L’assalto a Finmeccanica del colonnello Gheddafi
Cento milioni di euro per incamerare il 2% del pacchetto azionario di Finmeccanica, la holding che controlla le principali industrie del comparto militare, aeronautico e spaziale italiano. Li ha sborsati
L’ingresso di Tripoli nella holding segue di un anno l’accordo tra i general manager Finmennica e Libya Africa Investment Portfolio (LAP), l’entità finanziaria controllata dalla Lybian Investment Authority, che ha dato vita ad una joint venture paritetica “per una cooperazione strategica nel settore militare ed aerospaziale, delle telecomunicazioni, dei trasporti, dell’elettronica e dell’energia” in grado di operare in Libia, nel resto del continente africano e in Medioriente. Ancora prima, nel 2006, era stata creata
Oltre ad un centro di addestramento volo per il personale libico, il programma di sviluppo di LIATEC si è concretizzato nella realizzazione di un moderno centro di manutenzione e assemblaggio elicotteri nell’aeroporto di Abou Aisha, vicino Tripoli. L’impianto, realizzato dalla Maltauro Costruzioni di Vicenza per un importo di 11.289.800 euro, è stato inaugurato il 29 aprile 2010. Dovrà produrre gli elicotteri leggeri monomotore e multiruolo AW119Ke “Koala” e AW109 “Power” e i pattugliatori bimotore AW139. Si tratta di velivoli prodotti su licenza AgustaWestland, una delle prime aziende italiane tornate ad operare in Libia dopo il riavvicinamento politico-diplomatico tra Roma e Tripoli. Nel gennaio 2006 l’azienda elicotteristica ha venduto alle forze armate libiche 10 AW109, valore 80 milioni di euro”, utilizzati per il controllo delle frontiere terrestri e marittime. Successivamente AgustaWestland ha consegnato 10 esemplari dell’elicottero AW119Ke e ha ricoperto il ruolo di sponsor privilegiato di LAVEX 2007, la seconda edizione del salone arabo-africano dell’aviazione. Alla fiera dei mercanti d’armi, le aziende di Finmeccanica hanno offerto il meglio della propria produzione industriale: oltre agli elicotteri AgustaWestland, l’aereo da trasporto tattico C-27J “Spartan” e il caccia addestratore “Aermacchi M-311” di Alenia Aeronautica, e le più sofisticate attrezzature di controllo radar e sensori di Selex Sistemi Integrati e Selex Sensors & Airborne Systems.
Nel giugno 2008 gli stabilimenti Agusta sono stati tappa della storica visita in Italia del Capo di Stato Maggiore dell’aeronautica libica, generale Al Sherif Alì Al Rifi. L’alto ufficiale sfruttava l’occasione per recarsi pure dal 72° Stormo Ami di Frosinone per “approfondire tematiche inerenti la formazione ed i programmi istruzionali in uso presso
Nel frattempo sono fioccati i contratti per il gruppo Finmeccanica: nel luglio 2007 il ministero della difesa libico assegnava ad Alenia-Aermacchi la revisione di 12 velivoli addestratori SF-260 (valore della commessa tre milioni di euro), mentre nel gennaio 2008 era affidata ad Alenia la fornitura di 9 velivoli ATR-42MP “Surveyor”. Il contratto (31 milioni di euro) includeva l’addestramento dei piloti e degli operatori di sistema e l’installazione a bordo di un radar di ricerca e di sensori elettro-ottici. “L’ATR-42MP sarà utilizzato dal corpo della General Security libica per il pattugliamento marittimo, il controllo delle acque territoriali e delle zone economiche esclusive, la lotta al traffico illegale di beni e persone, il lancio di equipaggiamenti per il soccorso in mare”, annunciavano i manager di Alenia. In aggiunta alle missioni di sorveglianza il velivolo può assicurare pure il trasporto truppe e paracadutisti.
A dar forza all’alleanza tra l’industria militare italiana e il governo di Tripoli ha contribuito in particolare il “Trattato di amicizia e cooperazione italo-libico” sottoscritto il 30 agosto 2008 da Silvio Berlusconi e dal colonnello Gheddafi. All’articolo 20 esso prevede infatti “un forte ed ampio partenariato industriale nel settore della Difesa e delle industrie militari”, nonché lo sviluppo della “collaborazione nel settore della Difesa tra le rispettive Forze Armate, mediante lo scambio di missioni di esperti e l’espletamento di manovre congiunte”. Ancora più esplicito l’articolo 19 del Trattato che auspica un’“intensa” collaborazione tra Italia e Libia “nella lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti, all’immigrazione clandestina”, e impegna le due parti alla “realizzazione di un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche, da affidare a società italiane in possesso delle necessarie competenze tecnologiche”.
Sono ovviamente le aziende Finmeccanica ad essere impegnate nel rinnovamento del sistema libico di controllo dei confini e di contrasto anti-migranti. Tramite Selex Sistemi Integrati (azienda leader nella produzione di sensori navali e terrestri e nel controllo del traffico aereo) è stato firmato un accordo del valore di 300 milioni di euro per la realizzazione di un sistema di sorveglianza radar delle coste libiche e delle frontiere con Niger, Ciad e Sudan. L’azienda italiana provvederà alla progettazione, all’installazione e all’integrazione del sistema dotandolo di tutte le funzionalità C3 (Comando, Controllo, Comunicazione) e di quelle “di elaborazione dell’informazione, integrazione dei dati provenienti dai vari sensori e gestione delle emergenze”. Selex avrà inoltre la responsabilità dell’addestramento degli operatori e dei manutentori libici e assicurerà l’esecuzione delle opere civili necessarie. In accordo con quanto previsto dai Protocolli di cooperazione in tema di contrasto all’immigrazione firmati a Tripoli il 29 dicembre 2007, l’Italia ha pure consegnato sei motovedette della Guardia di finanza “dotate di moderni sistemi di scoperta e telecomunicazioni” e di due potenti propulsori diesel che permettono di raggiungere una velocità massima di 43 nodi. L’Italia dovrebbe consegnare presto alla polizia libica anche una ventina di piccole imbarcazioni per poter meglio adempiere al “lavoro sporco” di respingimento delle imbarcazioni dei migranti.
Grandi affari infine per un’altra importante controllata Finmeccanica, l’Ansaldo, che nel giugno 2009 si è aggiudicata una commessa da 541 milioni per la realizzazione dei sistemi di segnalamento e degli impianti di telecomunicazioni della linea ferroviaria costiera Ras Ajdir-Sirte e di quella verso l’interno Al-Hisha-Sabha. Stavolta non si tratta di velivoli da guerra ma a firmare il contratto per conto del governo libico è stato l’ex agente segreto Said Mohammed Rashid, condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Milano con sentenza passata in giudicato per omicidio e detenzione illegale di revolver e munizioni.
Cento milioni di euro per incamerare il 2% del pacchetto azionario di Finmeccanica, la holding che controlla le principali industrie del comparto militare, aeronautico e spaziale italiano. Li ha sborsati
L’ingresso di Tripoli nella holding segue di un anno l’accordo tra i general manager Finmennica e Libya Africa Investment Portfolio (LAP), l’entità finanziaria controllata dalla Lybian Investment Authority, che ha dato vita ad una joint venture paritetica “per una cooperazione strategica nel settore militare ed aerospaziale, delle telecomunicazioni, dei trasporti, dell’elettronica e dell’energia” in grado di operare in Libia, nel resto del continente africano e in Medioriente. Ancora prima, nel 2006, era stata creata
Oltre ad un centro di addestramento volo per il personale libico, il programma di sviluppo di LIATEC si è concretizzato nella realizzazione di un moderno centro di manutenzione e assemblaggio elicotteri nell’aeroporto di Abou Aisha, vicino Tripoli. L’impianto, realizzato dalla Maltauro Costruzioni di Vicenza per un importo di 11.289.800 euro, è stato inaugurato il 29 aprile 2010. Dovrà produrre gli elicotteri leggeri monomotore e multiruolo AW119Ke “Koala” e AW109 “Power” e i pattugliatori bimotore AW139. Si tratta di velivoli prodotti su licenza AgustaWestland, una delle prime aziende italiane tornate ad operare in Libia dopo il riavvicinamento politico-diplomatico tra Roma e Tripoli. Nel gennaio 2006 l’azienda elicotteristica ha venduto alle forze armate libiche 10 AW109, valore 80 milioni di euro”, utilizzati per il controllo delle frontiere terrestri e marittime. Successivamente AgustaWestland ha consegnato 10 esemplari dell’elicottero AW119Ke e ha ricoperto il ruolo di sponsor privilegiato di LAVEX 2007, la seconda edizione del salone arabo-africano dell’aviazione. Alla fiera dei mercanti d’armi, le aziende di Finmeccanica hanno offerto il meglio della propria produzione industriale: oltre agli elicotteri AgustaWestland, l’aereo da trasporto tattico C-27J “Spartan” e il caccia addestratore “Aermacchi M-311” di Alenia Aeronautica, e le più sofisticate attrezzature di controllo radar e sensori di Selex Sistemi Integrati e Selex Sensors & Airborne Systems.
Nel giugno 2008 gli stabilimenti Agusta sono stati tappa della storica visita in Italia del Capo di Stato Maggiore dell’aeronautica libica, generale Al Sherif Alì Al Rifi. L’alto ufficiale sfruttava l’occasione per recarsi pure dal 72° Stormo Ami di Frosinone per “approfondire tematiche inerenti la formazione ed i programmi istruzionali in uso presso
Nel frattempo sono fioccati i contratti per il gruppo Finmeccanica: nel luglio 2007 il ministero della difesa libico assegnava ad Alenia-Aermacchi la revisione di 12 velivoli addestratori SF-260 (valore della commessa tre milioni di euro), mentre nel gennaio 2008 era affidata ad Alenia la fornitura di 9 velivoli ATR-42MP “Surveyor”. Il contratto (31 milioni di euro) includeva l’addestramento dei piloti e degli operatori di sistema e l’installazione a bordo di un radar di ricerca e di sensori elettro-ottici. “L’ATR-42MP sarà utilizzato dal corpo della General Security libica per il pattugliamento marittimo, il controllo delle acque territoriali e delle zone economiche esclusive, la lotta al traffico illegale di beni e persone, il lancio di equipaggiamenti per il soccorso in mare”, annunciavano i manager di Alenia. In aggiunta alle missioni di sorveglianza il velivolo può assicurare pure il trasporto truppe e paracadutisti.
A dar forza all’alleanza tra l’industria militare italiana e il governo di Tripoli ha contribuito in particolare il “Trattato di amicizia e cooperazione italo-libico” sottoscritto il 30 agosto 2008 da Silvio Berlusconi e dal colonnello Gheddafi. All’articolo 20 esso prevede infatti “un forte ed ampio partenariato industriale nel settore della Difesa e delle industrie militari”, nonché lo sviluppo della “collaborazione nel settore della Difesa tra le rispettive Forze Armate, mediante lo scambio di missioni di esperti e l’espletamento di manovre congiunte”. Ancora più esplicito l’articolo 19 del Trattato che auspica un’“intensa” collaborazione tra Italia e Libia “nella lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti, all’immigrazione clandestina”, e impegna le due parti alla “realizzazione di un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche, da affidare a società italiane in possesso delle necessarie competenze tecnologiche”.
Sono ovviamente le aziende Finmeccanica ad essere impegnate nel rinnovamento del sistema libico di controllo dei confini e di contrasto anti-migranti. Tramite Selex Sistemi Integrati (azienda leader nella produzione di sensori navali e terrestri e nel controllo del traffico aereo) è stato firmato un accordo del valore di 300 milioni di euro per la realizzazione di un sistema di sorveglianza radar delle coste libiche e delle frontiere con Niger, Ciad e Sudan. L’azienda italiana provvederà alla progettazione, all’installazione e all’integrazione del sistema dotandolo di tutte le funzionalità C3 (Comando, Controllo, Comunicazione) e di quelle “di elaborazione dell’informazione, integrazione dei dati provenienti dai vari sensori e gestione delle emergenze”. Selex avrà inoltre la responsabilità dell’addestramento degli operatori e dei manutentori libici e assicurerà l’esecuzione delle opere civili necessarie. In accordo con quanto previsto dai Protocolli di cooperazione in tema di contrasto all’immigrazione firmati a Tripoli il 29 dicembre 2007, l’Italia ha pure consegnato sei motovedette della Guardia di finanza “dotate di moderni sistemi di scoperta e telecomunicazioni” e di due potenti propulsori diesel che permettono di raggiungere una velocità massima di 43 nodi. L’Italia dovrebbe consegnare presto alla polizia libica anche una ventina di piccole imbarcazioni per poter meglio adempiere al “lavoro sporco” di respingimento delle imbarcazioni dei migranti.
Grandi affari infine per un’altra importante controllata Finmeccanica, l’Ansaldo, che nel giugno 2009 si è aggiudicata una commessa da 541 milioni per la realizzazione dei sistemi di segnalamento e degli impianti di telecomunicazioni della linea ferroviaria costiera Ras Ajdir-Sirte e di quella verso l’interno Al-Hisha-Sabha. Stavolta non si tratta di velivoli da guerra ma a firmare il contratto per conto del governo libico è stato l’ex agente segreto Said Mohammed Rashid, condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Milano con sentenza passata in giudicato per omicidio e detenzione illegale di revolver e munizioni.
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