Gli Amici della Terra e il Gruppo d'Intervento Giuridico chiedono chiarezza e informazioni sulla Base dei sommergibili atomici alla Maddalena
Sulla Base-approdo americana nell’isola di S.Stefano, nel comune della Maddalena avevano già preso una netta posizione contraria le due associazioni Amici della Terra e il Gruppo d’Intervento Giuridico, ultimamente vi sono tornate con una richiesta informazioni a carattere ambientale, sugli opportuni provvedimenti per lo svolgimento della V.I.A. valutazione d’impatto ambientale riguardo al progetto USA n. 080-02 Migliorie infrastrutturali dell’area di supporto logistico della base U.S.Navy di S.Stefano. Nella richiesta si elencano i vari insediamenti a S.Stefano: centro benessere, caserma ufficiali, servizi portuali, magazzini generali, magazzino per rifiuti pericolosi, mensa, sala generatori, banchina d’ormeggio, nonché gli altri 6 interventi edilizi previsti nell’isola della Maddalena in località Paradiso: alloggi, foresteria, asilo, palestra, chiesa, attività giovanili; a Trinità, alloggi, scuole, ufficio legale, bricolage, banca, attività ricreative, centro servizi, clinica dentistica, servizi consulenza, poliambulatorio, magazzini spaccio; a Vena Longa e Vigna Grande; a Moneta, stazione televisiva, spaccio; a Mordini, esecutivo amministrativo, genio navale, servizi supporto al personale, la volumetria complessiva è sconosciuta ( come già detto ad esempio nel documento di Salvatore Sanna “Una Base contro l’Europa”) le due associazioni rammentano alla Commissione Europea e ai vari ministeri interessati che questi lavori sono all’interno di un parco nazionale e nel proposto sito d’importanza comunitaria, nel documento viene chiaramente detto che le installazioni di carattere militare, a maggior ragione quelle di pertinenza di uno Stato estero ( la base non è in disponibilità delle Forze armate italiane né del sistema difensivo NATO) in virtù di opinabili accordi di cui non risulta la pubblicità sono quindi pienamente soggette alla – normativa di tutela paesaggistico- ambientale e alla normativa sulla valutazione di impatto ambientale, ove l’esclusione opera esplicitamente soltanto riguardo “gli interventi disposti in via d’urgenza, ai sensi delle norme vigenti, sia per salvaguardare l’incolumità delle persone da un pericolo imminente, sia in seguito a calamità per le quali sia dichiarato lo stato di emergenza” ( non cito i numerosi e precisi riferimenti legislativi). Le due associazioni chiedono quindi copia dei documenti di carattere ambientale, dei provvedimenti di annullamento, nel caso che fossero stati gia emanati e quindi il preventivo svolgimento del vincolante procedimento di VIA. Il 21 gennaio sempre le due associazioni hanno chiesto le statistiche relative ad indagini e/o rilevamenti della presenza di sostanze radioattive a terra e/o in mare nell’Arcipelago della Maddalena a decorrere dal 1975.
Dati e/o statistiche relativi a casi di nascite con bambini presentanti malformazioni e handicap fisici relativi a soggetti residenti alla Maddalena dal 1975; dati e statistiche relativi alle cause di mortalità di soggetti residenti nel territorio comunale di La Maddalena dal 1975; eventuali indagini epidemiologiche svolte riguardo insorgenze tumorali, finalizzate all’individuazione delle cause; ricordano gli Amici della Terra e il Gruppo d’Intervento Giuridico che le indagini sanitarie e i monitoraggi devono essere continui, trasparenti e pubblici in particolare in un’area di grandissimo valore ambientale che “ospita” una base militare, straniera e fornita di ordigni nucleari, e senza strumentalizzazioni di un possibile “boicottaggio” al turismo così come prospettato da ministri e sottosegretari attualmente in carica. E’ sperabile che tutte le associazioni ambientaliste sarde, prendano una decisa posizione contraria al prolungarsi dell’insediamento dei sommergibili nucleari nell’arcipelago maddalenino.
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