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Sulla situazione in Bosnia, Kosovo e Serbia per effetto del DU

13 febbraio 2001
Jasna Bastic

Riportiamo qui di seguito delle informazioni che ci ha gentilmente fornito Jasna Bastic, giornalista bosniaca che ha a lungo visitato i posti colpiti dai bombardamenti della Nato.


Informazioni generali:

Aree bombardate dalla Nato con proiettili all'uranio impoverito.
Periodo:
BOSNIA Agosto-Settembre 1994, Agosto -Settembre 1995
KOSOVO/SERBIA Maggio-Giugno 1999

Kosovo: la maggior parte dei siti bombardati si trova nel sud-ovest e nel sud del Kosovo, nelle zone delle citta' di Prizren, Peja, Djakovica, Klina e nelle zone vicine al confine con l' Albania, dove erano concentrati i blindati jugoslavi; circa 31.000 proiettili all'uranio impoverito sono stati sparati sul Kosovo, secondo la Nato

Serbia meridionale: 4 siti (Bujanovac / villaggi Samoljica e Borovac; Presevo / villaggio di Reljan, Vranje / ripetitore TV);

Montenegro: La penisola di Lustica (sulla costa dell'Adriatico)

Bosnia: Siti nei dintorni di Sarajevo (la fabbrica militare e le caserme di Hadzici, la fabbrica militare di Vogosca, la postazione radar sul monte Jahorina, i magazzini con munizioni e esplosivi, siti in Jahorinski Potok; il centro comunicazioni di Ravna Planina sul monte Romania), in Bosnia centrale (Doboj, zone del monte Ozren) e nella Bosnia centro-orientale (tutti posti devo l'esercito Jugsolavo aveva importanti strutture militari, centri di comunicazione ecc) Mancano ancora molte informazioni sui posti esatti, particolarmente in Bosnia, e sul reale contenuto e quantitativo di uranio impoverito o di altri materiali utilizzati nei bombardamenti

------KOSOVO---------

Periodo dei bombardamenti NATO: Marzo - Giugno 1999
- circa 31.000 proiettili con DU sono stati sparati (secondo la Nato) - 14.180 proiettili intorno alla citta' di Peja

La NATO ha confermato che munizioni con uranio impoverito sono state usate in 112 siti in Kosovo, la maggior parte in zone meridionali e sud-occidentali del Kosovo , con 31.000 proiettili. Questo e' stato ammesso solo recentemente, cio' significa che la popolazione locale, i reduci e le truppe KFOR sul posto non avevano la minima idea delle aree contaminate; la popolazione locale non e' mai stata avvertita sul possibile pericolo (evitare di toccare i resti dei carri armati, metalli... ecc) e non c'e' ancora una singola area in Kosovo o in Bosnia che sia marcata come pericolosa per radioattivita' o materiali tossici (nella Serbia meridionale l'esercito Jugoslavo ha marcato alcune poche aree).

Nel frattempo per molti bambini in Kosovo il divertimento principale e' giocare intorno ai carri armati danneggiati e raccogliere proiettili, parti di munizioni esplose e altri simili oggetti metallici! Anche i piu' grandi sono soliti portare a casa metalli e resti di munizioni, che trovano per terra, come souvenir di guerra! Oppure li riutilizzano come metallo per attrezzi da lavoro in giardino !!! Anche persone dall'Albania hanno attraversato il confine del Kosovo e hanno portato via parti dei carri armati danneggiati da rivendere come rottami !!! La popolazione locale del Kosovo ha fatto lo stesso !!! Anche peggio, le autorita' locali del Kosovo hanno respinto le informazioni sulle bombe al DU e sul loro pericolo accusandole di essere propoganda Serba, un trucco per costringere le truppe Nato ad abbandonare il Kosovo (?!). Una totale mancanza di responsabilita' e sottostima del problema con cui si trovano a che fare! Qualcosa sta cambiando ora, perche' dei medici hanno cominciato a svolgere alcune ricerche dettagliate quando la gente si e' presentata con alcuni particolari problemi.

In Kosovo, finora, non ci sono indicazioni sull'aumento di tumori o di altre malattie che potrebbe essere collegato agli effetti del DU. Ma, dopo un anno e mezzo, probabilmente e' ancora presto perche' le conseguenze si manifestino. La situazione e' decisamente peggiore in Bosnia dove le conseguenze dei bombardamenti sono piu' visibili (gli attacchi della NATO furono nel 1994 e nel 1995).

Sai gia' delle indagini dell'UNEP, non lo ripetero', quindi aspettiamo per il rapporto finale che sara' pubblicato in Marzo 2001. In base ai risultati finali dei cinque laboratori indipendenti, che saranno pubblicati in Marzo, l'UNEP decidera' in merito a ulteriori missioni in Bosnia, Serbia e Iraq per ricerche in aree che potrebbero essere radioattive o tossiche. Il problema principale e' perche' la missione in Bosnia deve dipendere dai risultati in Kosovo? Perche' l'equipe di ricercatori non e' gia' stata mandata in Bosnia, dove ci sono casi ben peggiori che in Kosovo?

---------SERBIA------------

Fonti dell'esercito Jugoslavo dicono che quattro aree nella Serbia meridionale sono contaminate perche' bombardate con proiettili dall'uranio impoverito durante l'intervento della Nato. Alcuni di questi posti sono marcati con cartelli che avvisano sulla pericolosita' dell'area. Ma le autorita' dell'esercito jugoslavo non hanno mai informato il pubblico su quale sia il livello di radioattivita'!

E' noto che quando l'esercito jugoslavo ha marcato i posti contaminati vicino Bujanovac, i contadini albanesi che vivevano li' vicino hanno pensato che l'esercito avesse fatto questo apposta per impedire loro di portare il bestiame nei campi, cosi' hanno tolto i segnali di pericolo e hanno portato i loro animali a pascolare sopra i campi contaminati!!!

Vengono riportati pochi casi di soldati dell'esercito jugoslavo che sono stati in Kosovo duranto le incursioni aeree della Nato, e ai quali ora e' stata diagnosticata leucemia o cancro.

Nella zona di Pcinjski (dove sono stati trovati dei proiettili nel terreno) viene riscontrata una radioattivita' superiore di 2000 volte superiore al normale, pero' a un metro di distanza non e' piu' presente (affermazione del dr .Miroslav Simic, specialista in radioattivita' del Centro per la prevenzione medica di Vranje); Ancora, quando l'UNEP ricevera' i risultati dei laboratori (dopo le ricerce in Kosovo) si dedicera' a riguardo di nuove missioni in Serbia???

-----------BOSNIA-------------

Periodo dei bombardamenti NATO: Agosto-Settembre 1994; Agosto-Settembre 1995;
circa 10000 proiettili all'uranio impoverito sono stati sparati

Alcuni dei posti in Bosnia bombardati con uranio impoverito sono noti, ma la Nato non ha ancora dato informazioni complete sui posti. Cio' che si sa e' che la maggior parte degli obiettivi erano intorno Sarajevo e nella Bosnia centrale e centro-meridionale.

La situazione in Bosnia e' decisamente peggiore che in Kosovo (probabilmente perche' e' passato piu' tempo, 5 anni, e le conseguenze sono visibili). C'e' la conferma di un aumento di casi di cancro e di altre malattie nelle zone che erano sotto gli attacchi della Nato con uranio impoverito.

Il posto piu' noto (essendo sottoposto al fuoco piu' intenso con uranio impoverito e con il numero di tumori piu' significativo) e' Hadzici, a 30 km da Sarajevo. Questa piccola citta' era sede dell'industria di riparazioni belliche dell'esercito jugoslavo (durante la guerra controllato dall'esercito serbo-bosniaco); la fabbrica e altri importanti strutture e caserme militari nei dintorni di Hadzici furono costantemente obiettivo dei bombardamenti con uranio impoverito della Nato. Ho visto io stessa i resti di questo tipo di munizione in una cassetta nella piccola strada all'interno della zona della fabbrica, e' una foto che ha circolato parecchio sui media; il problema e' che questa cassetta era li' abbandonata per terra.

Verso la fine del 1995 e l'inizio del 1996 la popolazione di Hadzici (serbo-bosniaca) ha abbandonato l'area e la maggior parte si e' trasferita a Bratunac, nella Bosnia settentrionale. Dal 1995 fino ad oggi, i medici di Bratunac hanno registrato un atipico numero di casi di cancro e strani sintomi solo tra la gente di Hadzici, e non tra gli abitanti locali. Tra i profughi di Hadzici si e' avuta una quantita' doppia di morti rispetto agli abitanti di Bratunac. La situazione non e' normale.

Ad esempio, ho visitato la famiglia Radic: il padre (56 anni) e la madre (47 anni) sono morti di cancro, il loro figlio ha problemi di salute ed attualmente e' ricoverato per accertamenti in ospedale; allo zio e' stata diagnosticata la leucemia. Tutti erano stati esposti direttamente all'uranio impoverito durante il bombardamento di Hadzici (vivevano molto vicino alla fabbrica). Lo zio, un uomo di 47 anni, mi aveva mostrato una pallottola all'uranio impoverito, che non era esplosa e che lui aveva trovato all'interno della fabbrica di Hadzici, dove lui lavorava. Conservava quella pallottola e altre parti di munizioni a casa sua! E le prendeva e me le mostrava con le mani nude! Mi disse che ai bambini in Hadzici piaceva giocare con queste cose, e la gente portava le pallottole a casa come souvenir e persino utilizzavano parti di proiettili come strumenti da giardinaggio, essendo il metallo molto buono! Dopo il bombardamento, i lavoratori della fabbrica erano soliti ripulire lo spazio dalle parti di metallo e dai proiettili a mani nude! Nessuno ha mai detto loro qual'era il pericolo dell'uranio impoverito! Anche peggio, un dottore di Belgrado mi ha detto che i militari serbo- bosniaci hanno riciclato parti dei proiettili all'uranio impoverito per farsi dei giubbotti anti-proiettile, perche'e' un materiale migliore dell'acciao! E' pazzesco!

Il caso piu' noto di Hadzici e Sladjana, una bambina di 12 anni. Ha dei seri problemi di respirazione, vomita in continuazione, avverte costanti dolori alle ossa, alle spalle e alla schiena, le cascano le unghie delle mani e dei piedi,... La sua malattia non e' diagnosticata. In Hadzici era solita giocare nel cratere dietro casa sua, provocato da un bombardamento, dove giocava con pezzi rotti di metallo che trovava nel cratere! I medici di Belgrado che l'hanno in cura sono venuti in contatto con altri medici giapponesi che hanno confermato loro che i suoi sintomi sono tipici di persone contaminatae da radiazioni.

Per quanto sappiamo, i suoi sintomi mostrano che potrebbe essere stata colpita dagli effetti di bombe aerosol! Secondo la descrizione di molte persone sembra che anche questo tipo di bombe sia stato usato.

La dott.ssa Slavica Jovanovic di Bratunac ha svolto alcune ricerche dopo aver notato quante persone venivano all'ospedale con strani sindromi e tutte provenienti da Hadzici. La Jovanovic ha fatto alcune semplici ricerche nel 1996, 1997 e nella prima meta' del 1998 contando il numero di morti e secondo le sue ricerche il doppio delle persone da Hadzici stanno morendo in paragone con gli abitanti di Bratunac; nel 1996, tra 4.500 - 5.000 profughi da Hadzici, 31 sono morti; nel 1997 1.500 profughi di Hadzici hanno lasciato Bratunac e sono andati a vivere altrove, ma 41 sono morti (come si vede il numero e' crescente); nella prima meta' del 1998, sono morti in 26; La dott.ssa Jovanovic dice: "Voglio solo mostrare come qualcosa sta succedendo qui, c'e' qualche fattore esterno che ha influito sulla salute di questa gente e chiedo alle autorita' di iniziare delle ricerche serie. Ricerche che non sono mai state fatte!".

La storia di Hadzici e Bratunac e' diventata nota quando il giornalista locale Nedeljko Zelenovic (anche lui di Hadzici) ha fatto un'indagine (confrontando informazioni sui morti nei libri delle chiese locali e dei municipi ecc) ed e' arrivato alla conclusione che quasi 400 persone di Hadzici trasferitesi a Bratunac sono morte di cancro.

Un altro caso significativo e' la citta di Doboj, nella Bosnia centrale: il tasso di cancro e infezioni respiratorie e' 2.5 volte maggiore rispetto a prima della guerra! Vi sono molti casi di malattie respiratorie e problemi alla pelle. Nel triennio 1996-1999 vi sono state 247 operazioni per tumori alla pelle e al collo; nel 1990-1991, con la popolazione circa 3 volte piu' grande (durante e dopo la guerra molta gente è andata via), vi furono solo 154 operazioni per tumori. I posti bombardati nelle vicinanze di Doboj sono: Potocani (produzione militare, obiettivo militare, 15 km a sud di Doboj; Ciganiste, ripetitore di telecomunciazioni, a 5 km dal centro della citta'; il ripetitore della radio locale, 2 km a sud dal centro della citta'; Kraljica, centro di comunicazioni, a 35 km da Doboj);

La situazione e' simile nelle citta' di Kalinovik (vicino Sarajevo), Foca etc.

Kalinovik: il dr. Trifko Guzina ha affermato che 9 casi di cancro all'apparato digestivo erano stati registrati prima della guerra, nel 1996-2000 invece ve ne sono stati 100; i tumori ai polmoni sono piu' che raddoppiati rispetto a prima della guerra; nel 1992-95 46 cases, nel 1996-2000 116 casi.

Non c'e' ancora una missione internazionale che stia lavorando sul problema della Bosnia. I medici del posto possono solo cercare di curare le malattie e di aiutare la gente ma non hanno dei laboratori sofisticati per individuare l'origine delle malattie e la possibile presenza di uranio nelle ossa o nel sangue delle persone.

Le autorita' militari serbo-bosniache, insieme a ricercatori e scienziati di Belgrado, hanno svolto alcune indagini immediatamente dopo i bombardamenti Nato del 1999. Ad oggi (!) questi risultati non sono stati pubblicati, ne' in Bosnia ne' in Serbia! Nessuno ha mai messo in guardia gli abitanti di Hadzici, Doboj o altri posti sui possibili pericoli di contaminazione e avvelenamento!

Ricerche sia scientifiche che mediche sono necessarie per provare in che modo ed esattamente a causa di quali munizioni sono stati esposti gli abitanti di queste citta' bosniache e come cio' e' collegato con l'uranio impoverito o altri elementi radioattivi.

Il libro "The Invisible War", di Martin Messonnier, Frederick Loore e Roger Trilling (tre autori dalla Francia, Belgio e Stati Uniti) offre molte informazioni sul DU e sulla possibilita' che possa contenere altri e piu' pericolosi elementi, insieme alle possibili cause di questo.

Il libro si basa su un eccellente documentario di cui sono in possesso.

Affermazioni nel libro:

- I proiettili sparati in Iraq e in Kosovo erano composti da un materiale contaminato da un potenziale cocktail letale di scorie nucleari, plutonio e altri prodotti nucleari altamente tossici;

- Il Pentagono ha sviato il mondo con le affermazioni che i proiettili al DU sono sicure, dicendo che essi contengono uranio solo leggeremente radioattivo. Ma gli autori affermano che i proiettili sono stati fatti con uranio contaminato da elementi piu' tossici; - L'esercito USA e' determinato a mantenere in uso i proiettili al DU nonostante il fatto che la stessa Marina militare U.S.A. abbia rinunciato per ragioni sanitarie (la US Navy ha gradualmente eliminato gli stock negli ultimi dieci anni, rimpiazzando i proiettili all'uranio impoverito con quelli al tungsteno, che non e' radioattivo ed e' molto meno tossico). Gli impianti nucleari dai quali proviene l'uranio impoverito sono: Paducah (Kentucky), Portsmouth (Ohio), Oak Ridge (Tennessee). Il caso piu' emblematico e' quello dell'impianto di Paducah: migliaia di lavoratori hanno avuto problemi simili ai veterani della guerra del golfo e cio' e' stato anche confermato da Bill Richardson, segretario del Department of Energy. Documenti dell'agosto 1999 mostrano che i lavoratori di Paducah hanno respirato plutonio come conseguenza di un "difettoso esperimento governativo sul riciclaggio di combustibile nucleare"; l'aumento di tumori apparse gia' negli anni 80; nell'ottobre 1999 il Dipartimento dell'Energia ha riportato che "durante il processo di creazione di combustibile per reattori nucleari e di elementi per armi nucleari, l'impianto di diffusione gas di Paduah ha creato uranio impoverito potenzialmente contenente nettunio e plutonio"; - Kenneth Bacon, portavoce del Dipartimento alla Difesa, ha detto che alcuni elementi estranei sono stati trovati nell'uranio impoverito nel 1999 e che l'impianto nucleare di Paducah (che produce il DU) e' stato chiuso per 90 giorni; La Nuclear Regulatory Commission degli USA ha sospeso i lavori nell'impianto di Paducah, Kentucky; gli scienziati affermano che respirare anche un milionesimo di grammo di plutonio puo' provocare il cancro. - Quindi, secondo gli autori, le uniche possibili origini dell'uranio impoverito sono Paducah, Portsmouth e Oak Ridge, che hanno usato uranio contaminato. I lavoratori in Paducah e in altri impianti, come i soldati in Iraq e in Kosovo, non erano equipaggiati per affrontare questi pericoli. Paducah era progettata per gestire uranio, non plutonio, che e' estremamente piu' radioattivo dell'uranio.

Tutte le affermazione nel libro si basano su documenti militari e governativi.

Quindi, sembra evidente che uranio impoverito pulito e sporco siano stati mescolati a Paducah o nei magazzini del Ministero della Difesa negli anni 80. Una decisione politica e militare e' stata presa di esaurire le riserve, nella credenza o speranza che solo piccole quantita' di materiale altamente radioattivo fossero coinvolte. Non e' ancora noto se la mescolanza e' avvenuta per errore o intenzionalmente.

SOLDATI ITALIANI

Ufficiali dell'esercito serbo-bosniaco hanno confermato che nel 1996 i soldati italiani erano dislocati nei dintorni di Sarajevo, nei posti colpiti dai bombardamenti di Agosto-Settembre 1995. I soldati italiani controllavano i posti bombardati quindi erano in diretto contatto con particelle di munizioni, polvere tossica, ecc

SCORIE NUCLEARI

Uno degli ancora ignoti problemi in Bosnia sono le scorie nucleari e la grande posssibilita' che le forze della Nato abbiano trasportato scorie nucleari dai paesi occidentali in Bosnia. Ci sono molte informazioni da gente del posto e media bosniaci locali (ma mai confermato da nessuno ufficialmente) che la Nato ha segretamente messo delle scorie nucleari sul monte Igman (vicino Sarajevo). Un altro posto dove delle scorie nucleare potrebbero essere state messe e' sottoterra in prossimita' dell'aeroporto vicino la citta' di Bihac, nella Bosnia occidentale. I medici in Sarajevo hanno ufficialmente confermato che c'e' un atipico aumento nel numero di tumori da quell'area (che non fu bombardata dagli attacchi Nato del 1995). E' veramente difficile controllare tutto questo, perche' queste aree sono protette dalle forze della Nato (che naturalmente negano tutto) e le autorita' locali bosniache, anche se sanno qualcosa, non vogliono contrapporsi alla Nato e agli USA, temendo di perdere il loro supporto.

Due cose importanti:

- nel 1995, ufficiali di parte serbo-bosniaca hanno mandato alla delegazione delle Nazioni Unite in Zagabria i primi rapporti frutto delle indagini sulle conseguenze dei bombardamenti Nato. L'ufficio delle Nazioni Unite in Zagabria non ha mai fatto niente a riguardo (cio' e' affermato dal prof. Novica Vojinovic, serbo-bosniaco);

- dopo i bombardamenti della Nato, gia' nel 1995, scienziati del centro di ricerche atomiche Vinca di Begrado e specialisti dell'esercito jugoslavo sono venuti dalla Serbia e hanno svolto delle ricerche; fino ad oggi i risultati non sono mai stati pubblicati;

- tutte le iniziative di alcuni medici e specialisti serbi per continuare le ricerche sono state fermate; i motivi sono che il governo serbo probabilmente teme che i serbo-bosniaci possano emigrare in Serbia (dove gia' ci sono moltissimi profughi) a cio' potrebbe indebolire la posizione della Republika Srpska (di parte serbo bosniaca); un altro motivo e' che le autorita' serbo bosniache temono che qualsiasi informazione sulla contaminazione potrebbe mettere a repentaglio i prodotti agricoli sul mercato;

Le principali domande senza risposta sono:

Quali sono i posti esatti in Bosnia bombardati con DU?

E' l'uranio impoverito l'unico materiale radioattivo usato durante gli attacchi Nato? Qual'era il contenuto delle munizioni all'uranio impoverito e la sua origine (tracce di U236 e plutonio...)?

Perche' l'UNEP e l'OMS non mandano gruppi di ricerca in Bosnia e non solo in Kosovo?
La Bosnia e' il posto dove sono avvenuti bombardamenti piu' intensi in aree concentrate, ed e' passato un periodo di tempo sufficientemente lungo per poter vedere le conseguenze, come l'aumento dei numeri di casi di cancro ecc

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