Il governo italiano ha richiesto al Pentagono l'acquisto di 4 F16 comprensivi di varie parti di ricambio, equipaggiamento, training, personale e supporto logistico.
Il tutto per la cifra di 1.700 miliardi di lire (780 mln di dollari).
Come sottolinea il comunicato stampa del Pentagono, questa vendita non influira' negativamente sulle capacita' di azione delle forze aeree statunitensi (loro ne hanno piu' di 800...), piuttosto contribuira' agli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli USA migliorando le capacita' militari italiane e la loro interoperabilita' con gli standard americani.
Gli F16 ("Fighting Falcon") sono caccia bombardieri multiruolo, attacco e difesa, costruiti dagli USA insieme a un consorzio NATO (Olanda, Belgio, Norvegia e Danimarca), utilizzati intensamente nei bombardamenti in Iraq e Kosovo.
La versione richiesta dal governo italiano (F-16A Block 10 OCU) e' abbastanza obsoleta, infatti erano destinati ad essere cannibalizzati, cioe' smontati e utilizzati come parti di ricambio per altri aerei.
Il fatto che l'Italia voglia entrare in possesso di questi caccia bombardieri e' l'ennesimo segnale della trasformazione delle forze armate in una forza di intervento al di fuori del territorio per operazioni di attacco, in linea con le direttive Nato.
Incuriosisce poi il fatto che nonostante siano stati investiti migliaia di miliardi per l'Eurofighter (il cacciabombardiere costruito da un consorzio europeo comprendente anche l'Italia), si voglia lo stesso acquisire altri caccia bombardieri, forse per compensare a un probabile ritardo nelle consegne dell'Eurofighter. Gli F16 invece potrebbero essere consegnati quasi subito, non appena il Dod statunitense approvasse la richiesta italiana. Se cosi' fosse, viene da chiedersi quali siano i motivi di questa fretta...
Infine la cifra spropositata, ben 1700 miliardi di lire, e' tale perche' oltre agli F16 verrebbero acquistati 4 motori, 4 set radar e il supporto tecnico e logistico di personale governativo e privato; si pensi che ben 119 persone si trasferirebbero per 5 anni in Italia allo scopo di addestrare i piloti italiani e fornire i vari servizi richiesti per l'integrazione degli F16 all'interno dell'aviazione italiana.
http://www.defenselink.mil/news/Sep2000/b09272000_bt595-00.html
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