questa storia?

Perché è emblematica per due ragioni: da una parte rivela la tendenza del governo a celare l'informazione militare per agire senza controlli, dall'altra conferma le enormi potenzialità di Internet per rompere il muro del silenzio e ristabilire un controllo che neppure in sede parlamentare sembra possibile ottenere. Povera democrazia... Ma come è stato infatti ottenuto questo risultato? In modo completamente legale, senza violare alcun segreto militare. E' bastato infatti - in una pausa della colazione mattutina - navigare su Internet e fare rotta sul sito del Dipartimento statunitense della Difesa (ossia il Pentagono): http://www.defenselink.mil ...e passarlo al setaccio con uno strumento comodissimo: il suo stesso motore di ricerca interno. Inserendo - in una finestrella in alto a destra - la parola "Taranto" ne è saltata fuori una pagina web in inglese consultabile all'indirizzo:

http://www.defenselink.mil/news/Sep1998/c09301998_ct507-98.html

E' stato sufficiente tradurla per la parte relativa a Taranto, accompagnarla con una serie di spiegazioni tratte da siti Internet e libri specializzati in materia militare e dare ai giornali il risultato: è scoppiato il finimondo.

Cosa è il C4I?
C4I sta per Comando, Controllo, Comunicazione, Computers e Intelligence. Il sistema C4I (la cui I finale sta appunto per "Intelligence") comporta la raccolta e gestione delle informazioni relative allo spionaggio ed è intuibile che gli Stati Uniti intendano mantenere il comando e il controllo su queste sofisticate comunicazioni che generano la superiorità' militare. I manuali di guerra definiscono "intelligence" come l'attività di "spionaggio offensivo". E' da notare che non è la Nato ma direttamente la Flotta americana ad avere nelle mani la regia dell'intera operazione che vede Taranto come l'unico porto europeo connesso per ora con il C4I della US Navy. Con questo sistema C4I l'interoperabilità della base navale di Taranto diventa completamente integrata con il Pentagono e il centro militare navale di San Diego in California. Taranto interagisce così con i "linguaggi elettronici" della Flotta americana mediante automatismi computerizzati. Altri sofisticati centri di intelligence sono presenti nei paraggi. Va ricordato che ad esempio a San Vito dei Normanni ha sede una base di intercettazione legata al sistema supersegreto Echelon. Esiste quindi - e ha solide basi in Puglia - "una rete di intelligence globale che si avvale di una rete di basi e postazioni di ascolto ad alta tecnologia sparse in tutto il mondo, integrate da mezzi mobili (navi, aerei) e dai sofisticati satelliti Sigint americani (...) Ogni tipo di comunicazione è oggetto di intercettazione da parte di Echelon: conversazioni telefoniche e radio, fax, e-mail, Internet (...) Tutti i dati così raccolti vengono filtrati attraverso un sistema integrato di computer, chiamato Dictionary, che ricerca determinate parole-chiave. Questo filtro funziona solo per i testi scritti (e non a mano); per le comunicazioni vocali ci si limita a usare un sistema di riconoscimento della voce per rintracciare determinate persone (...) Con una rete simile ad Internet queste informazioni raccolte sono immediatamente disponibili a migliaia di chilometri di distanza" ("Limes" rivita italiana di geopolitica, 2/99). E utile chiedersi: a chi e' stata affidata l'estensione a Taranto del sistema di C4I? Alla Logicon, mediante un contratto numerato dal Dipartimento statunitense della Difesa con il codice N00244-96-C-5078. La Logicon è un'azienda che ha sede ad Arlington in Virginia. Coincidenza vuole che Arlington (un sobborgo si Washington) sia anche la sede del Pentagono, ossia il Dipartimento statunitense della Difesa. Si potrebbe dire che la Logicon e' quasi di casa al Pentagono".

Il governo smentisce PeaceLink

Il sottosegretario alla Difesa, on. Marco Minniti ha dichiarato: "Ho visitato personalmente il sito Internet e, francamente, non mi sembra che quanto riportato sui giornali corrisponda alle notizie immesse in Rete. Anzi, non si lascia minimamente intendere quanto è stato scritto" (Corriere del Giorno 22/9/2000). "Tutto frutto di fervida fantasia", titolano i giornali. Le affermazioni del sottosegretario alla Difesa erano state anticipate da quelle dell'ammiraglio di squadra Paolo Mancinelli, comandante del Dipartimento Militare Marittimo, il quale aveva così commentato le notizie diffuse da PeaceLink: "E' frutto di fervida fantasia e immaginazione" (Quotidiano 22/9/2000). E tuttavia aveva confermato che "l'apparato C4I ci è stato già consegnato ed è installato a Maricentadd" (Gazzetta del Mezzogiorno 22/9/2000).

PeaceLink smentisce il governo

A questo punto è partita un'azione capillare sui giornalisti perché andassero personalmente a consultare la pagina Internet del Pentagono relativa a Taranto. La cosa ha avuto un effetto dirompente: come guardare nel cannocchiale al tempo di Galileo Galilei. Il sindaco di Taranto chiede spiegazioni ufficiali al governo. Il giorno dopo i giornali smentiscono il sottosegretario e, per la prima volta nella sua storia di quotidiano, il popolarissimo "Corriere del Giorno" di Taranto dedica la prima pagina ai pacifisti, aprendo a sette colonne con il titolo "Il sottosegretario non convince i pacifisti". Sotto campeggia la foto di una portaerei. Vi si legge: "Quanto comunicato da PeaceLink altro non è che la traduzione di quanto trovato sul sito Internet della Difesa Americana. Il Pentagono non mette nelle sue pagine Internet, in pubblica visione, documenti basati sull'immaginazione".

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