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I no base ripartono dall'Europa

Una manifestazione europea a dicembre a Vicenza per dire no agli americani. Sarà il culmine della mobilitazione che partirà sabato con un festival-campeggio davanti all'aeroporto. Con tutti i comitati del Patto di mutuo soccorso, in attesa dell'inizio dei lavori. E la vicenda del Dal Molin torna a riscaldarsi
6 settembre 2007
Orsola Casagrande
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Una manifestazione europea a Vicenza a dicembre. Tutta da costruire e che sarà proposta dal presidio permanente no Dal Molin al Patto di mutuo soccorso, la rete di movimenti sparsi per l'Italia. E' così che si si apre a Caldogno, in un campo nei pressi dell'aeroporto, il festival-campeggio organizzato dal presidio permanente. Dieci giorni che sconvolgeranno il mondo? Forse non il mondo, ma Vicenza sicuramente. E le onde telluriche arriveranno altrettanto sicuramente fino a Roma. I vicentini ribadiranno il loro no alla nuova base militare americana all'aeroporto Dal Molin. Ma faranno molto di più. Di fronte all'ostinato rifiuto del dialogo ostentato dal governo Prodi, il presidio rilancia: il festival-campeggio sarà solo l'inizio di una lunga serie di iniziative che accompagneranno la città e non solo per tutto l'inverno.
Ma andiamo con ordine. «Questi dieci giorni di mobilitazione - dice Francesco Pavin a nome del presidio - investiranno la città e il nostro territorio ma anche il paese». Non è un caso che il primo appuntamento su scala nazionale sarà l'assemblea del Patto nazionale di mutuo soccorso (domenica). «Il nostro territorio - aggiunge Pavin - vuole discutere con il Patto delle dinamiche di dibattito in corso. Si affronteranno quelli che riteniamo essere i tre nodi centrali della nostra lotta e più in generale di questi dieci giorni: la crisi della rappresentanza, la difesa del territorio e dei beni comuni, il contrasto alle dinamiche di guerra e quindi la pace». Declinare questi tre punti che stanno evidentemente coinvolgendo i movimenti nel loro insieme in tutta Italia significa per esempio, per i vicentini, «aprire un versante europeo, e per questo pensiamo alla manifestazione di dicembre». Ma significa anche discutere di come i movimenti si stanno rapportando alla crisi di rappresentanza sviscerata dalle lotte degli ultimi anni portate avanti dai no Tav, no Mose, no Ponte, no Dal Molin, solo per citare i più noti. «Perché evidentemente - dice Pavin - non ci interessa fondare un partito alternativo a quelli andati in crisi di rappresentanza, ma ci interessa capire come articolare le forme di resistenza che sono legittime anche se qualcuno ritiene siano illegali». Vicenza poi proporrà le sue riflessioni sull'esperienza di questi mesi, denominata Altrocomune. «Anche qui - dice Pavin - non siamo alla ricerca di fondare una nuova istituzione, ma vogliamo capire come e dove legittime istanze dei cittadini possano trovare non solo ascolto ma anche possibilità di concretizzarsi».
Il programma di questi dieci giorni è davvero ricchissimo ed è il frutto di un lavoro straordinario portato avanti dai cittadini riuniti nel presidio permanente e non solo. E' un programma che si articola in dibattiti, spettacoli, concerti, assemblee e naturalmente azioni dirette. «La prima - aggiunge Pavin - sarà sabato sera, quando l'Altrocomune sarà in piazza a disturbare l'evento organizzato dalla giunta comunale in corso Palladio. Un appuntamento, quello promosso da Hullweck, che vorrebbe celebrare gli sfarzi di un'amministrazione che ha svenduto la nostra città per un pugno di dollari, mettendo in serio pericolo i tesori architettonici e naturali della città berica». Altre azioni saranno concordate con i partecipanti al festival-campeggio giorno per giorno. Chi arriverà a Vicenza con la tenda troverà un luogo davvero accogliente. I vicentini hanno lavorato per rendere il campeggio il più confortevole possibile. Ci sono piazzole, bagni, docce calde, la cucina, la pizzeria. Ci sarà il punto radio e collegamenti internet.
Tra gli appuntamenti da segnalare (ma il programma è davvero fitto) l'incontro di domani alle 17,30 sull'impatto delle strutture militari sul territorio e sui beni comuni. Sabato alle 16 ci sarà l'incontro con Naomi Klein e la proiezione del video «The Shock Doctrine» di Alfonso Cuaron. Domenica mattina assemblea del Patto e alle 18.30 incontro con Mustafà Barghouti. Lunedì alle 18,30 «Europa a mano armata», martedì tavola rotonda delle donne con Luisa Muraro. Giovedì incontro su crisi della rappresentanza e movimenti. Chiude Alex Zanotelli, venerdì.

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