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Gli Stati Uniti decidono di non utilizzare l’uranio nelle munizioni di medio calibro.

É emerso che gli Stati Uniti stanno cercando alternative all’uranio impoverito per il futuro sviluppo e produzione di proiettili di medio calibro per le loro forze armate, sebbene le fonti del governo statunitense si siano rifiutate di confermare le ragioni che stanno dietro questa decisone.
9 marzo 2010
Tradotto da Angela Seggio per PeaceLink

Un deciso cambiamento politico influenzerà il futuro sviluppo dei proiettili di 25 e 30 mm, che al momento sono utilizzati nei veicoli di combattimento Bradley e negli aerei A-10 Fulmine.
Gli A-10 Fulmine sono stati responsabili della maggior parte della contaminazione di uranio impoverito in Iraq, e pressoché di tutta la contaminazione nei Balcani.

Il ICBUW (La Coalizione Internazionale per bandire le Armi ad Uranio) ha confermato, assieme ai Maneuver Ammunition Systems (il corpo governativo che amministra l’approvvigionamento delle munizioni da parte delle forze armate statunitensi), che è stata presa la decisione strategica di togliere l’uranio impoverito dalle munizioni di medio calibro.
A tale scopo, un programma di decontaminazione dell’ impianto, costato 2 milioni di dollari ed usato per fare un lancio di prova delle munizioni di 25 mm M919 DU per i veicoli Bradley, è vicino ad essere ultimato.
Tuttavia, un altro programma è stato mantenuto per un futuro test delle munizioni di 30mm PGU-14/B DU, usate negli aerei Fulmine A-10.

Tutti i siti negli Stati Uniti, dove sono presenti materiali radioattivi, hanno bisogno di ottenere una Licenza per il Trattamento del Materiale Radioattivo, solitamente concessa dal Governo.
Per le località dove le munizioni ad uranio possono essere testate, le licenze sono significativamente più difficili da ottenere rispetto a quelle per il trattamento o la produzione di munizioni. Non è chiaro se la possibilità di essere prodotte rimane ora per entrambe le munizioni, o se gli Stati Uniti sono certi di averne una scorta sufficiente per coprire le future richieste. Qualunque sia la risposta, la decontaminazione fa sì che un’ ulteriore sviluppo di pallottole ad uranio sia considerevolmente meno probabile.

I sistemi non erano pronti ad individuare neanche una ragione per un cambio politico, ma suggerivano che le riflessioni ambientali erano un fattore importante, assieme a questioni più banali come la capacità penetrante dell’uranio, e le precauzioni che avrebbero dovuto essere prese durante la fase della produzione di armi all’uranio. Nel luogo autorizzato alle esercitazioni delle M919, c’era la necessità di iniziare il disinquinamento a partire da una certa data. Un certo numero di siti di proprietà privata precedentemente interessati alla produzione di armi all’uranio non erano stati decontaminati dai loro proprietari, che avevano lasciato il considerevole onere per la decontaminazione ai contribuenti americani.

C’è poca informazione su quanto bene funzionino le penetrazioni di uranio rispetto alle penetrazioni fatte da altri materiali, ma c’è la possibilità che ogni differenza sia stata superata dai costi e dalle difficoltà associate all’apertura, e alla corsa ai nuovi impianti per la produzione di proiettili all’uranio. Tuttavia, la campagna globale contro le armi all’uranio certamente sarà uno dei fattori presi in considerazione. Nel maggio del 2008, l’Unità Politica Ambientale delle Forze Armate statunitensi aveva raccomandato un’accelerazione nello sviluppo delle alternative all’uranio e aveva preannunciato un aumento della pressione politica sulla questione. Oltre l’ovvia opposizione dei paesi colpiti dalle armi all’uranio, ci sono un molti argomenti a sfavore del loro uso nelle operazioni congiunte, e per queste ragioni le forze armate statunitensi hanno ristretto il loro uso in alcuni teatri di guerra.

Tuttavia, non c’è spazio per il compiacimento. Sebbene questo sviluppo sia senza dubbio positivo, è impossibile prevedere se il cambiamento possa essere revocato per differenti motivi. Gli Stati Uniti rimangono pienamente impegnati nell’uso dei proiettili ad alto calibro di 120 mm. Nel marzo del 2009 si sollecitavano garanzie all’ offerta per la produzione e lo sviluppo di M829E4, la quarta versione di un proiettile perforante per il carro armato Abrams, a patto che l’oggetto perforante fosse di uranio. Inoltre il M919 e PGU-14/B probabilmente rimarranno negli arsenali americani per diversi anni.

Il PGU-14/B è una munizione standard per gli A-10, generalmente usata in proporzione di 5 a 1 assieme con i proiettili ad alto potenziale esplosivo PGU-13/B. Secondo gli attuali piani delle Forze aeree statunitensi, l’ A-10 deve essere rimpiazzato dall’ F-35 Joint Strike Fighter, che sarà equipaggiato con nuovi proiettili da 25 mm. La tabella di marcia per questo cambiamento non è stata stabilita, e l’idoneità della sostituzione è messa in discussione in alcuni quartieri generali. Ad esempio, lo sviluppo delle munizioni per l’ F-35 è allo stadio iniziale, ma il Maneuver Ammunition Systems ha confermato che si intende creare un materiale alternativo, e che la decisione è stata presa per sospendere l’uso delle penetrazioni di uranio nelle pallottole di medio calibro. I partner d’oltremare nel progetto dell’ F35 hanno precedentemente espresso preoccupazione sulla proposta di utilizzare l’uranio nelle munizioni per la mitragliatrice più importante, ed hanno chiesto il permesso di sviluppare alternative per l’uso nazionale.

Non è chiaro in questa fase se le pallottole perforanti non composte di uranio verranno messe in uso per il veicolo di combattimento Bradley. Fino ad ora non ci sono progetti per rimpiazzare il Bradley, il Bilancio Federale per il 2010 mette da parte 256 milioni di dollari per il miglioramento dei Bradley 353. Al momento l’ arma da fuoco M242 sul Bradley può sparare sia le pallottole ad alto esplosivo M919 che le M792, alternando le due con un semplice meccanismo. Diversi proiettili perforanti a base di tungsteno sono disponibili con questo calibro, e c’è la possibilità che uno di questi sia acquistato per rimpiazzare l’ M919. Nonostante queste incertezze, le implicazioni a lungo termine di questo cambio sono profonde. In particolare l’ A-10, è responsabile di 232 tonnellate di uranio sparate nel 1991 nella Guerra del Golfo, e tutte le conseguenze derivate dal suo uso nei Balcani; inoltre è stato impiegato in Afganistan. Quando l’ M919 e il PGU-14/B saranno,alla fine, eliminati, l’uranio nei proiettili ad energia cinetica sarà ristretto alle grandi armi da fuoco nei maggiori carri armati. Inoltre, la scelta di un più clamoroso uso di armi ad uranio da usare con materiali alternativi, mostra che la richiesta di un potere unico di penetrazione dell’uranio è esagerato. L’ ICBUW continuerà a sfidare queste richieste, e a lottare per un’ accordo internazionale completo per proibire l’uso dell’uranio nelle armi convenzionali.

Tradotto da Angela Seggio per PeaceLink. Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte (PeaceLink) e l'autore della traduzione.

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