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"Guerra moderna" senza morti?

L'ipocrisia delle armi non letali

L'orrore suscitato dalle immagini delle morti inflitte dai loro eserciti nell'ambito di operazioni di guerra moderna (mantenimento della pace, sicurezza, ecc.) ha spinto gli occidentali a sviluppare armi di tipo nuovo, destinate a paralizzare l'avversario, piu' che a distruggerlo. Al di la' di questa retorica apparentemente seducente, le cosiddette armi "non letali" non fanno altro che innalzare il livello della violenza, provvedendo alla messa a punto di nuove tecniche repressive. Se i paesi democratici permetteranno ai loro fabbricanti d'armi di svilupparlo, questo armamentario sara' esportato verso luoghi dove non si esita a brutalizzare le popolazioni civili.

9 novembre 2003
Steve Wright (ricercatore alla fondazione Omega, Manchester)

Note: (1) Si legga Maurice Najman, "Gli americani preparano le armi del XXI secolo" e Francis Pisani, "Teorie di cyberguerra", Le Monde diplomatique/il manifesto, rispettivamente febbraio 1998 e settembre 1999.

(2) William D. Hartung, "Ready For What? The New Politics of Pentagon Spending", World Policy Journal, New York, primavera 1999. http://worldpolicy.org/ HartungW.html

(3) Quest'ultimo aveva partecipato al programma speciale Phoenix dell'esercito americano, che ha orchestrato in Vietnam una campagna da 20.000 vittime. Cfr. Lobster, Hull, 25 giugno 1993.

(4) Si veda il sito dell'accademia di marina di Quantico (Virginia) http://www.concepts.quantico.usmc.mil/nonleth.htm

(5) Jason Glashow, Defense News, Springfield (Virginia, Stati uniti), gennaio 1996.

(6) Scott Gourley, "Soft Options", Jane's Defence Weekly, Londra.
17 luglio 1996.

(7) Gli schemi sono visibili all'indirizzo http://www.dtic.mil/ndia/NLD3/libb.pdf

(8) La mina Fishook, fabbricata nel 1996 dalla ditta Alliant (New Jersey), proietta una rete ricoperta di ami su una zona "dell'ampiezza di un campo da calcio". Tom Bierman, responsabile del marketing di Alliant, assicura che questo sistema è fatto "per immobilizzare le vittime, non per ucciderle". Almeno fintantoché non si fanno prendere dal panico

(9) L'esercito britannico è interessato a tale "raggio paralizzante". Cfr. "Raygun Freezes Victims Without Causing Injuries", Sunday Times, Londra, 9 maggio 1999.

(10) Si legga Steve Wright, "An Appraisal of Technologies of Political Control", rapporto allo Stoa, Parlamento europeo, 1998.

(11) Si legga Le Commerce de la terreur, Amnesty International, Parigi, ottobre 1999, 8 franchi.

(12) Si legga Amnesty International, "Le nuove armi al servizio dei torturatori", Le Monde diplomatique/il manifesto, aprile 1997.

(13) Comitato internazionale della Croce Rossa, Le projet Sirus: déterminer quelles armes causent des "maux superflus", Ginevra, 1998.

(Traduzione di S.L.)

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