Città della pace dei bambini a Terzo Cavone - Scanzano
La decisione da parte della Regione Basilicata di iniziare la progettazione della Città dei Bambini a Terzo Cavone di Scanzano Jonico (MT) “è saggia e onorevole”. Finalmente un segnale chiaro della determinazione e della volontà politica dei nostri Amministratori che amano la Basilicata. Aspettavamo da due anni questo momento. Le ultime dichiarazioni del presidente Bubbico rilasciate alla stampa il 20.11.05 sembravano non dare futuro alla nobile iniziativa. Poi, a sorpresa, dopo due giorni la lieta notizia annunciata dal Presidente della Regione De Filippo.
L’iniziativa è unica nel suo genere e fa onore al popolo lucano. La lezione di democrazia e civiltà della lotta contro le scorie radioattive a Scanzano si trasforma dunque con la Città della Pace dei Bambini a Terzo Cavone in un meraviglioso contributo di solidarietà del popolo lucano all’umanità. Grazie alla proposta lanciata durante la lotta di Scanzano e del sud nel 2003 dal premio Nobel per la Pace, Betty Wiliams, la speranza si fa concreta: dalla magna Grecia parte un messaggio di speranza e di pace al mondo, proprio mentre si vorrebbe trasformare il Golfo di Taranto ed il Mar Ionio in base militare per scenari di guerra. Come movimento antinucleare pacifista quindi daremo il massimo appoggio alla riuscita dell’opera. Divulgheremo l’iniziativa regionale in rete affinché sia conosciuta ovunque e sosterremo attivamente la riuscita di questa grande opera umanitaria e di solidarietà.
Auspichiamo ora incisività e determinazione anche nelle altre vicende nucleari che coinvolgono ancora la nostra regione: come l’invio del materiale radioattivo di Elk River negli Usa, la demolizione dell’impianto Itrec presso la Trisaia di Rotondella e della messa in sicurezza del materiale altamente pericoloso ancora presso il centro Enea –Sogin. Auspichiamo che la Regione Basilicata persegua ora con forza la riconversione produttiva del Centro della Trisaia in facoltà universitaria nel settore dell’agricoltura e delle energie alternative. Auspichiamo inoltre l’istituzione del Parco Naturale dei Calanchi Lucani affinché i territori di Craco-Stigliano e quelli compresi in quest’area non siano disponibili quale sito per il deposito unico ingegneristico nazionale delle scorie nucleari.
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