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Vicenza

Una «tempesta telefonica» per dire no al Dal Molin

Il campeggio Dall'8 settembre il festival-camping di Caldogno. Una settimana di musica, film e dibattiti contro la costruzione della base americana
17 agosto 2007
Orsola Casagrande
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Nonostante le difficoltà e i divieti del comune, la Rete Lilliput e gli amici della non violenza sono riusciti a scombussolare la lenta e tranquilla quotidianità di Vicenza.
Lunedì infatti hanno attuato una «tempesta telefonica» sugli uffici comunali. Un'azione simbolica di pressione in opposizione alla costruzione della nuova base militare americana al Dal Molin. E mentre le linee del comune erano intasate per le telefonate no Dal Molin, davanti al municipio è andata in scena una drammatizzazione teatrale che ha coinvolto i passanti vicentini. L'invito a continuare l'azione della «tempesta telefonica» è stato allargato a tutti i cittadini di Vicenza, nonché d'Italia. L'idea è quella di ripeterla ogni lunedì - dalle ore 9.00 alle ore 12.00 - fino a ripensamento della decisione.
Finite le giornate non violente organizzate da Rete Lilliput, famiglie per la pace e coordinamento dei comitati cittadini, ora l'attenzione è tutta concentrata sulla settimana settembrina organizzata dal presidio permanente. «La settimana di mobilitazione decisa durante l'assemblea nazionale dello scorso 14 luglio si svolgerà dall'8 al 16 di settembre», spiega Marco Palma del presidio. In realtà ci sarà un prologo, il 6 e il 7, in cui prenderà il via il festival.
Dall'8 invece sarà aperto il campeggio per ospitare quanti, da tutta Italia, vorranno ancora una volta dimostrare il proprio sostegno ai vicentini nel contrastare la costruzione di una nuova base di guerra.
Il Festival-campeggio sarà allestito a Caldogno, in via M.Teresa di Calcutta. Per l'occasione saranno installati bagni e docce per quanti campeggeranno, tendoni per la ristorazione e un palcoscenico per i dibattiti. Il presidio permanente ha già diffuso anche l'appello per le iniziative contro la costruzione della nuova base Usa. Sarà dunque una settimana di dibattiti, iniziative, azioni dirette, ma anche spettacoli musicali e teatrali, presentazioni di libri e documentari, in continuità con quanto la comunità vicentina ha saputo esprimere in tutti questi mesi, a partire dalla grande manifestazione del 17 febbraio scorso. Ed è in fondo proprio da quella data che il presidio prende spunto, scrivendo che «il 17 febbraio dicevamo che il nostro percorso era appena all'inizio; vogliamo continuarlo, insieme a quanti, in tutta Italia, sognano un mondo libero dalla guerra e dalle installazioni militari; insieme a quanti difendono la terra ed i beni comuni, si battono contro l'inquinamento e la devastazione urbanistica dei luoghi di vita». L'obiettivo dei cittadini contrari alla nuova base, naturalmente, è quello di dimostrare ancora una volta la determinazione del movimento nell'impedire la costruzione dell'installazione militare e quindi nel mettere in discussione gli strumenti di guerra che devastano il territorio e le risorse naturali. «Vogliamo - si legge ancora nell'appello - costruire una settimana che sappia unire qualità ed efficacia». Qualità nella discussione e nella capacità di sviluppare proposte politiche libere dai meccanismi della guerra e dalla distruzione dei beni comuni; efficacia nelle iniziative che in quei giorni tanti cittadini praticheranno.
Prossimamente il presidio diffonderà le note tecniche ed i numeri del festival e del campeggio che sono in fase di organizzazione (consultare il sito www.nodalmolin.it). Sono attese migliaia di persone, vicentini e non, che in quei giorni attraverseranno le iniziative organizzate. Del resto, conclude l'appello del presidio, «se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia». Un modo per ribadire che questo movimento continuerà a caratterizzarsi per la sua forte spinta popolare.

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