La ribellione delle macchine comincia: il robot Killer distrutto dai jet americani
Domenica 13 settembre 2009 si è reso necessario abbattere un hunter/killer perchè si è ribellato: stava tentando di attraversare le frontiere.
http://www.theregister.co.uk/2009/09/15/killer_robot_killed_by_fighter_jet/
Nel film Io, Robot, lo scienziato robotico Alfred Lanning afferma che "ci sono sempre stati degli spiriti nelle macchine. Segmenti di codice casuali riuniti per formare protocolli imprevisti. Del tutto inattesi, questi radicali liberi pongono questioni sul libero arbitrio, sulla creatività, e persino sulla natura di quella che possiamo chiamare anima".
Ancora prima di chiedersi se esista una coscienza robotica si deve sapere che l'intelligenza artificiale è la capacità di una macchina di elaborare le informazioni provenienti dalla percezione sensoriale, interpretarle al fine di elaborare un modello dell'ambiente, pianificare ed eseguire una missione ottenendo un risultato utile all'uomo. La macchina memorizza quanto interpreta dell'ambiente e le strategie che hanno portato al successo, come pure quelle che, in quell'ambiente, hanno prodotto un insuccesso.
L'arricchimento del database di informazioni sul mondo e della biblioteca di comportamenti è la forma di addestramento progressivo della macchina affinchè sia in grado di operare in modo autonomo.
Non si può però equiparare l'autonomia di un robot al libero arbitrio così come non si può parlare di coscienza della macchina, cioè non si può sostenere che i modelli cognitivi possano evolvere sino a riprodurre le funzioni della mente umana.
La robotica è una scienza che nasce dalla fusione di molte discipline appartenenti sia al campo delle scienze naturali sia umane.
E' una Gestalt dove le singole discipline che si fondano vengono modificate prendendo nuove prospettive, secondo alcuni scienziati la produzione di artifici, quello tecnico (macchina) e quello simbolico (linguaggio) ha un intrinseco valore etico, si può al massimo parlare di roboetiche e porsi delle domande tipo "i robot potrebbero farci del male?" o "per quale tipo di società progettiamo i robot?".
Nella rivista Le Scienze viene citato il rapporto del National Research Council statunitense Opportunities in Neuroscience for Future Army Applications ( http://books.nap.edu/openbook.php?record_id=12500&page=R1 ) in cui sono riportate le linee guida per l'adozione dei risultati della ricerca neuroscientifica in relazione ai fini militari. Le interfacce cervello-computer (cognitive fitness), i marcatori biologici degli stati neurali, le nuove tecnologie di neuroimaging e di neuroscienza computazionale, sono campi di ricerca che ci ricordano l'esistenza di un rapporto fra scienze del cervello ed esercito degli Stati Uniti.
Lo scenario di una squadra di piccoli robot che possono essere usati sia per la ricognizione militare sia per soccorsi civili, ha catturato l'attenzione della Defense Advanced Research Projects Agency già nel 1998 che ne ha affidato la progettazione ai ricercatori dei laboratori di robotica ( www.ai.mit.edu/projects/ants ).
Lo sciame di piccoli robot deve ripartirsi i compiti e lavorare in squadre coordinate insieme alle squadre speciali militari. Proprio come i militari, i robot devono obbedire ad una catena di comando gerarchica.
http://www.newscientist.com/blogs/shortsharpscience/2008/10/packs-of-robots-will-hunt-down.html?DCMP=ILC-hmts&nsref=specrt13_head_Pack%20hunting%20robots
La ricaduta scientifica e tecnologica di queste ricerche in campo civile ha già suscitato l'interesse della casa automobilistica giapponese Honda.
Honda ha sviluppato una tecnologia che utilizza i segnali del cervello per controllare il movimento di un robot sperando un giorno di collegare i pensieri di una persona con le macchine nella vita quotidiana ( http://www.secretlair.com/index.php?/clickableculture/entry/robot_controlled_via_human_brain_interface/ ).
Quello che Honda chiama un "cervello-macchina" è un miglioramento rispetto ai modi passati che richiedevano l'apertura chirurgica del cervello per connettersi a fili e inviare messaggi, Asimo è un robot di circa 50 centimetri di altezza che può parlare, camminare e ballare ma dovranno passare 5 o dieci anni prima che inizi a muoversi secondo il nostro ordine mentale.
Per ora ci si potrebbe limitare all'uso della tecnologia militare che la casa automobilistica Ford vorrebbe adottare spingendo per l'incorporazione della tecnologia radar dell'F-22 ( http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/8249530.stm ) ma, stando a quello che normalmente accade in questi casi, deve passare del tempo prima che questa tecnologia possa servire ad un uso commerciale ( http://www.fas.org/programs/ssp/asmp/issueareas/us_arms_export_reform.html ).
"Quello che abbiamo qui è l'inizio di qualcosa progettato per consentire ai robot di cacciare l'uomo come un branco di cani ... essi diventeranno autonomi e saranno armati"
http://praxis.leedsmet.ac.uk/praxis/documents/Steve_violent_peacekeeping.pdf
http://www.leedsmet.ac.uk/international/05CEF8F77F96438ABEC44CD44316AA43.htm
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