Comunicato sulla mozione approvata
La mozione approvata dalla Camera dei Deputati lo scorso 26 febbraio a proposito della riqualificazione dell’installazione militare statunitense sulle isole di S. Stefano e La Maddalena sottolinea, ancora una volta, il mancato rispetto da parte degli organi di governo delle indicazioni provenienti dalle istituzioni e rappresentanze locali della Sardegna e di La Maddalena.
Alle preoccupazioni manifestate dal Consiglio Regionale della Sardegna che ha espresso la propria volontà di ottenere il progressivo smantellamento della base nucleare di S. Stefano per il pericolo che essa comporta per la popolazione, il governo nazionale e la sua maggioranza alla Camera rispondono non considerando minimamente i dubbi sollevati dall’Assemblea sarda.
Il Consiglio Comunale di La Maddalena, con responsabilità ed apprensione, ha espresso unanimemente la necessità di verificare con ulteriori accertamenti i livelli di radioattività presenti nell’arcipelago e ha deciso di avviare un’indagine per accertare i motivi della preoccupante incidenza di neoplasie riscontrata nelle statistiche del Registro dei tumori della provincia di Sassari, relativamente al Comune di La Maddalena; a queste preoccupazioni il governo nazionale ha risposto non ritenendo di dover attendere nessuna verifica ulteriore, nessun risultato delle indagini avviate da diversi enti ed associazioni, ma ha voluto accelerare il processo di realizzazione di quella che, stando ai progetti presentati dall’amministrazione della base americana e alle indicazioni relative alla nuova strategia che i militari statunitensi intendono adottare nel Mediterraneo, diverrà una imponente base navale nucleare.
Ci chiediamo, allora, quali garanzie di sicurezza possa avere la popolazione maddalenina di fronte al fatto che, mentre le amministrazioni locali attendono di verificare eventuali fattori di rischio, il governo procede nei propri progetti senza la minima considerazione dell’apprensione della popolazione; ci chiediamo quale prospettiva vi sia per la popolazione del nord della Sardegna che dovrà organizzarsi a rendere noto ai propri ospiti estivi un piano di emergenza nucleare; ci chiediamo inoltre quale prospettiva culturale ed economica dovrà attendere la popolazione maddalenina e sarda di fronte all’ampliamento delle strutture e dei contingenti militari degli Stati Uniti.
Di fronte all’ennesimo gesto di totale incuranza delle apprensioni della popolazione e delle legittime aspettative di sviluppo economico e culturale della popolazione locale, il Comitato Cittadino Spontaneo di La Maddalena invita le istituzioni dell’isola ad intraprendere ogni via percorribile per rigettare questo ennesimo atto tendente a limitare la libertà di gestione del nostro territorio, invita tutte le associazioni e la rappresentanze della società civile a prendere coscienza dei rischi che una tale decisione comporta per la nostra comunità e invita l’intera popolazione a manifestare la propria opposizione a una decisione che, ancora una volta, cade sulle nostre teste senza la minima considerazione delle nostre legittime e motivate paure e delle nostre prospettive di progresso.
Riteniamo opportuno che tutte le componenti della società civile si adoperino per ottenere l’intervento delle istituzioni comunitarie europee incaricate della verifica delle condizioni di sicurezza delle popolazioni e dei Siti di interesse comunitario quale risulta essere l’arcipelago di La Maddalena;
chiediamo che venga effettuata dagli enti preposti la Valutazione di Impatto Ambientale dell’installazione militare di S. Stefano;
riteniamo indispensabile una valutazione della sicurezza del sito da parte della Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, così come previsto dai regolamenti di sicurezza definiti dalle Nazioni Unite e sottoscritti dalla comunità internazionale;
riteniamo necessaria una illustrazione da parte delle forze dell’ordine presenti sul territorio di quali criteri di sicurezza vengano adottati al fine di tutelare la popolazione maddalenina da eventuali atti terroristici indirizzati alle strutture legate alla base militare statunitense;
riteniamo infine doverosa l’immediata pubblicazione integrale del Piano di emergenza nucleare per la città di La Maddalena;
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