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Guerra ai poveri!(o alla povertà?)

11 novembre 2005
Andrea Zanello

Con il varo del cacciatorpediniere lanciamissili Andrea Doria, la Marina Militare prosegue il costoso programma di rinnovamento. L’Andrea Doria sarà la nave da guerra più grande della Marina: lunga142 metri(un campo e mezzo di calcio) e largo oltre 15. Imbarcherà 48 nuovi missili antiaerei e antimissile a medio raggio e un sistema antisiluro. Armi che si aggiungono ai tre cannoni da 76 millimetri e due cannoni a tiro rapido da 25 millimetri per la difesa contro le minacce a bassa quota e breve distanza(i barconi degli immigrati clandestini?). La nave è inoltre predisposta per impiegare anche missili antinave e dispone di due tubi per il lancio di siluri antisommergibile. Un elicottero sul ponte di volo sarà pronto ad entrare in azione contro navi o per la caccia ai sommergibili. E pensare che Andrea Doria è stato il nome della portaelicotteri che operò in modo esemplare nel 1979 nel Sud Est asiatico, soccorrendo i boat people… Una scelta che anche il capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Giulio Fraticelli, ha descritto come assurda: “Si spende troppo per questi mezzi costosissimi. Al massimo serviranno per esibizioni e qualche crociera. Sono numeri che andavano bene per fronteggiare il Patto di Varsavia, non per lo scenario odierno. Non possiamo pensare di andare in giro per il mondo a fare la guerra a chissà quale Paese. Quale minaccia dobbiamo fronteggiare? Qual è allora la giustificazione politica? E dove prendiamo le risorse economiche?”. Con le armi è in discussione il principio della vita, quella vita che l’uomo può distruggere in poche ore. Se abbiamo messo il principio della vita al centro del Vangelo, dovremmo avere la forza e la coerenza di tradurlo in pratica anche sul fronte delle armi. Uno dei migliori interventi del Vaticano sul tema è stato quello pronunciato a New York, il 3 ottobre scorso, da monsignor Celestino Migliore, osservatore della Santa Sede presso le Nazioni Unite. Ha parlato con molta forza della drammaticità del momento che viviamo. Ha sottolineato come, negli ultimi due anni, il mercato delle armi sia cresciuto del 20% e come le 100 compagnie più importanti per produzione di armi abbiano, in quest’ultimo anno, incrementato del 25% i loro affari. Tutto questo di fronte ai 5 milioni di bambini morti ogni anno per fame(uno ogni 6 secondi!), ai 3 milioni di persone che moriranno nel 2005 di AIDS(l’aspettativa di vita di una persona che vive nello Zimbabwe è di 33 anni...), agli oltre 2 milioni di bambini rimasti uccisi nelle guerre dell’ultimo decennio, al miliardo di persone che vive con un reddito inferiore ad un euro al giorno e non ha accesso all’acqua potabile. E allora: come vogliamo che vengano spesi i nostri soldi? Per la vita o per la morte?

l'Andrea Doria

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