Sei atomiche a spasso nei cieli Usa
Terrore nucleare dal cielo, come nel Dottor Stranamore. La minaccia non arriva dal presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad o dal nordcoreano Kim Jong Il. E' tutta made in Usa. La settimana scorsa sei missili con testate nucleari sono stati caricati per sbaglio su un bombardiere B-52 a stelle e strisce, che ha sorvolato per circa tre ore i cieli d'America, da nord a sud.
E' da oltre quarant'anni che armi simili non vengono fatte volare sui bombardieri. Eventualmente si preferisce usare aerei cargo. Kennedy e Krusciov, all'epoca, avevano sottoscritto un trattato in materia. Un trattato che il sorvolo nucleare della settimana scorsa potrebbe aver violato, secondo un ex generale dell'aviazione, Don Shepperd. L'inquietante episodio risale al 30 agosto scorso e riguarderebbe sei advanced cruise missiles sui quali erano agganciate testate di una potenza compresa tra i cinque e i quindici chilotoni. I missili hanno volato dal North Dakota alla Louisiana, attraversando da nord a sud tutti gli Stati Uniti, apparentemente senza che l'equipaggio del B-52 se ne accorgesse. Solamente dopo l'atteraggio nella base di Barksdale, in Louisiana, l'aviazione militare ha scoperto le testate nucleari.
La rivelazione arriva dalla rivista militare Army Times. I militari statunitensi si rifiutano di discutere di armi atomiche e non hanno confermato che gli armamenti trasportati fossero effettivamente nucleari. Nemmeno il portavoce del Pentagono Byan Whitman ha voluto commentare l'incidente, seguendo le rigide abitudini del ministero della difesa, dove, comunque, tre fonti coperte dall'anonimato hanno confermato quanto scritto dalla rivista. Il colonnello Edward Thomas, comunque, ha sottolineato ad Army Times che «le armi sono sempre rimaste sotto la nostra custodia e non c'è mai stato un pericolo per la popolazione americana».
Il comandante della squadra aerea è stato rimosso dall'incarico. I militari della base del North Dakota coinvolti nell'incidente sono stati allontanati da compiti legati alla gestione di ordigni atomici. Un'inchiesta è stata lanciata dal ministero della difesa e sarà guidata dal generale Douglas Raaberg, del quartier generale dell'Air Combat Command.
I missili - destinati ad essere disattivati - dovevano essere caricati sul B-52, una gigantesca fortezza aerea, privi delle testate nucleari. Le autorità militari, comunque, hanno sottolineato che anche in caso di incidenti le testate non avrebbero potuto essere attivate e non c'erano rischi apocalittici: i codici di lancio delle armi atomiche sono custoditi alla Casa Bianca. Ventuno tonnellate, quota massima 15 mila metri, velocità massima 1.028 km/h e un raggio di azione di 7 mila chilometri senza rifornimento: questa è la carta d'identità dei B-52, vere e proprie fortezze volanti in servizio da oltre mezzo secolo, che rimangono più che attivi che mai. Sono infatti i principali bombardieri nucleari di cui dispongono gli Stati Uniti e rimangono ancora oggi uno dei veicoli d'attacco più grandi e potenti del mondo. Il primo B-52 compì il proprio volo inaugurale nel 1952. Da allora il bombardiere è stato utilizzato in tutte le guerre e le operazioni militari americane nel mondo: Vietnam, Afghanistan, Iraq. Neppure l'entrata in scena dei più moderni B-1B e B-2 ha mandato in pensione i B-52, che il Pentagono conta di tenere attivi forse fino al 2040. Dei 744 esemplari costruiti - l'ultimo ad uscire dalla catena di montaggio risale al 1961 - ne restano operativi solo 94, tutti del modello H. Le due principali basi che ospitano questo tipo di bombardierei negli Usa sono proprio Minot in North Dakota e Barskdale in Louisiana. Ma è a Washington, la capitale, che è evidente l'imbarazzo di vertici militari e dell'amministrazione. Il presidente George W. Bush è stato informato della vicenda, mentre il capo degli stati maggiori del Pentagono, il generale Peter Pace, ha dato via ad ulteriori accertamenti. Il Congresso scalpita, chiedendo spiegazioni: secondo il presidente della commissione sulle forze armate della Camera, Ike Skelton, «il popolo americano, i nostri alleati e i nostri potenziali avversari devono essere certi che quando si tratta dell'arsenale nucleare, noi applichiamo i più alti standard di sicurezza». Anche Ahmadinejad e Kim Jong Il, insomma, devono essere rassicurati.
Già visto. Ma finora solo al cinema
Finora si era visto ma solo al cinema. Nel 1964, in «Il dottor Stranamore» diretto da Stanley Kubrik e interpretato da Peter Sellers, il generale Ripper, convinto che esista un complotto comunista per conquistare il mondo libero, ordina un attacco di bombardieri atomici B-52. Inutili i tentativi del presidente di rimediare: un B-52 andrà avanti e, a cavalcioni di una bomba, il pilota scenderà felice sul suo obiettivo. Sempre nel '64 in «Sette giorni a maggio» di John Frankenheimer, il presidente Usa, in un futuro 1980 e in piena guerra fredda, firma l'accordo di disarmo con l'Urss. Il capo di stato maggiore è contrario alla scelta e trama un golpe. Il presidente riuscirà a sventare il complotto, che vedeva fra le sue armi anche quelle nucleari e gli immancabili B-52.
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