Appello da Hiroshima per la messa al bando delle armi all’uranio
Ci siamo riuniti a Hiroshima da tutto il mondo per chiedere, insieme alle vittime, una totale interdizione delle armi all’uranio. Incontrandoci in questa città, abbiamo condiviso il dolore, la perdita e la speranza della gente di Hiroshima e degli Hibakusha, i sopravvissuti alla bomba atomica, per un mondo libero dalla guerra e dalle sofferenze causate dalle radiazioni.
A Hiroshima, abbiamo ascoltato le vittime provenienti da quattro continenti che hanno sofferto a causa delle armi all’uranio. Dalle mine al campo di battaglia, i derivati dell’uranio sono stati implicati in una scia di malattie, distruzioni ambientali e morte. Le dichiarazioni dell’industria nucleare e militare secondo cui un basso livello di radiazione non è dannoso alla salute dell’uomo devono essere decisamente contestata.
Facciamo appello agli scienziati di tutte le discipline di fornire il loro aiuto nella valutazione dei pericoli legati alla tossicità chimica e radiologica dell’uranio. Le sue proprietà uniche, una volta vaporizzato, mettono a repentaglio la salute umana e l’ambiente.
Condanniamo fortemente gli Stati Uniti e il Regno Unito, le cui forze armate hanno usato grandi quantità di armi all’uranio in Iraq e nei Balcani. ICBUW è inoltre allarmata dalla crescente evidenza che munizioni all’uranio possano essere state utilizzate sia in Libano che in Afghanistan.
Facciamo, ancora, appello al Giappone e ad altri Paesi, di ritirare il loro appoggio all’attività militare in qualunque luogo in cui le armi all’uranio vengano schierate.
Ci appelliamo ai mezzi d’informazione di tutto il mondo, specialmente a quelli statunitensi e britannici, perchè indaghino sulla questione delle armi all’uranio. È urgente che informino i cittadini su questo argomento e sul movimento globale per la messa al bando.
L’uso delle armi all’urano è illegale secondo le leggi ambientali e umanitarie. La Sub-Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite le ha condannate, cosi' come le armi nucleari, chimiche e a grappolo, come armi di distruzione indiscriminata con conseguenze a lungo termine per l’ambiente, la salute e la vita umane, come causa di sofferenze per i civili anche anni dopo la cessazione delle ostilità. Alla luce di questi termini, e di un crescente corpo di convincenti ricerche scientifiche, noi sosteniamo il rispetto del Principio di Precauzione e useremo tutti gli strumenti legali a nostra disposizione per ottenere la piena applicazione di una completa e durevole proibizione.
ICBUW continuerà la sua attività in solidarietà con i movimenti ambientalisti, antinuclearisti, per il disarmo, per i diritti umani e pacifisti di tutto il mondo; e sosterrà l'iniziativa giapponese a favore dell’Articolo 9 della Costituzione Giapponese che chiede la coesistenza pacifica e un patto di non aggressione.
Confermiamo il nostro sostegno allo carta d'intenti di ICBUW che chiede:
• Una messa al bando immediata e universale dell’uso militare dell’uranio e di altro materiale radioattivo.
• La bonifica di tutti i siti contaminati da queste armi con risarcimento per le popolazioni colpite.
• L’arresto della produzione, della sperimentazione, della vendita, dello stoccaggio, del trasporto e dell’esportazione di queste armi e uno smantellamento di tutti gli stoccaggi esistenti.
• L’immediata valutazione, trattamento e analisi medica di lungo termine di tutti coloro che sono stati esposti alle armi all’uranio.
• La rivelazione delle informazioni relative a tutte le località in cui le armi all’uranio sono state utilizzate e le quantità di uranio coinvolto.
• Sostegno economico da parte di organizzazioni e individui allo scopo di finanziare indagini mediche e ambientali indipendenti nei paesi colpiti.
• Ci appelliamo ai governi perché rifiutino collaborazioni militari con ogni governo che usi munizioni all’uranio.
• La realizzazione di una Convenzione per la Proibizione Totale delle Armi all’Uranio.
Noi, Coalizione Internazionale per la Messa al Bando delle Armi all’Uranio, ci appelliamo alla comunità internazionale perché firmi la nostra petizione e partecipi, il 6 novembre, alla Giornata Internazionale di Azione per la Proibizione delle Armi all’Uranio. Inoltre chiediamo alla comunità internazionale di agire subito a sostegno della nostra campagna per prevenirne la continua contaminazione chimica e radioattiva di questa nostra Terra e per il nostro futuro comune.
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