Uranio impoverito: la relazione finale accoglie alcuni emendamenti dell’opposizione
Sono state approvate oggi le tanto attese conclusioni della Commissione di inchiesta del Senato sull’uranio impoverito. Nella stesura definitiva della relazione finale vengono recepiti alcuni emendamenti proposti dai senatori dell'opposizione. Il senatore della Lega Nord Paolo Franco, presidente della commissione d'inchiesta del Senato sull'uranio impoverito che ha approvato stamane la relazione finale dopo otto mesi di attività, ha dichiarato che “non sono emersi elementi per affermare una responsabilità diretta dell'uranio impoverito” ma ha ammesso che sono state trovate “nanoparticelle che potrebbero essere state prodotte dall'esplosione dei proiettili”.
E’ stata così aperta la strada al risarcimento dei danni subiti dai militari deceduti o ammalatisi per quella che in questi anni è stata definita la “sindrome dei Balcani”.
La maggioranza ha votato a favore del documento finale e l’opposizione si è astenuta.
Nella seduta di ieri si erano registrate forti divergenze tra i membri della Commissione, tali da far ipotizzare un voto contrario da parte dei membri di opposizione. Per tale motivo la conclusione dei lavori della Commissione è slittata ad oggi. Le ragioni del contrasto erano state evidenziate dal senatore Luigi Malabarba, segretario della Commissione d’inchiesta e componente di opposizione, che nella serata di ieri aveva diramato un comunicato molto duro in cui si leggeva: “E' accaduto ciò che si poteva temere: i commissari di centrodestra che non si sono mai presentati ai lavori della Commissione tentano ora di stravolgerne le conclusioni”.
La Commissione, composta da 21 membri e presieduta dal senatore Paolo Franco, aveva in passato acquisito, dagli esperti contattati, opinioni e informazioni divergenti. Ma in particolare i dati messi a disposizione dal Ministero della Difesa erano apparsi non esaurienti ad alcuni membri, tanto che Malabarba aveva ieri denunciato a questo proposito che "la Commissione non ha ancora potuto disporre di dati certi" a causa del sistematico boicottaggio del Ministero della Difesa che ha impedito agli stessi distretti militari di fornire i dati a una Commissione parlamentare, che pure dispone degli stessi poteri inquirenti della magistratura. La conclusione del senatore Malabarba ieri era stata drastica: “L'uranio impoverito è un killer, ma ha dei complici e il Ministero della Difesa ha sabotato l’inchiesta”.
Oggi la svolta.
Le conclusioni della Commissione, accogliendo alcuni emendamenti dell’opposizione, sono state una sorta di compromesso che ha reso possibile una riapertura del caso “uranio impoverito” che altrimenti sarebbe stato definitivamente archiviato e “assolto”.
Ha dichiarato oggi il senatore Malabarba alla conclusione definitiva dei lavori della Commissione: "Ora le cause legali possono raggiungere gli obiettivi di risarcimento con più facilità, anche se è indispensabile la continuazione dell'attività della Commissione nella prossima legislatura”.
L’avvocato Angelo Fiore Tartaglia, che patrocina le cause penali e civili, ha espresso “grande soddisfazione perché l’inquinamento ambientale diventa, insieme all’uranio e ad altri fattori, una concausa dell’insorgere delle malattie. Si avalla quindi la tesi sostenuta dal nostro studio legale”.
E informa che quasi tutte le famiglie dei militari deceduti hanno firmato le querele per avviare le cause penali decidendo inoltre di costituirsi come parte lesa. Si registrano delle novità anche per i poligoni di tiro: "Deve essere imposto – dichiara Malabarba – un sistema di registrazione che descriva prima e dopo ciascuna esercitazione o sperimentazione in modo analitico il materiale oggetto dell'attività. Un'analisi del rischio inoltre deve essere presentata al momento della registrazione”.
Una valutazione complessiva del lavoro svolto dalla Commissione è stato così sintetizzato dal senatore Malabarba, anch’egli astenutosi nel voto finale: “La mia conclusione - nonostante la relazione finale sia insoddisfacente a causa del boicottaggio del Ministro della difesa Martino, delle gerarchie militari e delle loro lobby nei partiti - è che non c'è commissione che può sostituire la mobilitazione dal basso, ma che comunque il nostro impegno nella Commissione d'inchiesta segna dei punti a favore delle rivendicazioni contro le armi da mettere al bando, contro le basi e contro le guerre".
http://www.osservatoriomilitare.it/osservatorio/uranio/lavori_commissione.htm
Comunicati integrali del senatore Malabarba
http://italy.peacelink.org/disarmo/articles/art_15272.html
http://italy.peacelink.org/disarmo/articles/art_15284.html
Atti della Commissione sul sito del Senato
http://www.senato.it/leg/14/BGT/Schede/Commissioni/0-00081.htm
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