Base Usa di Vicenza: la contrarietà della CGIL
19/01/2007 - L'annuncio della decisione del Governo Italiano di confermare gli impegni assunti dal governo Berlusconi per l'ampliamento della base di Vicenza suscita vari elementi di perplessità e contrarietà di merito e di metodo.
Pesano ovviamente la responsabilità primaria del governo di centrodestra e la modalità con la quale l'amministrazione della città di Vicenza ha concesso il proprio parere favorevole.
Ma una decisione, presentata come una presa d'atto dovuta, non produce la necessaria trasparenza sui termini dell'intesa sottoscritta e non determina il necessario confronto con la richiesta dell'amministrazione statunitense, che, nel quadro degli impegni internazionali dell'Italia, permetta di valutarne il significato in rapporto alle strategie e agli interessi dell'Italia e dell'Europa, in particolare nello scacchiere mediterraneo e mediorientale. Proprio in quest'area il governo ha finora improntato la propria politica alla ricerca della cooperazione e del dialogo per la pace e la soluzione dei conflitti e al rifiuto di approcci unilaterali fondati sulla forza. La scelta relativa alla base di Vicenza segnerebbe invece solamente un puro aumento nell'impegno del territorio italiano per usi militari.
Inoltre, proprio perché si tratta di materia che fa capo alle sue primarie prerogative, il governo non può non assumere, per la sua parte, la responsabilità del confronto con la diffusa ostilità della popolazione a questa decisione, espressa dalla richiesta referendaria e da numerose mobilitazioni, alle quali anche le strutture della CGIL di Vicenza e della regione hanno partecipato.
E' evidente infatti che la decisione sulla base di Vicenza non è semplicemente una questione urbanistica (che pure merita ogni considerazione visto l'indiscutibile pesante impatto sul territorio), ma interpella l'esercizio della sovranità e la coerenza della politica estera del Paese, e le conseguenza economiche, ambientali e di sicurezza del territorio e della regione interessata dal progetto, che devono fare parte in modo esplicito e trasparente del processo decisionale che il governo dovrebbe realizzare. Tale processo non può eludere una fase di dialogo e di confronto che risponda alla molteplicità dei problemi sollevati nel territorio e l'avvio ravvicinato della riflessione sull'insieme delle servitù militari del Paese, peraltro già previsto dal programma di governo.
Roma 19 gennaio 2007
http://www.altravicenza.it
Invece CISL E UIL chiedono l'ampliamento della base Usa
TELEVIDEO 18/01/2007 00:25
VICENZA, SI'A BASE USA SIT-IN A ROMA
VICENZA, SI'A BASE USA
SIT-IN A ROMA
Sit-in in piazza Montecitorio per il sì all'ampliamento della base americana di Vicenza.
Alcune centinaia di persone, provenienti da diverse città del Veneto, hanno manifestato davanti alla Camera con striscioni e bandiere a stelle e strisce. Al sit-in hanno aderito anche le sezioni locali di Cisl e Uil che sottolineano "l'importanza economica" della presenza Usa per la città veneta.
Articoli correlati
- Appello contro la “banalizzazione del nucleare”
75esimo Summit della NATO a Washington: non solo il ritorno degli euromissili
L’esercizio di queste capacità avanzate deve servire a dimostrare l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della NATO e il suo contributo alla deterrenza integrata europea25 luglio 2024 - Rossana De Simone - Video
Giuseppe Di Vittorio
Segretario generale della CGIL di origine contadina. Suscitò scalpore la sua presa di posizione, difforme da quella ufficiale del PCI, contro l'intervento dell'esercito sovietico per reprimere la rivolta ungherese Placido Rizzotto
Film sul sindacalista Placido Rizzotto e il suo impegno nella lotta contro la mafia.Wars on demand, guerre nel terzo millennio e lotte per la libertà
Un libro a cura di Vicenza libera dalle servitù militari, che spiega in maniera dettagliata secondo quali dinamiche stiano cambiando gli equilibri geopolitici e narra le storie di chi quelle dinamiche le subisce e cerca di resistere.9 giugno 2014 - Antonio Caso
Sociale.network