Il movimento No-Dal Molin è trasparente e vivo
In questi giorni assistiamo al tentativo di delegittimare il Movimento dei cittadini di Vicenza che da mesi si sta mobilitando contro la nuova base Usa al Dal Molin, e questo era ampiamente prevedibile. L'utilizzo da parte di esponenti locali e nazionali dei recenti episodi avvenuti nella città di Vicenza, legati ad atti incendiari e intimidatori, per screditare e insinuare dubbi sulla lotta sinora svolta dalle cittadine/i vicentini, ha qualcosa di vergognoso. Il nostro movimento da più di un anno è stato capace, superando i confini delle appartenenze, di suscitare la passione di moltissimi uomini e donne, di giovani e anziani, tutti uniti per salvare la propria città e il proprio paese da un progetto folle, da un futuro compromesso, mettendo al centro della propria battaglia la difesa della pace e dei beni comuni.
La nostra è una città che si è scoperta sacrificata e che ha deciso di mobilitarsi contro quelli che vogliono la costruzione della base. Siamo un'insieme plurale e composito che ha deciso di lottare collettivamente, in forma pacifica e determinata, gioiosa e consapevole. Questo, evidentemente, ha dato fastidio a molti. E' in atto il tentativo di soffocare questa straordinaria mobilitazione seppellendola sotto ridicole allusioni e tentando di limitarne il consenso diffuso. Si cerca di indurre i cittadini ad avere paura, ad allontanarsi, a non partecipare La nostra forza, invece, sta proprio nella partecipazione della comunità locale, nella forma aperta di relazioni che abbiamo saputo costruire: altre cose non ci appartengono. Non ci sono infiltrazioni nel movimento.
Il Presidio Permanente si è sempre espresso alla luce del sole. Anche quando abbiamo scelto di adottare forme radicali di protesta (taglio dei cavidotti, occupazione della basilica palladiana, contetazione e blocco di Prodi a Trento, occupazione dell'area del Dal Molin etc...), l'abbiamo fatto tutti insieme, in maniera trasparente e condivisa.
E questo perchè pensiamo che proprio questo sia la via più efficace per bloccare la costruzione della più grande base statunitense d'Europa, ma sopratutto perché, essendo stati delusi e traditi da un metodo non trasparente attuato della politica ufficiale, preoccupata più della propria autoconservazione che del benessere dei cittadini , non vogliamo ricalcarne le orme.
Il nostro è un movimento maturo, che ha saputo sviluppare in questi mesi gli anticorpi necessari a respingere l'incunearsi di virus dannosi. Noi continueremo a lottare, a mobilitarci, a metterci pacificamente in gioco, perchè farlo non solo è legittimo, ma anche necessario per non cadere nella complice indifferenza. La nostra paura maggiore, come donne e madri, è quella di sentici chiedere in futuro: «Ma tu dov'eri? Perchè non hai fatto nulla?». A questa domanda noi vogliamo poter rispondere che non solo eravamo presenti ma anche che abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità. Proprio per questo continueremo a lottare e lo faremo, come abbiamo fatto sinora,in maniera trasparente, mostrando le nostre facce e alla larga da noi chi agisce in maniera nascosta, con il solo fine di dividere e indebolire il nostro movimento.
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