Tornado afghani, Berlino si ribella
Il tenente colonnello Jürgen Rose non ha alcuna intenzione di essere coinvolto nella guerra afghana che imperversa nel sud del paese. Neanche indirettamente. Per questa ragione ha inoltrato domanda presso i suoi superiori per essere rimosso dal servizio di supporto logistico alle missioni estere dell'esercito tedesco.
«L'impiego dei Tornado è contrario al diritto internazionale. Con i caccia tedeschi si sostiene la crociata del presidente statunitense Bush contro il terrorismo», ha dichiarato il militare 48enne. Il tenente colonnello si riferisce ai sei Tornado-Recce del Bundeswehr che dalla metà di aprile saranno impiegati in missioni di ricognizione nel sud dell'Afghanistan, come deciso dal parlamento lo scorso venerdì, seppur con 74 voti contrari nella stessa maggioranza di Grande coalizione.
Per Rose la decisione del Bundestag sarebbe «decisamente antidemocratica», dal momento che la maggioranza della popolazione - il 77%, secondo i sondaggi - è contraria all'invio dei Tornado. La guerra che si sta combattendo nel sud del paese non ha nulla a che fare con la protezione della popolazione civile e le truppe statunitensi che combattono nel sud non hanno il mandato del consiglio di sicurezza alle spalle, aveva dichiarato il tenente colonnello.
Ieri pomeriggio è stata diffusa la notizia del suo trasferimento, presso la divisione amministrativa dei beni immobili della stessa caserma. Il ministero della difesa, il cristianodemocratico Franz Josef Jung, aveva raccomandato al IV Comando militare in Baviera una decisione celere sulla spinosa vicenda per evitare che la discussione montasse nell'opinione pubblica. Ci sono voluti solo tre giorni.
Ma il problema non è risolto, perché Rose non è solo. Secondo informazioni dell'Ufficio centrale per il diritto e la difesa degli obiettori al servizio militare, nelle ultime due settimane altri quattro riservisti tra i 40 e i 50 anni hanno inoltrato domanda per l'esonero dal servizio. «Per quel che so io - ha detto il tenente colonnello obiettore - molti soldati la pensano come me».
L'opposizione alle decisioni di governo e parlamento si sta radicando tra i militari. In una lettera aperta scritta ai parlamentari prima del voto dello scorso venerdì e ripresa ieri da tutti i media tedeschi, la Arbeitskreises Darmstädter Signal (Ak DS) - un'associazione di «ufficiali ed ex-ufficiali critici» - aveva accusato il ministro Jung e i parlamentari favorevoli all'impiego dei Tornado di «imbrogliare» i loro elettori. Anche il tenente colonnello Rose è un membro dell'associazione. Il gruppo fondato nel 1983 per tentare di frenare la corsa agli armamenti nucleari, da allora lavora per ridurre gli effettivi dell'esercito tedesco e l'eliminazione di ogni mezzo di distruzione di massa. In Afghanistan la Ak DS sostiene la sostituzione delle truppe Isaf con i caschi blu.
È contro ogni logica nascondersi dietro al fatto che i jet tedeschi compiano solo azioni di ricognizione, hanno scritto i militari dell'Ak DS: la ricognizione è una parte fondamentale delle azioni militari «per sostenere i movimenti delle truppe di terra e dei caccia bombardieri». Le informazioni raccolte dai piloti tedeschi saranno infatti fornite al contingente Isaf e, con alcune limitazioni, ai militari statunitensi impegnati nell'operazione Enduring Freedom. La nuova qualità dell'impegno bellico tedesco sprofonda il paese sempre più nella guerra, hanno scritto i militari, secondo i quali la Germania dovrebbe invece iniziare a concertare il ritiro progressivo dall'Afghanistan con gli altri paesi della Nato.
Un sostegno deciso alle accuse di «inganno» sono arrivate dal gruppo della sinistra parlamentare die Linke. Dopo il tentativo di due parlamentari cristianodemocratici fallito per vizi procedurali, die Linke ha deciso di presentare ricorso presso la corte costituzionale di Karlsruhe contro l'impiego dei Tornado, contrario alla Costituzione e al diritto internazionale.
Secondo i ricorrenti la Germania avallerebbe così la violazione dei principi difensivisti della Nato perpetrata dalla guerra preventiva del presidente statunitense. Se il ricorso fosse accettato, i caccia dovrebbero rimanere negli hangar fino alla decisione definitiva della corte.
Per conto del governo il ministro Jung si è finora limitato a ribadire la scomoda posizione di Grande coalizione: si tratta «solo di ricognizione». La decisione sui sei caccia da parte del governo di Angela Merkel era arrivata in seguito alle ripetute pressioni della Nato per l'invio di truppe nel sud dell'Afghanistan.
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