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Aprile 2010. La nuova dottrina nucleare americana: Nuclear Posture Review Report

7 aprile 2010

In attesa della firma con la Russia per un nuovo trattato Start 2 che ridurrà dal 13 al 30 per cento il numero di testate e missili, la lettura del nuovo NPR delude i pacifisti.
La dottrina nucleare di Oabama, pur riducendo il numero di ordigni nucleari, appare molto moderata: se condanna l’uso di armi letali contro i paesi non nuclearizzati lascia però aperta la possibilità di ricorrere a ordigni nucleari in risposta ad eventuali attacchi chimici o batteriologici, prevede l’uso dell’atomica nei confronti di quei paesi che non si atterranno ai trattati internazionali sulla non proliferazione, come ad esempio l’Iran e, sempre secondo la nuova politica, l’arsenale atomico statunitense dovrà essere considerato un deterrente per scoraggiare eventuali attacchi da parte dei paesi stranieri. Insomma il programma si rivela per quel che è: una operazione di riduzione dei costi, meno ordigni nucleari puntati nella giusta direzione ottengono lo stesso risultato.

Basta leggere l'elenco degli Stati nucleari per capire che la minaccia di un possibile inverno nucleare ( http://climate.envsci.rutgers.edu/pdf/ToonRobockTurcoPhysicsToday.pdf ) non è diminuita, e l'impatto globale di un conflitto nucleare, sia pure limitato ai «piccoli» arsenali come quelli di India e Pakistan, sarebbe catastrofico ( http://www.peacelink.it/disarmo/a/31284.html ).

Ma andiamo al Nuclear Posture Review Report ( http://www.defense.gov/npr/docs/2010%20Nuclear%20Posture%20Review%20Report.pdf ). Se è vero che gli Stati Uniti hanno detto per la prima volta che i paesi che hanno ottemperato agli impegni del trattato di non proliferazione non devono temere un attacco nucleare degli Stati Uniti, è pur vero che descrive il "terrorismo nucleare" come una minaccia immediata ed estrema e che quindi non rinuncia al "primo uso" delle armi nucleari. Ciò vuol dire, come lo stesso presidente ha ammesso, che userà "tutti gli strumenti necessari per fare in modo che il popolo americano sia sicuro".

La Nuclear Posture Review riconosce che la maggiore minaccia alla sicurezza globale degli Stati Uniti non è più uno scambio nucleare fra le nazioni, ma il terrorismo nucleare da parte di estremisti violenti e la proliferazione nucleare in un numero crescente di Stati. Inoltre riconosce che la sicurezza nazionale interna e quella degli alleati e partner sarà difesa dalla insuperata capacità militare convenzionale e dalle difese missilistiche. L'America afferma l'importanza centrale del Trattato di non proliferazione nucleare e si impegna nel prossimo vertice sulla sicurezza nucleare (con 47 nazioni) a perseguire l'obiettivo di arrestare la diffusione delle armi nucleari, prevenire il terrorismo nucleare, e proseguire verso un disarmo più consistente.

Entrando nel merito, le forze nucleari statunitensi di terra e di mare resteranno sempre in allarme come quelle in volo, mentre saranno compiuti sforzi per migliorare il "sistema di comando e controllo" per dare al presidente più tempo per prendere una decisione in una crisi nucleare. Gli Stati Uniti non effettueranno test nucleari e cercheranno la ratifica del Comprehensive Test Ban Treaty. Non svilupperanno nuove testate nucleari o nuove funzionalità per le armi nucleari.
Miglioreranno le infrastrutture e rafforzeranno la scienza e la tecnologia per sostenere le scorte.
L'aeronautica manterrà un combattente dual-capable (possibilità di trasportare armi convenzionali e nucleari) e sostituirà gli F-16s con gli F-35, rimarranno attivi i bombardieri pesanti (B-2 e B-52H). Le B-61 saranno sottoposte ad un programma di estensione di vita e saranno sottoposte a prove per per accertare la funzionalità con gli F-35. Continueranno ad essere schierati gli SSBNs sia nell'Atlantico sia nell'oceano Pacifico oltre che i missili balistici intercontinentali.
La triade nucleare rimane anche se ridotta.
Rispetto alla NATO non ci saranno cambiamenti che non siano concertati e queste decisioni sono da includere in un più vasto metodo da usare a proposito delle sfide emergenti, compresa la difesa antimissile. In sostanza le decisioni contenute nei NPR, BMDR e QDR riflettono il desiderio degli Stati Uniti di aumentare il ricorso ai mezzi non nucleari per raggiungere i propri obiettivi e di riassicurare gli alleati. I rapporti con la Russia e la Cina, che attualmente stanno modernizzando le loro possibilità nucleari, rimangono fondamentali per la stabilità strategica globale per cui il Presidente degli Stati Uniti perseguirà dialoghi bilaterali ad alto livello con entrambe.
La Russia dovrà spiegare i suoi programmi di ammodernamento e la relativa dottrina militare corrente (particolarmente il limite dato all'importanza delle armi nucleari), mentre con la Cina si dovrebbe aprire un dialogo sulla stabilità strategica per aumentare la reciproca fiducia. Lo sviluppo di rapporti più stabili con la Russia e la Cina servirebbero come deterrente per programmi nucleari regionali, oltre che impedire la proliferazione nucleare ed il terrorismo nucleare.

 

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