Disarmo

Lista Disarmo

Archivio pubblico

«Attaccheranno» o «non attaccheranno» l'Iran?

Piccoli «giochi di guerra» nel Golfo di Napoli

La portaerei nucleare statunitense «Truman» è in partenza per il Golfo Persico e la sua permanenza a Napoli ha permesso al movimento pacifista «Peacelink» di avvicinarsi e sventolare la bandiera arcobaleno. A bordo delle Truman 5500 uomini, molti gli italoamericani
25 novembre 2007
Fonte: Dall'inviato della "Gazzetta del Mezzogiorno" Armando Fizzarotti

NAPOLI - Anche il movimento pacifista di base a Taranto «Peacelink» ha accolto la portaerei nucleare «Truman» nel Golfo di Napoli. Sul sito telematico del movimento, Vittorio Moccia ha documentato lo «sfilamento» di un gommone diretto verso l’unità militare statunitense, che ha sventolato la bandiera arcobaleno della «Pace».

Sul lungomare partenopeo, negli Anni Settanta ed Ottanta, la Guerra fredda srotolava il suo lento film quotidiano in torme di marinai in blusa bianca con «bavetta» sulle spalle e cappello a formaggetta che sbarcavano dalle lance della portaerei di turno (la «Forrestal», la «Ranger», l’«America» e altre), «guardiana» della Sesta Flotta, parte integrante del paesaggio con Castel dell’Ovo, Mergellina, il petrolchimico fumante come inferno di Bagnoli o il Vesuvio stesso.

Negli anni post-muro, le «guerre del Golfo» e quanto è seguito hanno spazzato via quelle vecchie unità ed i loro «Phantom», «Intruder» e quant’altro ha tenuto sotto controllo, per anni, le tensioni soprattuto con Libia e Libano.

I vertici della Marina statunitense hanno nuovamente scelto in questi giorni il Golfo - oggi governato da Rosa Russo Iervolino (Partito Democratico) - come tappa intermedia della portaerei nucleare «Truman (Cvn 75, varata nel 1996)» fra la partenza da Norfolk (Virginia, la più grande base navale militare dell’Atlantico) e la destinazione finale: sempre un Golfo, ma quello Persico.

Entrando da Gibilterra, la «task force» ha salvato quattro naufraghi alla deriva, al largo della costa spagnola.

Darà il cambio semestrale al gruppo da battaglia della portaerei «Enterprise»; obiettivo intermedio, lanciare messaggi di «amicizia» e «partenariato» con il popolo italiano.

Vicende come la strage della funivia del Cermis (cavi troncati da un «Prowler» in volo nel ‘98: 20 vittime), la lotta paesaggistica ed ambientalista che ha portato alla chiusura della base sommergibili de La Maddalena in Sardegna, la vicenda Calipari-Sgrena a Baghdad, ed infine in questi giorni la diatriba per l’ampliamento della base aerea di Vicenza per i «parà» del Pentagono sono punti di attrito nei rapporti diplomatico-militari fra Italia e Stati Uniti.
L’ammiraglio William Gortney ed il capitano Herm Shelansky spendono molte parole e sorrisi, sul ponte di volo ingombro degli aviogetti in manutenzione, per parlare di un’Italia sempre bella e di quanto amano la pizza, nonostante questo fine settimana con il «Giorno del ringraziamento» abbia loro imposto il tacchino ripieno.

Ed è un 35enne italoamericano di New York - stufo di sfornare pizze per 24 anni nel capoluogo campano, forse senza grandi prospettive - a raccontarci di come ha cambiato vita arruolandosi nella Navy. Trentacinque anni, con moglie ed una figlia lasciate negli States per i prossimi sei mesi, Stefano Pellegrino Scafuri si dice «orgoglioso» dell’opportunità offertagli dal Pentagono.

Fra i 5500 marinai e piloti a bordo della portaerei (per avere un’idea, prendete tutti i cittadini di Irsina o Monteiasi e caricateli su un’unità lunga quanto è alto l’Empire State Building di New York) fa il magazziniere e la Marina gli paga anche gli studi non completati. Ferma obbligatoria 5 anni, con possibilità di proroghe e concorsi interni.
Per lui le «margherite» sono un ricordo lontano.

Ma in questi mesi un’altra «margherita» nel Golfo continua ad essere sfogliata: «attaccheranno» o «non attaccheranno»? Soggetto, il Pentagono; scenario, l’Iran «reo» di aver ripreso il proprio programma di produzione nucleare. Timore della Casa Bianca e del governo di Tel Aviv, lo sviluppo di armi nucleari in un Paese dominato dall’antisionismo e dall’oltranzismo di matrice islamica. E le Presidenziali 2008 negli Stati Uniti sono ormai imminenti.

Al momento la «guerra» - solo diplomatica - la stanno combattendo le cancellerie di Stati Uniti, Unione Europea e Russia.
La «Truman» salperà domani, e varcherà il canale di Suez con 2 incrociatori lanciamissili, un sommergibile nucleare, tre cacciatorpediniere, una nave appoggio, nonché un altro caccia britannico ed una fregata canadese.

Nella «task force», squadroni aerei «veterani» delle Guerre del Golfo Persico e delle operazioni in Iraq. Per 6 mesi saranno integrati nelle operazioni sullo stesso Iraq e sull’Afghanistan, a disposizione del «Centcom» (il comando centrale).

Note: Notizia tratta da http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it in data 25/11/07

Video su operazioni di volo della portaerei nucleare Truman
http://www.youtube.com/watch?v=AjaX_VbRKsQ

Articoli correlati

  • Il mediattivismo ecopacifista: vision e mission di PeaceLink
    PeaceLink
    Resoconto Assemblea PeaceLink del 25 ottobre 2024

    Il mediattivismo ecopacifista: vision e mission di PeaceLink

    L’assemblea ha svolto una riflessione sulle prospettive del mediattivismo per dotare l'associazione di nuove competenze. Centrale la questione dell'uso dell'Intelligenza Artificiale per la pace.
    25 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Il mediattivismo ecopacifista: come e perché formare nuove competenze
    Pace
    Albert, il bollettino quotidiano pacifista

    Il mediattivismo ecopacifista: come e perché formare nuove competenze

    PeaceLink intende offrire un punto di riferimento per la formazione di competenze nella gestione delle informazioni del movimento ecopacifista. Un esempio di questo impegno è il bollettino “Albert”, che, utilizzando l’Intelligenza Artificiale, rappresenta un modello innovativo di informazione.
    28 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)