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Basi Usa e Nato in Italia

L’inarrestabile espansione della base Usa di Aviano

Si potenzia la base nucleare Usa e Nato di Aviano. Verranno realizzate nuove infrastrutture multimilionarie, mentre giungono nuovi reparti di guerra. Aumentano contemporaneamente i pesanti impatti sulla socieà e l'economia locale.

3 gennaio 2011

Nuovi progetti infrastrutturali per la base aerea di Aviano (Pordenone), sede del principale comando dell’Us Air Force in Europa e trampolino di lancio dei cacciabombardieri a capacità nucleare F-16 nei Balcani e in Medio oriente. “Priorità strategica per i piani di lavoro 2011”, come ha spiegato Jeff Borowey, responsabile del Comando d’ingegneria navale Usa per l’Europa, l’Africa e l’Asia sud occidentale, Aviano assorbirà da sola più del 27% degli investimenti destinati per il nuovo anno al potenziamento delle basi aeree Usa nel vecchio continente. Si tratta di 29 milioni e duecentomila dollari, 10 milioni e duecentomila destinati alla costruzione di una “Air Support Operations Squadron (ASOS) Facility” e 19 milioni per 144 alloggi per il personale del 31° Stormo dell’Us Air Force.
“La nuova facility di Aviano deve rispondere adeguatamente alle necessità amministrative, operative, addestrative e di manutenzione e stoccaggio veicoli ed attrezzature dell’8° Squadrone per le Operazioni di Supporto Aereo (8th ASOS)”, scrive il comando dell’Us Air Force nella richiesta di finanziamento per il 2011 presentata al Congresso. Giunto nella base friulana a fine 2006 dalla caserma Ederle di Vicenza, l’8° Squadrone è composto da una quarantina di uomini che forniscono il supporto al “Comando e Controllo Tattico delle componenti congiunte delle forze aeree e terrestri statunitensi per le operazioni di guerra”. “Questo progetto - aggiunge il comando dell’Us Air Force - consentirà di sostenere l’iniziativa di trasformazione voluta dall’aeronautica militare per consentire il collegamento diretto dell’ASOS con le unità aeree e dell’US Army di stanza ad Aviano”. Dallo scorso anno è infatti operativa nella base, accanto ai reparti aeronautici, la 56th Quartermaster Company, letteralmente 56^ Compagnia Timonieri, unità dipendente dalla 173^ Brigata trasportata dell’Us Army di Vicenza, specializzata nelle tecniche di aviolancio. “Secondo le linee guida progettuali”, spiega il Pentagono, “le aree destinate ad uffici ASOC cresceranno in superficie del 30% (2.414 mq), mentre quelle riservate a deposito veicoli di un 25% circa (550 mq). È prevista l’installazione di condizionatori d’aria, sistemi antincendio e distribuzione di energia, collegamenti internet e telefonici, apparecchiature di protezione luminosa e attenuazione dei rumori. Questo progetto risponderà alle richieste del Dipartimento della difesa in materia di protezione da attacchi terroristici e richiederà l’approvazione da parte di una commissione mista USA-Italia”.
La seconda importante tranche finanziaria ottenuta dall’Air Force è riservata alla realizzazione di nuovi dormitori multipli per gli avieri, dotati di saloni, servizi, lavanderia e ampi parcheggi. “Saranno demoliti i tre dormitori attualmente utilizzati nell’Area A2 di Aviano in vista della sua restituzione al governo italiano (rimozione dalla lista delle infrastrutture di proprietà Usa)”, scrive il comando Us Air Force nella richiesta di finanziamento al Congresso. Il nuovo complesso abitativo sorgerà accanto alle sei palazzine esistenti nella cosiddetta Area 1 (distante circa 5 chilometri dall’Area 2), dove sono concentrate le unità abitative, l’ospedale e le scuole per i figli del personale militare. Secondo il comando del 31st Civil Engineer Squadron, le modalità per la restituzione dei circa 13 acri (52.611 mq) dell’Area 2 sono in via di definizione con le autorità militari italiane e la decisione di “ricongiungimento” dei dormitori sarebbe stata dettata dai “rischi per i militari” e dalle difficoltà di protezione dei veicoli in transito sulla strada statale che collega i due siti. “A causa della gravità delle violazioni ai sistemi di sicurezza nell’Area A2, un dormitorio è già stato chiuso del tutto e solo il 50% di un secondo dormitorio è usato ancora oggi”, spiegano ad Aviano. “La costruzione di una struttura con 144 alloggi nel principale campus della base secondo le prescrizioni dell’Air Force 2008 Dormitory Master Plan, consente a tutti i residenti di non essere più “facile obiettivo” in caso di evento terroristico; la chiusura dell’Area A2 elimina inoltre il grande blocco stradale esistente”.
Aviano si conferma dunque come una delle principali basi-cantiere delle forze armate Usa in Europa. Nell’ottobre 2009 è entrato in funzione l’“Airborne Equipment/Parachute Shop”, costo 12 milioni e 100 mila dollari, un megadeposito di 4.000 mq che ospita i materiali necessari per le operazioni di aviolancio e altre attrezzature pesanti dei reparti Us Army di Vicenza. Recentemente è stata pure completata la costruzione di una infrastruttura di 5.000 mq atta ad ospitare sino a un migliaio di paracadutisti della 173^ Brigata in attesa di imbarco (“PAHA - Personnel Alert Holding Area”). Accanto ad essa sorge pure una piattaforma per le soste operative dei grandi velivoli da trasporto delle forze armate Usa, in grado di ospitare simultaneamente sino a dodici C-130 o cinque C-17. A fine 2009 sono stati completati infine i lavori di riparazione della rete stradale e del sistema d’illuminazione del parcheggio della base per una spesa complessiva di 750 mila dollari.
Attualmente il distretto europeo dell’Us Army Corps of Engineers sta eseguendo una serie di lavori di manutenzione per circa 4 milioni di dollari, che includono la riparazione di alloggi, scuole, piste aeree e di una facility per l’addestramento anti-incendio. Il 31st Civil Engineer Squadron ha inoltre dato il via ad un piano biennale con un investimento di 5 milioni di dollari che prevede la realizzazione di 16 progetti di “risparmio energetico”, tra cui l’installazione di un impianto geotermico nel Fitness Center, pannelli solari per la piscina e i dormitori destinati ai militari e un sistema d’irrigazione con acqua piovana dei campi sportivi e del campo da golf realizzato nel 2006 su 3 ettari e mezzo di superficie dell’aeroporto “Pagliano e Gori”. Per la rizollatura dell’“Alpine Golf Corse” di Aviano, l’Us Air Force ha pubblicato a fine settembre un bando di gara e i lavori dovrebbero iniziare a giorni. Altro bando per un milione di dollari è stato pubblicato a fine luglio per la ristrutturazione dei fabbricati Command Post Facility n. 1360 e Alternate Command Post n. 1135, ubicati entrambi nell’Area F della base. Tutti questi impianti rientrano nel piano di ammodernamento e potenziamento infrastrutturale per il valore di 610 milioni di dollari denominato “Aviano 2000”: si tratta complessivamente di 99 grandi progetti (33 gestiti dall’Aeronautica militare italiana e 66 dalle forze armate statunitensi), a cui si aggiungono 186 interventi di dimensioni minori. Obiettivo strategico è quello di trasformare Aviano nella maggiore installazione dell’Us Air Force per “condurre la guerra aerea e nello spazio e le operazioni di supporto al combattimento nella Regione europea meridionale”. Come specificato dal Comando dell’aeronautica nel suo report finanziario 2011 “ad Aviano si mantengono operativi due squadroni di cacciabombardieri F-16 fighter per operare regionalmente ed extra-area su richiesta della NATO, di SACEUR o della nazione con munizioni convenzionali e non-convenzionali. La base mantiene operativo anche uno squadrone di controllo aereo per le attività di sorveglianza, controllo e comunicazioni”. Le schede allegate al nuovo piano forniscono il censimento aggiornato del patrimonio immobiliare Usa ad Aviano: si tratta di una lunga lista di infrastrutture, alloggi, depositi, ecc. presenti in 1.192 acri di terreno, valore complessivo 740 milioni e 700 mila dollari.
Lo scorso anno, l’Us Air Force ha pure pubblicato uno studio sul cosiddetto “impatto economico” generato delle basi estere, il quale prende in considerazione i “beni e i servizi acquistati localmente” dal personale militare, gli stipendi versati al personale civile locale, gli affitti degli alloggi e i lavori appaltati a ditte e imprese delle nazioni ospitanti. Stando ai militari Usa, nell’ultimo anno “il valore totale del denaro immesso nell’economia locale di Aviano raggiunge i 427 milioni di dollari”. Di questi, 199 milioni corrisponderebbero alle spese sostenute fuori dalla base dal personale militare e civile statunitense e dai dipendenti civili italiani; 47,3 milioni sono stati generati dalle attività di costruzione, 16 milioni dalle spese “per servizi”, 104,9 dall’acquisto di materiali ed attrezzature. L’Us Air Force si spinge nel quantificare in 1.743 i posti di lavori “secondari” generati dalla base aerea friulana, con un apporto di 59, 8 milioni di dollari in retribuzioni e contributi salariali. Anche se restano misteriose le modalità e i parametri con cui sono stati stimati i presunti “benefici” economici dell’installazione, una prima incongruenza traspare dal computo degli appartenenti alle forze armate e dei dipendenti civili in forza ad Aviano. Lo studio “sull’impatto economico” calcola infatti una presenza di 348 ufficiali, 3.409 militari semplici, 594 civili Usa e 934 lavoratori civili italiani. Nella scheda presentata al Congresso, sempre dall’Us Air Force, per i fondi infrastrutturali del 2011, il personale Usa ad Aviano è invece leggermente inferiore (303 ufficiali, 3.196 militari semplici e 764 civili). Nelle stime manca poi qualsivoglia riferimento agli impatti “negativi” sull’economia e la società locale, non certo indifferenti in termini di contaminazioni ambientali, traffico veicolare, inquinamento acustico, consumo di territorio, depauperamento risorse idriche e naturali, rischi di dispersione di materiali radioattivi, accumulazione rifiuti solidi e speciali, ecc.. I comandi Usa, che lo scorso anno hanno pubblicamente enfatizzato il “business” generato dal mercato degli affitti degli immobili destinati al personale statunitense (“36 milioni e 600 mila euro all’anno”), preferiscono glissare sul fatto che la stramaggioranza dei contratti sottoscritti direttamente dal Dipartimento della difesa riguardano immobili di proprietà di quattro grandi società immobiliari che hanno sede fuori dalla provincia di Pordenone. A ciò si aggiunge il piano di drastico ridimensionamento delle spese recentemente varato dal Pentagono il quale prevede entro la fine del 2011 una riduzione degli alloggi locati ad Aviano da 726 a 531 unità e del canone medio mensile da 8.712 dollari a 6.372, con una spesa finale di 16.078.000 dollari contro i 20.734.000 del 2009.
A rendere ancora più asimmetrica la relazione costi-benefici per la popolazione locale l’ammontare delle risorse pubbliche dirottate dalle amministrazioni locali per interventi infrastrutturali pro-base. Nel gennaio 2009, ad esempio, sono state consegnate due rotatorie e una serie di bretelle intermedie sul confine meridionale dell’aeroporto “Pagliano e Gori”, sulla strada provinciale Aviano-Pordenone e la circonvallazione nord di Roveredo. Gli interventi si sono resi necessari per regolarizzare i voluminosi flussi veicolari verso lo scalo aereo (oltre 5.000 mezzi al giorno), e hanno comportato una spesa di oltre tre milioni di euro da parte dell’amministrazione provinciale di Pordenone e della Regione Friuli Venezia Giulia.

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