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Uranio impoverito. «Riconosciamo il danno»

Giovanni Forcieri, sottosegretario alla Difesa, afferma: «Per gli ammalati, in conseguenza delle missioni, ci deve essere assolutamente il riconoscimento della malattia e dell'indennizzo»
12 gennaio 2007
Antonio Massari
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

«Carlo Calcagni ha ragione: le conseguenze dell'uranio impoverito vanno oltre il rischio al quale i nostri militari sono esposti». E' l'opinione di Giovanni Forcieri, sottosegretario alla Difesa, che aggiunge: «E per gli ammalati, in conseguenza delle missioni, ci deve essere assolutamente il riconoscimento della malattia e dell'indennizzo».
Sottosegretario, quanto siamo lontani da questo riconoscimento?
Non molto. E mi auguro che al più presto sia rimessa in attività la commissione d'inchiesta parlamentare sull'uranio impoverito. Nella scorsa legislatura, non sempre s'è lavorato in un clima di collaborazione.
Si sono riscontrate resistenze?
Nelle dichiarazioni formali no, ma se guardiamo i fatti...
Guardiamoli.
Il disegno di legge per la commissione d'inchiesta risale al 1997. La commissione parte nel 2004. Aggiungiamo che ci sono voluti mesi per nominare i presidenti e farla lavorare. C'è sempre stato un muro di gomma.
Qual è stato l'ultimo partito a nominare i suoi rappresentanti?
Credo Forza Italia. Non so se sia avvenuto perchè esprimeva il ministero della Difesa.
La nuova commissione potrà attivarsi presto?
Manca solo la nomina del presidente. Ma voglio aggiungere che le conclusioni della vecchia commissione sarebbero già utili, sia al riconoscimento delle malattie, sia all'indennizzo per le cause in corso. A maggior ragione ora auspico un lavoro rapido. Stiamo puntando a un centro d'eccellenza, che raccolga tutti i dati, che oggi ancora non esiste, come non c'è collegamento tra sanità militare e civile.
All'epoca delle missioni, il governo italiano conosceva i rischi legati all'uranio impoverito?
L'ipotesi è circolata. Non posso né confermarla né smentirla. Ma mi risulta che, in ambito Nato, una serie di comunicazioni e precauzioni fossero state indicate. E quindi anche noi avremmo dovuto esserne messi a conoscenza. La vecchia commissione non ha accertato responsabilità.
La locuzione «uranio impoverito» è scomparsa dall'emendamento alla finanziaria: che ne pensa?
Mi dispiace. Tutto nasce con un emendamento dei Verdi, e in particolare di Bulgarelli, i quali chiedevano che una parte dei fondi della Difesa fossero destinati alle bonifiche dei poligoni militari e alle vittime dell'uranio impoverito. Per i primi sono stati stanziati 25 milioni di euro, per i secondi dieci milioni. Purtroppo però l'emendamento è stato riscritto e, a un certo punto, è apparso nel testo - e non so come sia potuto accadere - senza l'accenno all'uranio impoverito. Avevo proposto un testo correttivo, concordato con Verdi e Prc, e mi avevano assicurato che sarebbe stato utilizzato. Invece tutto è rimasto nella forma originaria. Forse non hanno colto la differenza, ma credo sia stato un errore tecnico, non parlerei una volontà politica. Anche perché nell'emendamento più esteso, le vittime dell'uranio sono comprese.

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