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F.A.Q.

L'uranio impoverito uccide

Aumenta il numero dei militari italiani in Kosovo colpiti da leucemia
20 dicembre 2000

Cosa è e a che serve l'uranio impoverito?
Il Depleted Uranium (uranio impoverito) "è praticamente la sostanza più pesante esistente in natura; i proiettili Depleted Uranium, sviluppati a partire da una tecnologia tedesca, hanno una elevata forza di penetrazione e funzionano in maniera ottimale per penetrare corazze d'acciaio", documenta il prof.Siegwart-Horst Gunther, presidente della Croce Gialla Internazionale e membro onorario dell'Accademia polacca di Scienze (1). "Negli ultimi cinque anni - spiega lo scienziato - ho potuto condurre in Iraq moltissimi esami. Ho riscontrato, soprattutto nei bambini: crollo del sistema immunitario, sintomi simili all'aids, disfunzioni a reni e fegato, leucemia, gravi forme di anemia o cancro maligno, malformazioni genetiche, aborti o parti prematuri".

Quanto dura la radioattività dei proiettili all'uranio impoverito (depleted uranium)?
L'uranio impoverito rimane attivo per 4 miliardi e mezzo di anni.

In che modo può essere dannoso l'uranio impoverito?
Se aspirato o ingerito può causare gravi malattie agli organi interni, provocare tumori o danni genetici.

Che conseguenze può avere sull'ambiente?
Il Depleted Uranium ha conseguenze a lungo termine: le particelle tossiche prodotte dalla combustione del proiettile possono essere trasportate dal vento a centinaia di chilometri di distanza prima di depositarsi sul terreno ed entrare nella catena alimentare o inquinare la falda acquifera".

Quanti militari italiani utilizzati nei Balcani si sospetta siano vittime dell'uranio impoverito?
Diversi militari italiani si sono ammalati di leucemia. Da un censimento in corso i morti sarebbero 7 mentre 12 sarebbero i malati di leucemia, ma le cifre sembrano destinate ad aumentare.
Il primo a morire è stato un militare sardo (Pintus), seguito da un altro sardo (Salvatore Vacca) e da un pugliese (Andrea Antonaci), i cui familiari hanno chiesto alle FF.AA. un risarcimento di 5 miliardi. A metà dicembre è emersa la denuncia degli elicotteristi romani che hanno lavorato negli hangar dove sono stati ospitati i velivoli utilizzati in Bosnia: 12 si sarebbero ammalati e 4 hanno già perso la vita. A ciò si aggiungono i casi raccolti dal maresciallo Domenico Leggiero (membro dell'Osservatorio nazionale per la tutela delle forze armate) e da giornalisti dell'Unione Sarda di cui è interessante consultare il sito Internet http://www.unionesarda.it

Chi possiede i proiettili all'uranio impoverito?
Proiettili all'uranio impoverito sono in dotazione agli aerei A-10 Thunderbolt americani e ai Tornado inglesi. Anche i francesi dispongono di simili proiettili.

Il pericolo dell'uranio impoverito non era conosciuto fino ad ora?
Il pericolo era conosciuto, tanto che il parlamentare pacifista Domenico Gallo aveva presentato un'apposita interrogazione quando era ministro della Difesa il generale Corcione. Non ha mai ricevuto risposta. I comandi militari Usa avevano inviato ai soldati delle indicazioni sui rischi dell'uranio impoverito fin dal 1993.

Quando le forze armate italiane hanno fatto conoscere ai soldati il rischio dell'uranio impoverito?
Il 6 maggio 2000 lo Stato Maggiore dell'Esercito ha diramato ai comandi (con sette anni di ritardo rispetti ai comandi americani) un documento in cui si legge che il contingente italiano in Kossovo "può essere definito soggetto a rischio di contaminazione da uranio impoverito".

Come è stato valutato in passato il rischio "uranio impoverito" dai comandi militari italiani?
In piena guerra del Kossovo (17 maggio 1999) il generale Giuseppe Marani, portavoce militare della Nato dichiarava all'Ansa che i proiettili all'uranio impoverito "non comportano alcun rischio" e che il loro livello di radioattività "non è superiore a quello di un orologio".

Cosa ribatteva PeaceLink al generale Mariani?
PeaceLink durante la guerra del Kossovo diffondeva un dossier in cui vi era scritto: "Un rapporto segreto dell'Agenzia atomica inglese (rivelata nel novembre '91 dal giornale "The Independent") calcolava che nella guerra del Golfo erano stati utilizzati 14.000 proiettili all'uranio impoverito che nel lungo periodo sarebbe stato responsabile della morte di 500 mila persone. Ma Greenpeace, attingendo a dati più recenti grazie al Freedom of Information Act, è arrivata a documentare un totale di 940.000 munizioni per un totale di 300 tonnellate di uranio impoverito sparate da Usa e Gran Bretagna nella Desert Storm. Solo una settimana dopo la fine della ostilità i soldati alleati sono stati avvertiti degli effetti dei proiettili all'uranio e dei pericoli connessi al loro uso in battaglia; ora accusano i sintomi della cosiddetta "sindrome del Golfo". (Fonti: Guerre&Pace, marzo 1999; The Independent 16/10/98 "The evidence is there. We caused cancer in the Gulf" ossia "L'evidenza e' li'. Noi causammo il cancro nel Golfo", articolo di Robert Fisk)".

Note: (1) Questo scienziato, dopo aver indagato sui proiettili Depleted Uranium usati nella Desert Storm, è scampato a un attentato; in Germania è stato arrestato e maltrattato, dopo che la polizia gli aveva sequestrato bossoli radioattivi portati ad analizzare.
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