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Ministero della Difesa: Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l'anno 2011

1 dicembre 2010

Disposizioni contenute nel Disegno di Legge di Stabilità di interesse del settore della Difesa:

http://www.camera.it/view/doc_viewer_full?url=http%3A//www.camera.it/701%3Fleg%3D16%26file%3DDI0280&back_to=http%3A//www.camera.it/126%3FPDL%3D3778%26leg%3D16%26tab%3D6%26stralcio%3D%26navette%3D

Una delle caratteristiche del Disegno di Legge di Stabilità 2011 è quella di avere uno stretto collegamento con il Bilancio dello Stato che, a detta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, dovrebbe mirare “alla stabilizzazione triennale del bilancio pubblico e alla costruzione di una migliore piattaforma istituzionale e legale per lo sviluppo industriale".
Sostanzialmente in presenza di un elevato debito pubblico si rende necessaria una politica “di serio contenimento delle dinamiche incrementali della spesa pubblica”.
Il governo italiano ha realizzato questa strategia politica attraverso una diminuzione della spesa pubblica solo sui settori che forniscono beni e servizi alla cittadinanza, esentando invece le spese militari che pure pesano come un macigno. E allora entriamo nel merito della Nota aggiuntiva che anticipa il Bilancio della Difesa per il 2011, e vediamo subito che prevede uno stanziamento di 20.494,6 milioni di euro (1,27 del Prodotto interno lordo) cioè 30 milioni in più rispetto al 2010.

Ministero della Difesa - Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l'anno 2011
http://cca.analisidifesa.it/downloads/7162242140_it.pdf

Non è presente nel Disegno di Legge di Stabilità il fondo missioni internazionali che è stato approvato in un decreto-legge a parte raggiungendo la cifra di 1.350 milioni di euro per il 2010.

Nella Nota si legge che ai fondi assegnati alla “Funzione Difesa”, quelli realmente gestiti dalle forze armate, sono stati previsti 14,32 miliardi (lo 0,2 per cento in più rispetto al Bilancio 2010).
Spesa che non ha soddisfatto il generale Leonardo Tricarico, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, visto che ha dichiarato che sebbene vi sia stato un trend nominale positivo rispetto al 2010, la parte che riguarda addestramento, manutenzioni, infrastrutture e in genere l’attività quotidiana delle FF.AA. - è di gran lunga la minore delle tre componenti del bilancio rispetto al Personale (che pesa per circa due terzi) e all’Investimento.
“Nel 2010 per il solo carburante l’A.M. ha speso 117 mln (in media 120 mln negli anni) si può capire la profondità del taglio inferto. E ancora: gli impegni previsti per legge richiederebbero all’Aeronautica un’attività annuale di 130.000 ore, pari a risorse d’Esercizio di 1.246 milioni. Gli stanziamenti attuali non consentono di effettuare più di 90.000 ore di volo, con la prospettiva di scendere già nel 2013 a 70.000 ore, pari di fatto alla metà di quanto richiesto per i compiti di legge”.

http://www.forzearmate.org/sideweb/2010/rassegna-stampa/tricarico-intervista_101129-834.php

La stessa valutazione è stata fatta dai precari delle Forze Armate che hanno chiesto al Ministro La Russa “se non ritenga di dover sospendere i programmi di acquisizione pluriennale in premessa e conseguentemente destinare le risorse eventualmente disponibili all'adeguamento dei trattamenti economici del personale militare ed alla stabilizzazione dei precari delle Forze Armate”.
http://precaridelleffaa.blogspot.com/

La domanda che viene in mente è: perché acquistare nuove armi ed equipaggiamenti (accontentando l’industria nazionale) se le forze armate avranno difficoltà a gestirle per mancanza di risorse e addestramento?

I fondi per acquisire nuovi mezzi (Investimenti) saliranno a 3.45 miliardi. Tra i programmi più costosi vi sono 471,8 milioni per il cacciabombardiere F-35, 309,5 milioni per gli elicotteri Nh-90, 178,3 per ammodernare i Tornado, 164,3 milioni per i due nuovi sommergibili U-212 e i 137 milioni per i nuovi elicotteri CH-47F dell’Esercito. A questa somma vanno aggiunti gli stanziamenti del Ministero per lo sviluppo economico indicati in 2,3 miliardi dal sito della Ragioneria dello Stato, con i quali acquistare i caccia Typhoon, gli addestratori M-346, i blindati Freccia e le fregate Fremm delle quali 6 ordinate ma ne occorrono altre 4, da confermare entro aprile 2013, per mantenere le attuali capacità navali.

Le Commissioni Difesa di Camera e Senato hanno inoltre deciso i programmi pluriennali di acquisizione di nuovi armamenti.

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2010, relativo all’acquisizione del nuovo siluro pesante per sommergibili U-212A
Il programma è stato affidato a Whitehead Alenia Sistemi Subacquei. Costo circa 87,5 milioni di euro sino al 2019. Potrebbe intervenire la Francia per una produzione e acquisizione congiunta.
Programma pluriennale relativo all’acquisizione di una unità navale di supporto subacqueo polivalente di ARS/NAI e del relativo supporto logistico
Costo stimato 125 milioni di euro sino al 2017
Programma pluriennale relativo all’acquisizione e all’integrazione di trentadue (più sedici opzionali) sistemi di osservazione e acquisizione obiettivi (OTS) e di trentadue sistemi completi controcarro (c/c) di terza generazione con sedici ulteriori predisposizioni e relativo munizionamento operativo, per l’elicottero A129 Mangusta
Costo circa 200 milioni di euro sino al 2014
Programma pluriennale relativo all’acquisizione di mortai da 81 millimetri di nuova generazione e del relativo munizionamento, calcolatore balistico per la determinazione dei dati da tiro e supporto logistico
Costo circa 22,3 milioni di euro sino al 2013
Programma pluriennale relativo all’acquisizione di dieci nuovi elicotteri di categoria media per l’espletamento della funzione di SAR (search and rescue) militare nazionale (interim solution)
Costo 87 milioni di euro sino al 2012
Programma pluriennale relativo alla realizzazione di una infostruttura evoluta (Defence Information Infrastructure – DII) attraverso il parziale sviluppo di sette pacchetti capacitivi nella sola aerea di vertice della Difesa (progetto pilota)
La infostruttura sarà fissile e mobile supporterà i sistemi C4ISTAR e consentirà la trasformazione net-centrica dello strumento militare. Costo circa 236 milioni.
Programma pluriennale relativo alla realizzazione di un hub aereo nazionale dedicato alla gestione dei flussi, via aerea, di personale e di materiale dal territorio nazionale per teatri operativi, e viceversa, con tempestività e efficacia
La struttura potrà essere messa a disposizione della Nato e dell’Unione Europea.
Costo complessivo circa 63 milioni di euro

Una occhiata allo stato di attuazione del programma relativo al caccia JSF - Joint Strike Fighter -
Da rilevare che nello stato di attuazione del programma si fa riferimento ai memorandum of understanding sottoscritti da paesi quali Norvegia, Danimarca, Paesi Bassi e Regno Unito senza considerare le modifiche apportate dai singoli paesi.
Il 14 ottobre la Corte dei Conti ha dichiarato la propria estraneità giuridica alla concessione del nullaosta al “decreto approvativo” del contratto per la costruzione dello stabilimento novarese, quindi un “non doversi procedere” interpretabile come il via libera al decreto medesimo.
Alcune anomalie : del caccia USA, Finmeccanica (con Alenia) produrrà solo le ali mentre Elettronica S.p.A., radicata nel settore degli apparati di guerra elettronica, è rimasta esclusa dalla collaborazione con gli Stati Uniti così come altre piccole aziende italiane.
Il JSF non è il solo caso in cui l’Italia produce parti di secondaria importanza in programmi americani, ma in molti casi il software o l’hardware commissionato diventano di proprietà del committente statunitense. Infine, sul versante industriale, visto i continui ritardi del programma, quando potrà iniziare la produzione alla FACO di Cameri?

http://www.camera.it/view/doc_viewer_full?url=http%3A//documenti.camera.it/leg16/dossier/Testi/DI0259_0.htm%23dossierList&back_to=http%3A//www.camera.it/465%3Farea%3D13%26tema%3D117%26Controllo+parlamentare+sull%2527acquisizione+di+armamenti

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